CRV – Consiglio veneto approva piano quinquennale per lo sport
27 Settembre 2022 15:26
Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato, a maggioranza, il piano quinquennale per lo sport, che dovrà programmare lo sviluppo dell’impiantistica e della pratica sportiva nel territorio regionale fino alle Olimpiadi Milano-Cortina del 2026. Gli obiettivi cardine del documento di programmazione sono tre: 1) aggiornare e incrementare la dotazione impiantistica, migliorandone sicurezza, efficienza e accessibilità; 2) incrementare la diffusione della pratica sportiva a tutti i livelli, e in particolare tra le persone con disabilità; 3) tutelare la salute, la sicurezza e l’accessibilità nello sport. “Il piano pluriennale 2022-26 intende sostenere e accompagnare le politiche regionali a favore del mondo sportivo veneto, eccellenza assoluta sul piano nazionale”, ha premesso il relatore, Alberto Bozza (Forza Italia), che ha citato i numeri da primato della pratica sportiva in regione: quasi 500 mila tesserati ad associazioni e società sportive prima del Covid, 5.435 società sportive, oltre 97 mila operatori, 7.706 impianti, di cui 7.404 attivi. Il Veneto risulta essere la seconda regione in Italia per numero di iscritti e di operatori sportivi e la terza regione per numero di società.
Ma l’emergenza Covid ha lasciato il segno anche nel mondo dello sport: dopo la pandemia è aumentato l’indice di sedentarietà, in Veneto un adulto su quattro, 48 bambini su 100 e 30 ragazzi su 100 non praticano più sport. A livello nazionale si sono persi 1.700 mila tesserati. Tra le organizzazioni sportive, una su 10 ha cessato l’attività o non ha più riaperto, il 91% ha visto calare iscritti e praticanti e almeno 6 su 10 registrano perdite di ricavi superiori al 50% rispetto al 2019. “L ’emergenza epidemiologica dovuta al Covid-19 ha generato nel mondo dello sport danni economici e sociali difficilmente quantificabili – ha sottolineato Bozza – soprattutto a carico di associazioni e realtà sportive che devono essere adeguatamente sostenute nella ripartenza e nel rilancio. Dobbiamo investire nella ripartenza dello sport come ‘progetto sociale’, forse il più importante che possiamo realizzare in questi anni per promuovere salute e benessere”. Di fronte al caro-energia che penalizza anche società e impianti sportivi il governo ha stanziato oltre 100 milioni di contributi. “Ma è evidente che servono sforzi economici maggiori, in particolare per gli impianti ‘energivori’”, ha ricordato Bozza, che ha auspicato che il nuovo Parlamento prenda in considerazione la proposta di legge statale depositata dal Consiglio veneto per rinegoziare convenzioni e contributi alle società sportive.
Il piano regionale per lo sport 2022-26 punta al rilancio del settore dettagliando le azioni di sostegno: bandi per la riqualificazione degli impianti esistenti e la realizzazione di nuove strutture sportive, compresi gli impianti all’aperto di quartiere per lo ‘sport di cittadinanza’; iniziative per promuovere la pratica sportiva nelle scuole e negli spazi urbani; manifestazioni sportive e grandi eventi; campagne di informazione e sensibilizzazione; corsi di formazione e aggiornamento per gli operatori; promozione delle ‘palestre della salute’ (34 presenti in 7 Ulss) dove lo sport è anche prevenzione, cura e riabilitazione. “Il Veneto – ha puntualizzato Bozza – è una delle poche Regioni italiane ad aver attivato questo importante servizio a favore delle persone con patologie croniche”.
Le risorse del piano a disposizione sono quelle messe a bilancio per il 2022: 827.500 per promuovere l’attività sportiva (suddivisi in 500 mila euro per le azioni regionali, 127.500 per le attività in ambito scolastico e 200 mila euro per la pratica sportiva degli atleti con disabilità) e 1.000.000 di euro per l’impiantistica sportiva. “Al fine del raggiungimento degli obiettivi è necessario che il piano possa essere sostenuto con adeguate risorse finanziarie necessarie per il sostegno dello sport in generale e della pratica motoria e sportiva tra tutti i cittadini, in particolare le persone con disabilità – ha precisato il relatore – Gli stanziamenti saranno disponibili a seguito dell’approvazione della legge regionale di bilancio di ciascuna annualità”.
Nel triennio precedente erano stati spesi complessivamente 6.652.537 euro, di cui 4.262.208 per gli impianti sportivi (611 interventi realizzati) e 2.390.239 per la pratica sportiva.
“Se pensiamo che lo sport sia strumento di benessere e di costruzione di comunità – ha replicato il correlatore Giacomo Possamai, capogruppo del Pd, motivando l’astensione dei consiglieri di opposizione – dobbiamo metterci ben altre risorse. Quelle previste in questo piano sono una goccia nel mare. Tanto più che questo piano, sicuramente condivisibile nel suo impianto, è traguardato alle Olimpiadi che si terranno ‘in casa’ e rappresentano uno straordinario volano per la pratica sportiva”. Possamai ha invitato la Regione a “mettere più palanche” e a fare da ‘player’ per attrarre e valorizzare al meglio le risorse del PNRR, “treno da non perdere per il rilancio dello sport, come di altri settori”.
Dai banchi di opposizione la vicepresidente della commissione Sport Elena Ostanel (VcV) ha sollecitato – oltre a finanziamenti per l’efficientamento energetico degli impianti – maggiore attenzione per la promozione dello sport di cittadinanza (“quello che non si pratica negli impianti ma negli spazi pubblici e nei parchi”) anche come “strumento di inclusione ed integrazione sociale, da coordinare in modo strategico con le azioni previste nel piano regionale per l’immigrazione”.
Erika Baldin (M5S) ha chiesto di porre come priorità negli investimenti il recupero degli impianti inattivi: “In Veneto il 3 per cento degli impianti, pari a 302 strutture, non sono più funzionanti e un ulteriore 4 per cento risulta funzionare solo in parte – ha affermato – Le province venete con il maggior numero di strutture inattive risultano Venezia (67) e Vicenza (64). Credo che prima di investire in nuove strutture, sia importante rimettere in funzione quelle già esistenti”. E ha proposto, senza successo, che nella valorizzazione degli sport tradizionali fosse data precedenza alla voga veneta e alla vela al terzo.
Alla fine il confronto in aula ha recepito alcune precisazioni e integrazioni al piano pluriennale, accolte all’unanimità: l’invito a Coni e Cip di non operare distinzioni tra sport per normodotati e sport per disabili e ad armonizzare in un unico evento Olimpiadi e Paralimpiadi (proposta avanzata dal leghista Marzio Favero e dal relatore); e – sempre su proposta di Marzio Favero – l’inserimento nel piano di specifiche azioni regionali per prevenire il drop-out (la dispersione sportiva) ed evitare la specializzazione precoce, favorendo la cultura polisportiva nella promozione dell’attività sportiva. Su input della consigliera pentastellata Erika Baldin il piano sosterrà azioni di contrasto al doping “anche nelle scuole di ogni ordine e grado”. E, a seguito dell’emendamento avanzato da Elena Ostanel (VcV), riconosce la priorità delle spese per l’efficientamento energetico negli investimenti per l’impiantistica sportiva.
In coda al provvedimento, ancora su proposta del consigliere Marzio Favero (Lega) – che nel suo intervento ha inteso anche render omaggio alla scomparsa di Gianni Menegon, storico dirigente sportivo di Montebelluna – l’aula ha approvato un ordine del giorno che impegna la Giunta, e in particolare l‘assessorato alla sanità e le Ulss, a porre attenzione al fenomeno dello ‘sport fai da te’ e a sensibilizzare atleti, medici di base e opinione pubblica sulla necessità di controlli sanitari e monitoraggi cadiologici.
Pieno sostegno al piano 2022-26 e attenzione a reperire nei prossimi bilanci regionali adeguate risorse per il mondo dello sport e della pratica soortiva sono stati espressi dalla presidente della commissione consiliare Sport, Francesca Scatto (Lega-Liga veneta). E parole di convinto apprezzamento e di riconoscimento del lavoro educativo svolto da tanti volontari e dall’associazionismo sportivo sono arrivate – in chiusura – dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon.
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