CRV – Terza commissione – Via libera al DEFR 2023/2025 e alla sua Nota di Aggiornamento
09 Novembre 2022 18:34
La Terza Commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Marco Andreoli (Lega-LV), nel corso della seduta odierna, ha sentito in audizione un portatore d’interesse, l’Associazione Produttori Carni Bovine, UNICARVE, invitato a fornire il proprio contributo, in merito ai provvedimenti d’iniziativa della Giunta.
A seguire, la Commissione ha espresso voto favorevole a maggioranza alla PDA n. 45 “Adozione del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023-2025. Proposta per il Consiglio regionale. Art. 36 e paragrafi 4.1 e 6 dell’Allegato 4/1 del D.Lgs. n. 118 del 23 giugno 2011 e art. 7 e Sezione III della L.R. n. 35/2001”. La Commissione, successivamente, ha espresso voto favorevole a maggioranza alla PDA n. 54 “Adozione della Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2023-2025. Articolo 36 e paragrafi 4.1 e 6 dell’allegato 4/1 del Decreto legislativo n. 118/2011 e articolo 7 e sezione III della legge regionale n. 35/2001”. In sintesi, il Documento di Economia e Finanza (DEF) e la relativa Nota di Aggiornamento, previsto dalla Legge 7 aprile 2011, n. 39, rappresenta il principale strumento della programmazione economico finanziaria. Proposto dal governo e approvato dal Parlamento, esso indica la strategia economica e di finanza pubblica nel medio termine. Per la Regione del Veneto, il DEFR individua gli obiettivi strategici e gli obiettivi operativi prioritari, che sono descritti, in maniera puntuale ed esplicativa, nella Nota di Aggiornamento, con un orizzonte temporale di medio periodo (il triennio) ed è aggiornato annualmente. Il Veneto nel 2021 mostra una capacità di reazione superiore alla media italiana, per arrivare a fine anno a un +7,0%. Nel 2021 la variazione degli investimenti dovrebbe essere pari a +17,5%, affiancato da una crescita dei consumi delle famiglie del 4,7%. Tutti i settori mostrano segni positivi. L’industria cresce del 13,1%, le costruzioni del +18,2%, trainate anche dall’utilizzo dei bonus sull’edilizia, il terziario migliora del +4,2% nel 2021. Il 2022 apre con il segno positivo. Nello specifico, il monitoraggio della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile avviene attraverso una selezione di indicatori scelti per l’importanza che rivestano per la Regione del Veneto. Gli indicatori sono previsti per ogni macroarea. Le macroare sono 6 : Macroarea 1 – Per un sistema resiliente: rendere il sistema più forte e autosufficiente; Macroarea 2 – Per l’innovazione a 360°: rendere l’economia e l’apparato produttivo maggiormente protagonisti nella competizione globale; Macroarea 3 – Per un benessere di comunità e persone: creare prosperità diffuse; Macroarea 4: per un territorio attrattivo: tutelare e valorizzare l’ecosistema socioambientale; Macroarea 5 – Per una riproduzione del capitale naturale: ridurre l’inquinamento di aria, acqua e terra; Macroarea 6 – Per una Governance responsabile: ripensare il ruolo dei governi locali anche attraverso le nuove tecnologie.
Infine, è stato illustrato il Pdl n. 160 di iniziativa dei consiglieri Milena Cecchetto e Fabiano Barbisan “Misure a sostegno dell’agricoltura verticale. Modifica della legge regionale 12 dicembre 2003, n 40 ‘Nuove norme per gli interventi in agricoltura’. Nel dettaglio, il progetto di legge introduce nuove norme per gli interventi in agricoltura, denominato ‘Misure a sostegno dell’agricoltura verticale”, allo scopo di armonizzare l’intera disciplina. Con il termine agricoltura verticale si intende le colture idroponiche, acquaponiche e aeroponiche, ossia quelle colture caratterizzate da tecniche di coltivazione, convenzionali quanto innovative, senza uso di terre, in camere di crescita chiuse a controllo ambientale totale. Si pensi, per esempio ad alcune aree periferiche caratterizzate in taluni casi da situazioni di marginalità economica, sociale e degrado edilizio, dove attraverso il sostegno ad una agricoltura verticale, è possibile riutilizzare il patrimonio industriale inutilizzato, per essere riconvertito a nuove produzioni agricole generando nuova occupazione.
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