CRV – Consiglio veneto approva il bilancio regionale consolidato 2021
15 Novembre 2022 17:50
L’assemblea legislativa regionale, nel corso della seduta odierna, ha approvato a maggioranza, con il voto contrario delle opposizioni, la Proposta di deliberazione amministrativa n. 53, di iniziativa della Giunta, relativa al bilancio regionale consolidato 2021; relatore per l’Aula, il Presidente della Prima commissione consiliare Luciano Sandonà (Lega-LV), correlatore la Vicepresidente della stessa Commissione Vanessa Camani (Partito Democratico).
Nelle fasi di avvio dell’esame della Pda, il Relatore ha riassunto natura e contenuto del provvedimento che tiene conto anche dei bilanci di enti e organismi dipendenti e partecipati, il cosiddetto ‘Gruppo Regione del Veneto’. Rispetto al 2020, nel cd. Gruppo è entrata la S.p.A. Infrastrutture Milano Cortina 2026 che funge da centrale di committenza e stazione appaltante delle opere pubbliche destinate alle Olimpiadi invernali 2026 e sulla quale il Ministero delle Infrastrutture (che partecipa con una quota del 35%, come pure il Ministero dell’Economia e delle Finanze), d’intesa con le Regioni Lombardia e Veneto, e le Province Autonome di Trento e Bolzano, esercita il controllo analogo; peraltro, poiché il suo primo esercizio si conclude il 31 dicembre 2022, essa non rientra nel perimetro di consolidamento 2021, che quindi non ha subito modifiche rispetto all’anno precedente e comprende 8 società (Immobiliare Marco Polo, Veneto Acque, Veneto Innovazione, Sistemi Territoriali, Infrastrutture Venete – tutte controllate al 100% – nonché Veneto Strade – controllata al 76,42% -, Veneto Sviluppo – controllata al 51% – e Cav – partecipata al 50%) e 21 tra enti e agenzie (le sette Ater provinciali, i quattro Enti Parco – Sile, Colli Euganei, Delta Po, Lessinia -, i tre Esu, Avisp/Veneto Agricoltura, Aipo, Arpav, Avepa, Veneto Lavoro, l’Istituto Regionale per le Ville Venete e la Fondazione Veneto Film Commission). Per l’esercizio 2021, il Gruppo presenta un risultato economico consolidato di 190,3 milioni di euro (rispetto ai 292,8 del 2020); il totale delle attività patrimoniali consolidate è di 11.099,9 milioni di euro (rispetto agli 11.428,7 milioni del 2020); il totale del patrimonio netto consolidato ammonta a 3.002,3 milioni di euro (rispetto ai 3.026,2 del 2020).
Il correlatore, la Vicepresidente Camani, ha posto l’accento sulla struttura del provvedimento, particolarmente complesso e articolato, i cui dati sono riferiti principalmente alla Regione del Veneto (l’80% delle entrate, l’89% dei costi, 148 mil. di euro sui 190 del risultato economico), mentre gli altri soggetti del perimetro incidono in misura meno rilevante: “Un perimetro ampio, composto da realtà che muovono all’interno del gruppo cifre modeste”, che tuttavia, in parte (le Ater, i Parchi, gli Esu) hanno già denunciato future difficoltà di gestione anche nella fase di preparazione del prossimo bilancio di previsione, mentre altre realtà presentano utili rilevanti, come Avepa (3 mil. di euro) o Veneto Lavoro (30 mil. di euro), a fronte di altre, come l’Istituto Regionale per le Ville Venete le cui funzioni sono state ampliate, ma che non risultano destinatarie di risorse umane e finanziare per farvi fronte, oppure che presentano una perdita rilevante (il caso di Veneto Acque), o altre ancora (il caso di Cav) per le quali, pur presentando un utile, non è chiaro a quale scopo verrà destinato. Altro aspetto rilevato dal correlatore, la definizione stessa del perimetro di consolidamento, ovvero del novero di organismo che ne fanno parte, evidenziando, a titolo esemplificativo, l’assenza di soggetti quali Finest o Autovie Venete. “Non c’è nulla di illegittimo o sbagliato nella gestione dei conti – ha affermato in conclusione Camani – ma dietro quei numeri ci sono sempre decisioni politiche: i bilanci pubblici possono risultare in pareggio, ma dietro quel pareggio può esserci l’eccellenza o il disastro. Non possiamo accontentarci di far tornare i conti; dobbiamo, attraverso le risorse pubbliche, indicare una via di sviluppo, indicare una prospettiva, e fare uno sforzo, come Consiglio regionale, per obbligare la Giunta a condividere le scelte fondamentali di sviluppo di questa Regione”. Di seguito, sono intervenuti anche il Capogruppo del Partito Democratico Giacomo Possamai per porre ulteriori puntualizzazioni circa il futuro di Veneto Strade, di Veneto Sviluppo e di Cav, e la Capogruppo de il Veneto che Vogliamo Elena Ostanel che ha posto l’accento sulla gestione degli Enti Parco, nonché delle Ater e degli Esu, e in generale sul ruolo della Regione nell’affrontare l’emergenza abitativa, non solo dei cittadini, ma anche degli studenti universitari, temi toccati anche dalla Capogruppo del Movimento 5 Stelle Erika Baldin. Nel corso del proprio intervento, l’Assessore regionale al bilancio Francesco Calzavara ha sottolineato il buono stato dei conti e ha ricordato la natura del bilancio consolidato, un provvedimento di sintesi di una serie di dati provenienti da un perimetro che probabilmente sarà ampliato nel corso dei prossimi anni, e non quindi un documento di governance, assicurando peraltro una serie di approfondimenti relativi agli utili di alcune società. Successivamente, il Consigliere Jonatan Montanariello (Partito Democratico) ha evidenziato temi sui quali appare possibile migliorare le politiche d’indirizzo della Regione, con particolare riguardo alla gestione delle Ater – e nello specifico, alla situazione della residenzialità veneziana, particolarmente delicata -, e alla gestione delle infrastrutture stradali e dei trasporti ferroviari da parte di Sistemi Territoriali, argomento sul quale il Dolfin ha ricordato il ruolo di Rfi.
Sono stati approvati infine due ordini del giorno, il primo proposto dalla Consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde) con la Consigliera Baldin (M5S), che impegna la Giunta a sensibilizzare gli enti strumentali e le società del Gruppo all’adozione di tutti gli atti necessari per rafforzare la sicurezza delle relative infrastrutture informatiche; il secondo proposto dalla stessa Consigliera Baldin, che impegna la Giunta regionale a porre in essere le azioni necessarie a garantire che i fondi conferiti alla Fondazione Arena di Verona vadano effettivamente a vantaggio della medesima senza rischio di un loro sviamento illecito a terzi, in relazione alle vicende di cronaca che hanno riguardato infiltrazioni mafiose e criminali nell’ambito di questa vicenda, valutando nel contempo la costituzione di Parte civile negli eventuali processi contro gli autori dei crimini citati.
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