CRV – Ciambetti “Le parole inascoltate della Costituzione, la base di una nuova cultura civica”
25 Novembre 2022 11:57
Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha aperto quest’oggi i lavori della giornata di studi “Uno sguardo al futuro: l’attualità della Costituzione Per una nuova cultura civica” organizzata dalla Fondazione Marcianum di Venezia con la partecipazione, oltre che patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, di Sandro De Nardi, professore associato di Diritto Costituzionale dell’Economia all’Università degli Studi di Padova, Stefano Zamagni, economista e presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali intervenuto sull’attualità della Costituzione. A moderare il dibattito il giornalista Roberto Senigaglia. 2Da padrone di casa vi ho dato il benvenuto, da Ambasciatore Italia del patto dei sindaci per il clima e ambiente vi ringrazio per aver rammentato l’emergenza climatica e il dovere della difesa dell’ambiente, temi cari alla Chiesa cattolica che per prima, con Paolo VI seppe intuire, con parole profetiche, non solo la sfida ambientale” ha detto Ciambetti che poi ha citato testualmente papa Montini: “un’altra trasformazione si avverte conseguenza tanto drammatica quanto inattesa dell’attività umana. L’uomo ne prende coscienza bruscamente: attraverso uno sfruttamento sconsiderato della natura, egli rischia di distruggerla e di essere a sua volta vittima di siffatta degradazione. Non soltanto l’ambiente materiale diventa una minaccia permanente: inquinamenti e rifiuti, nuove malattie, potere distruttivo totale; ma è il contesto umano, che l’uomo non padroneggia più, creandosi così per il domani un ambiente che potrà essergli intollerabile: problema sociale di vaste dimensioni che riguarda l’intera famiglia umana”. Bisogna saper valutare -ha proseguito Ciambetti – attentamente le ambiguità e le contraddizioni del progresso, di quella spirale del produrre e consumare che inquina le menti. Ancora una decina di anni or sono, cioè ben prima della pandemia, Baumann, parlando a Trento si chiedeva se la rimozione delle vecchie linee di demarcazione tra merci e persone, tra proprietà e consumo ci avessero veramente reso più liberi dandosi una amara risposta: ‘Vogliamo godere di una vita ricca, abbiente, il che ci ha orientati ad assumere come principale indicatore l’acquisto, lo shopping. Pare che tutte le strade che portano alla felicità portino ai negozi. Ciò sottopone il sistema economico, e più in generale il nostro pianeta, ad una pressione enorme. Ciò è disastroso per le nuove generazioni; è evidente che stiamo vivendo al di sopra dei nostri mezzi, sulle spalle dei nostri figli. Possiamo trovare delle alternative alla crescita della produzione e dei consumi per trovare soddisfazione, in definitiva per essere felici? Ciò è necessario se non vogliamo distruggere il nostro habitat e generare fenomeni catastrofici come le guerre. I livelli attuali di consumo sono già insostenibili dal punto di vista ambientale ed anche economico’ Ho volutamente accostato due grandi intellettuali, un santo, che andrebbe riletto e studiato molto attentamente, e un filosofo per sottolineare che la sfida riguarda tutti, indipendentemente da fede religiosa o credo politico ed etnia. Non vi sottraggo altro tempo anche perché le altre parole della vostra riflessione odierna, sono di straordinaria importanza in questa terra dove il lavoro è vissuto in una dimensione quasi calvinista di dovere e il risparmio ha conosciuto momenti importantissimi per lo sviluppo del benessere, non a caso siamo nella terra di Fedele Lampertico, nella città di Luigi Luzzatti, nella regione di Giuseppe Toniolo, ma ha visto anche pagine indegne con migliaia di famiglie ridotte in povertà e nessun colpevole chiamato a pagare un danno economico tremendo come le recenti cronache rammentano con l’azzeramento delle principali banche popolari: ambiente, lavoro, risparmio – ha concluso il presidente del Consiglio regionale del Veneto – sono parole chiave dei principi fondamentali della nostra Costituzione, principi che al pari di altri, penso all’esigenza dell’autonomia e del decentramento ma anche, spaziando al Titolo Secondo penso alla tutela della famiglia, hanno trovato solo parziale se non contraddittoria e persino nulla applicazione. Io credo che le parole inascoltate della Costituzione, siano la base della nuova cultura civica di cui abbiamo disperato bisogno”.
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