CRV – Ok a programma 2023 di Arteven; botta e risposta su tassa di accesso a Venezia centro storico
21 Dicembre 2022 12:13
La sesta commissione (Cultura, turismo e sport), presieduta da Francesca Scatto (Lega-Lv), ha preso atto con voto unanime della programmazione culturale di Arteven per il 2023. Il circuito di spettacolo dal vivo ad iniziativa pubblica, di cui è socia la Regione, prevede per il prossino anno un’apertura dei teatri per tutti i 12 mesi, il coinvolgimento di 75 tra Comuni ed altri enti, l’utilizzo di 106 spazi, la realizzazione di 550 recite nelle sette province venete, cento rassegne per un totale di 150.000 – 180.000 presenze, 110 compagnie in programmazione e 500 titoli di spettacoli proposti ai teatri, tra prosa, danza, nuove drammaturgie, musica, spettacoli circensi e teatro per l’infanzia. Le previsioni finanziarie per realizzare tale programmazione prevedono uscite, a carico dell’Associazione, per un totale complessivo 4.610.000 euro, a fronte di 3.760.000 euro di entrate da incassi, contributi e sostegni pubblici. Nel bilancio di previsione 2023 appena approvato la Regione ha messo in preventivo un contributo di 750 mila euro per la programmazione culturale del circuito. Nel corso del dibattito il consigliere Marzio Favero ha sollecitato il massimo coinvolgimento di tutto il territorio veneto nella programmazione degli eventi e degli spettacoli di Arteven in modo da riuscire a raggiungere tutti i comuni veneti, anche attraverso il ruolo di coordinamento e di programmazione che possono svolgere le amministrazioni provinciali. Un obiettivo che la presidente della commissione Scatto ha fatto proprio e che sarà al centro della ripresa dei lavori della commissione, dopo la pausa natalizia.
L’ultima seduta dell’anno della commissione ha visto anche un ‘botta e risposta’ in diretta tra i consiglieri di opposizione e l’assessore al Turismo Caner, sull’interrogazione presentata dalla vicepresidente della commissione Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) in merito alla nuova tassa di accesso alla città storica di Venezia allo studio dell’amministrazione Brugnaro. Secondo Ostanel e gli altri sottoscrittori dell’interrogazione (Erika Baldin, Cristina Guarda e Arturo Lorenzoni) la Regione dovrebbe svolgere un ruolo politico di interlocuzione, confronto e coordinamento con il Comune di Venezia, in virtù del ruolo di Venezia, città internazionale, capoluogo di Regione e patrimonio Unesco, nonché dei compiti di indirizzo, controllo e programmazione che sono propri dell’istituzione regionale. Un ruolo che la Regione – secondo gli interroganti – dovrebbe svolgere anche nei confronti di Save, relativamente alla nuova tassa aeroportuale di imbarco che lo scalo Marco Polo intende applicare. “La tassa di accesso, così come la tassa di soggiorno, è di competenza esclusiva dei Comuni. La Regione non alcun potere di intervento”, ha replicato l’assessore Federico Caner. “Questa amministrazione regionale ha fatto sapere come la pensa e informalmente ha già dato i propri consigli agli amministratori veneziani – ha spiegato Caner- Il presidente Zaia ha già espresso la propria contrarietà ai tornelli e invitato il comune di Venezia a distinguere tra contributo di accesso e accesso fisico alla città. Ha inoltre chiesto di esentare tutti i cittadini veneti dalla tassa, perché Venezia è capoluogo di regione. Ma allo stato attuale non sappiamo come sarà applicata la tassa di accesso, a quali livelli e con quali importi, con quali esenzioni. In ogni caso – ha puntualizzato Caner – non esiste alcun tavolo di coordinamento, né la Regione ha i poteri per istituirlo, nonostante come assessore io sia il primo a sostenere la necessità di un coordinamento regionale tra tutti i comuni per applicare in modo omogeneo ed equilibrato la tassa di soggiorno”.
La commissione Cultura e Turismo ha infine avviato il percorso istruttorio del provvedimento che introduce una modifica nella legge vigente su valorizzazione e promozione dei cammini veneti. La proposta di modifica, presentata Alberto Villanova, presidente dell’intergruppo Lega-Lv e sottoscritta da 14 consiglieri leghisti tra cui la presidente Scatto, affida ai Comuni territorialmente competenti il compito di individuare le fasce di terreno dove è consentito il libero passaggio degli escursionisti a piedi e di concludere accordi con i proprietari dei terreni destinati ad essere attraversati dai cammini. Solo qualora non sia possibile l’accordo in via bonaria l’amministrazione potrà procedere all’esproprio per pubblica utilità della fascia interessata. La commissione approfondirà il tema a gennaio.
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