CRV – Ok a riparto fondo non autosufficienza e aumento budget personale servizio sanitario regionale
22 Dicembre 2022 12:52
La commissione Sanità e Sociale del Consiglio veneto, presieduta da Sonia Brescacin (Lega-Lv), vicepresidente Anna Maria Bigon (Pd), ha approvato a maggioranza il riparto 2022 delle risorse finanziarie per l’assistenza ai non autosufficienti per le 9 aziende sanitarie e i 21 ambiti territoriali sociali del Veneto. I rappresentanti delle opposizioni si sono astenuti. La novità del fondo 2022 – ha riassunto Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità – è rappresentata dalle nuove quote per i centri diurni per disabili e la quota unica per le strutture residenziali per anziani, ha spiegato. Le risorse per l’assistenza alle persone non autosufficienti nell’anno in corso ammontano a 830,8 milioni di euro (di cui 772,5 di provenienza regionale), pari a 15 milioni in più rispetto a quanto stanziato nel 2021. In particolare registrano il segno ‘più’ il fondo per i centri diurni per la disabilità (106,3 milioni, 8 e mezzo in più di quanto stanziato nel 2021), quello per le strutture residenziali h24 per i disabili (77,5 milioni di euro, pari a circa cinque milioni di euro in più rispetto all’anno precedente) e quelle per le Rsa e in generale la residenzialità per le persone non autosufficienti, che passano dai 529 milioni e 485 mila euro del 2021 agli attuali 533,5 milioni, con un aumento di oltre 4 milioni di euro). Rimangono stabili le risorse attribuite agli assegni di domiciliarità per i non autosufficienti gravi assistiti a casa propria (109 milioni di euro), quelle previste per gli ex degenti degli ospedali psichiatrici ora accolti in Rsa (1.600.000 euro), i fondi per i ricoveri temporanei ‘di sollievo’ per i malati di Sclerosi laterale amiotrofica (832.200 euro). Le risorse per i progetti di vita indipendente ammontano quest’anno a 1,2 milioni di euro.
La commissione ha poi espresso il proprio via libera – con l’astensione delle opposizioni – alle disposizioni per il 2023 in materia di personale del servizio sanitario regionale e di specialistica ambulatoriale interna, illustrate dal direttore delle risorse umane del servizio sanitario regionale Claudio Costa.
Per l’anno che sta per iniziare l’obiettivo regionale di costo per il personale è pari a 3.106.024.536 euro, rispetto ai 2.991.677.746 euro del 2022. Tale obiettivo rispetta i vincoli di spesa per le aziende ed enti del SSN posti dalla legislazione statale e, in particolare, dall’articolo 11del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35. L’obiettivo di costo per la specialistica ambulatoriale interna e veterinaria e per le altre professionalità sanitarie ambulatoriali (biologi, chimici e fisici) relativo all’anno 2023 è, invece, pari a 84.897.876 euro ed è identico a quello indicato per l’anno 2022.
Le assunzioni straordinarie per fronteggiare l’epidemia Covid possono essere prorogate fino a dicembre 2023 e viene prorogata anche al 2024 la procedura di stabilizzazione del personale precario. Nel contempo, il provvedimento pone precisi limiti ai direttori generali nel fare ricorso all’esternalizzazione di servizi sanitari, precisando che le eventuali gare di appalto indette per assicurare la continuità di cura e assistenziale dei Lea dovranno considerare come criteri prioritari di valutazione e di scelta la qualità del servizio e dell’organizzazione e la sicurezza clinica. La commissione ha approfondito in particolare le spese per le esternalizzazioni, la possibilità di estendere anche ad altre aree mediche la sperimentazione di pagare le prestazioni aggiuntive degli specialisti ospedalieri nei reparti di Pronto Soccorso, gli esiti dell’ingaggio di medici specializzandi con assunzioni a tempo determinato e lo sviluppo di tutte le opportunità contrattuali e concorsuali per far fronte al fabbisogno di personale in sanità. “Vanno apprezzati in particolare l’incremento di spesa previsto per pagare il personale del servizio sanitario regionale – chiosa la presidente Brescacin – nonché l’impegno della Regione e di Azienda Zero di esperire tutte le opportunità legislative possibili per reclutare specialisti e personale sanitario”.
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