Piccoli segreti del prato, una lente d’ingrandimento sui minuscoli eroi dell’ecosistema naturale
28 Dicembre 2022 14:32
Tutti gli esseri viventi sulla Terra hanno un ruolo specifico atto a mantenere il corretto equilibrio degli ecosistemi naturali, dal più grande al più piccolo. Ma come fanno gli insetti, tanto infinitesimi da passare spesso inosservati all’occhio umano, ad avere un ruolo così fondamentale nel cerchio della Natura? Spesso quando genitori o docenti insegnano ai più piccoli il rispetto per gli esseri viventi si riferiscono a creature di ben altra stazza, a partire dai familiarissimi cani e gatti e per finire, generalmente, con i grandi mammiferi a rischio estinzione, quali le tigri o gli orsi polari. Nel suo libro d’esordio, la biologa Silvia Scargetta prende la lente di ingrandimento e ci porta a esplorare il mondo degli insetti che popolano i prati, rendendoli rigogliosi e ricchi di fiori colorati.
Piccoli segreti del prato, questo è il titolo del libro, pubblicato per il Gruppo Albatros il Filo: si compone di tre storie, ciascuna con personaggi diversi, buffi e al contempo saggi e coraggiosi, che scoprono con le loro avventure il proprio ruolo nella Natura. “Ho voluto raccontare in particolar modo alcuni segreti degli insetti, perché sono spesso sconosciuti, costruendo delle storie che potessero essere accessibili specialmente ai più piccoli, spaziando in una fascia d’età tra i 3 e i 10 anni” spiega l’autrice ai microfoni di Se Scrivendo, il salotto letterario targato CaosFilm “è questa l’età in cui i bambini giocano all’aria aperta e spesso focalizzano la loro attenzione sugli insetti. Acquisire la consapevolezza di quello che stanno guardando e scoprire dei piccoli segreti potrebbe coinvolgerli ancora di più, così da stimolare in loro il rispetto per la natura e per gli animali”.
I protagonisti del primo racconto, Duda e Macaone, permettono non soltanto ai più piccoli, ma anche ai lettori adulti di scoprire una differenza sostanziale e spesso ignorata: quella tra vermi e bruchi. Se infatti spesso le due specie vengono assimilate l’una all’altra, il racconto dell’autrice permette di riconoscerli come diversissimi, non soltanto nel loro aspetto, ma anche nella funzione che hanno in natura. I primi, infatti, si nutrono di terra e così contribuiscono a dissodarla e renderla fertile e rigogliosa; i secondi invece, specialmente all’inizio della loro vita, sembrano vanificare l’operato dei vermi, mangiando a sazietà foglie e piante. Ciò che in molti ignorano – e che costituirà una meravigliosa sorpresa soprattutto per i più piccoli – è il motivo per cui un bruco ha bisogno di consumare in poco tempo una quantità così grande di cibo: la soluzione sarà svelata soltanto alla fine del racconto.
Al centro del secondo racconto c’è invece un insetto artista, capace di realizzare delle opere architettoniche maestose, nonostante le sue dimensioni minuscole. Qui il lettore scoprirà che nemmeno le formiche sono tutte uguali: se la celebre favola di Esopo, infatti, ha contribuito a trasferire nel nostro immaginario moderno il ritratto di un insetto parsimonioso e previdente, al contrario le formiche tagliafoglie – è questa la specie a cui appartiene Ruck, il protagonista della storia – si procurano il cibo necessario giorno per giorno, perché la loro attività principale è quella di raccogliere pezzi di foglie dall’ambiente circostante e portarle al nido. La caratteristica più interessante di questi insetti, tuttavia, è la loro capacità di ricorrere a una forma avanzata di orticoltura: sui framenti di foglie raccolti e accumulati, infatti, riescono a far crescere il micelio di un fungo, così da produrre in autonomia le proprie risorse alimentari. È questo il segreto della loro specie, gelosamente tramandato da una generazione all’altra e infine giunto al piccolo Roby, un cucciolo di formica tagliafoglie pieno di domande al quale la madre racconta la storia delle loro origini. Sarà un’avventura emozionante e senza esclusione di colpi, che nasconde in sé un altro segreto, tutto dedicato ai più piccoli.
Ai bambini più grandi è invece dedicato specialmente il terzo racconto, nel quale si fa più evidente il background da biologa dell’autrice: protagonista è infatti la specie delle termiti, tanto simili alle formiche, ma allo stesso tempo profondamente diverse. Le prime possono infatti nutrirsi della corteccia degli alberi, un’abilità fondamentale specialmente in inverno, quando la sopravvivenza delle formiche è messa a repentaglio dalle condizioni atmosferiche. La differenza sostanziale tra le une e le altre risiede nella presenza di batteri specifici nello stomaco delle termiti, attraverso i quali riescono a digerire le fibre della corteccia. In questo racconto essi si personificano nei due simpatici personaggi Fibrobatter e Treponema, che richiamano appunto il nome scientifico dei due batteri. In che modo questi uniranno le loro forze con quelle di Sinny, una formichina timida e intelligente, sarà una sorpresa non indifferente.
Se il vanto di questo libro è di trasmettere pillole di scienza in modo semplice ed efficace, il suo valore aggiunto è la cura che Scargetta rivolge alla sfera emotiva dei più piccoli, nell’età in cui la curiosità si protende verso l’esterno, ma si moltiplicano anche le domande su sé stessi. I piccoli insetti alla ricerca del loro posto nell’ecosistema naturale spronano i bambini a prendere contatto con il proprio mondo interiore; l’amicizia e il rispetto nei confronti delle altre specie racconta l’importanza dell’inclusività, della cura da dover rivolgere a tutte le forme viventi e della tutela della Terra che ci ospita; poi ancora abbiamo più di un esempio che riguarda l’importanza della conoscenza e della scoperta, attraverso le quali è possibile giungere a soluzioni geniali e fuori dagli schemi. Sono valori che hanno un impatto tanto più forte sui bambini quanto più vengono trasmessi in maniera naturale, attraverso l’esempio e la condivisione: è per questo che il canale comunicativo scelto da Scargetta si dimostra particolarmente efficace, perché riesce in una breve raccolta a coniugare apprendimento, avventura e divertimento.
Ad arricchire ulteriormente il testo sono le illustrazioni incastonate tra i racconti, realizzate da Marta Minelli. Il delicato tratto a matita e le forme tondeggianti ed espressive dei personaggi evocano immediatamente nei più piccoli i tratti caratteristici degli insetti – dei quali potranno poi andare ad approfondire le sembianze reali su un’enciclopedia, durante la visita a un orto botanico o a un museo, oppure, con un po’ di fortuna, potranno individuarli nel loro habitat naturale, nascosti tra i fiori e l’erba dei prati nei quali avranno l’occasione di giocare.
L’abilità evidente di Silvia Scargetta è di riuscire a creare un ponte di comunicazione tra adulti e bambini che vada al di là del mero nozionismo, creando invece spunti di dialogo, di immaginazione e perché no, dare voce a una curiosità che può continuare a ramificarsi in maniera esponenziale. È per questo che Piccoli segreti del prato non si limita a un tipo di fruizione unicamente domestica o personale, ma si presta agilmente anche a un’esperienza didattica o laboratoriale, dalla quale gli insegnanti potranno prendere spunto per approfondire i loro programmi in maniera più coinvolgente e avventurosa.
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