CRV – In Seconda commissione, ok a Programma 2023-25 ed Elenco ‘23 Lavori pubblici
23 Febbraio 2023 14:33
La Seconda commissione consiliare permanente, presieduta da Silvia Rizzotto (Lega/LV), vicepresidente Jonatan Montanariello (Pd), ha approvato con i voti della maggioranza la PDA n. 58/2023 “Adozione del Programma triennale 2023-2025 ed Elenco annuale 2023 dei Lavori pubblici dell’Amministrazione Regione del Veneto”.
Per l’esame dell’Aula consiliare, è stato nominato Relatore il consigliere Giulio Centenaro (Lega/LV), Correlatore Andrea Zanoni (Pd).
L’art. 21 del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, “Programma degli acquisti e programmazione dei lavori pubblici”, dispone che le amministrazioni aggiudicatrici e gli enti aggiudicatori adottino il programma biennale degli acquisti di beni e servizi e il programma triennale dei lavori pubblici, nonché i relativi aggiornamenti annuali, e che tali programmi siano approvati nel rispetto dei documenti programmatori e in coerenza con il bilancio.
A fine 2022, in previsione della pubblicazione del Bilancio di previsione 2023-2025, l’amministrazione regionale ha avviato la rilevazione dei fabbisogni di interventi da inserire nel Programma triennale 2023-2025 e nell’Elenco annuale 2023 dei Lavori pubblici.
Lo schema del Programma triennale 2023-2025 e dell’Elenco annuale 2023 dei Lavori pubblici dell’amministrazione regionale è stato adottato dalla Giunta e dovrà ora essere approvato dal Consiglio: sono ricompresi interventi il cui valore superi i 100 mila euro.
Le risorse necessarie per la realizzazione di 96 interventi, previsti nelle annualità 2023, 2024 e 2025, sono state quantificate in euro 157,756,096.70.
Sono invece 48 gli interventi nuovi ricompresi nell’Elenco annuale 2023 (13 riproposti), di cui 28 interessano la difesa del suolo, per un importo complessivo di oltre 104 milioni.
Il presidente Rizzotto ha informato i commissari in merito a una proposta normativa, di cui è primo firmatario, che va a modificare la L.R. 27/2003 ‘Disposizioni generali in materia di lavori pubblici di interesse regionale e per le costruzioni in zone classificate sismiche’, nella parte in cui viene previsto che la Giunta regionale trasmetta al Consiglio, per ciascun intervento ricompreso nel Programma triennale e nell’Elenco annuale dei lavori pubblici, una Scheda che contenga informazioni sullo stato di avanzamento fisico e finanziario dell’intervento stesso.
È stato espresso a maggioranza, senza voti contrari, il parere di competenza alla Quinta commissione in ordine al Progetto di legge regionale n. 100, primo firmatario il consigliere Boron (Lega/LV), “Disposizioni in materia di promozione del bacino termale dei Colli Euganei”.
Nello specifico, il parere rilasciato dalla Seconda commissione, per quanto di sua competenza, si riferisce all’articolo 4 ‘Iniziative per la promozione dell’utilizzo di acque e fanghi termali e per lo sviluppo della riabilitazione’, comma 2° della succitata normativa, che prevede che la ‘Giunta regionale incentivi, in collaborazione con i concessionari e gli enti locali, l’utilizzo, esclusivamente all’interno del bacino termale dei Colli Euganei, dell’acqua termale di risulta, una volta esaurito l’uso per finalità sanitarie, al fine di realizzare impianti tecnologici che consentano il risparmio energetico, la riduzione di emissioni CO2 e il recupero di calore da acque reflue’.
E’ stato espresso con i voti della maggioranza il parere alla Sesta commissione in ordine al Progetto di legge della Giunta regionale n. 164 “Modifiche alla L.R. 14 giugno 2013, n. 11, ‘Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto’”, munito di alcune indicazioni.
La proposta normativa si colloca nell’ambito del turismo esperienziale, è munita della clausola di neutralità finanziaria e si compone di un articolo che modifica l’art. 27 ter della L.R. n. 11/2013: viene inserita, tra le tipologie di strutture realizzabili in ambienti naturali, quella delle ‘stanze panoramiche’, definite come ‘stanze di vetro e legno o altro materiale, anche innovativo, ecosostenibile o comunque di basso impatto, collocate stabilmente sul suolo, caratterizzate da un elevato rapporto tra superficie finestrata e quella del pavimento’.
Le stanze panoramiche consentono al turista, ospitato al loro interno, di osservare in modo particolarmente ampio sia il paesaggio circostante, sia il movimento degli astri nel cielo. Inoltre, per favorire la diffusione territoriale delle strutture ricettive in ambiente naturale, viene prevista la loro realizzabilità, al pari delle malghe, rifugi e bivacchi alpini, anche sopra il limite posto dalla normativa urbanistica regionale di 1600 metri, comunque ponendo un limite di un numero massimo complessivo di due strutture nell’ambito dello stesso territorio comunale. Devono comunque essere sempre rispettate le relative autorizzazioni paesaggistiche.
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