“Speranza”, la poetica leggerezza di una vita intera
17 Maggio 2023 17:19
La poesia è un linguaggio molto personale e intimo, un proprio codice interpretativo astratto della realtà che ci spinge a conoscere l’autore pur non sapendo niente di lui, ma risulta di certo ancor più interessante quando invece il poeta ci è noto: la poetica e la vita del proprio autore sono strettamente correlati, anzi si può affermare che siano mosse dagli stessi sentimenti e motivazioni, perciò, quando ci si approccia alla lettura di un poeta esordiente è importante sapere chi sia.
Anna Margherita Stigliano era “una ragazza molto intraprendente che con il sorriso si prendeva cura del suo prossimo”, così la descrive suo fratello, che ha raccolto quelle poesie che aveva riposto in un cassetto assieme al sogno di pubblicarle. Aveva studiato approfonditamente la filosofia e la psicologia ed era sempre sorridente. Da ragazza amava giocare in oratorio e cantava nel coro della chiesa con la voce dolce e intonata che oggi è racchiusa nelle sue poesie.
Riponeva grande valore nelle sue amicizie, in quelle persone che erano sempre presenti nella sua vita così come nella sua poetica, leggeva sempre, curiosa e attenta, ma la sua migliore qualità, ci racconta il fratello, era la capacità di ascolto: una caratteristica tipica e imprescindibile degli scrittori, che soltanto ascoltando accuratamente possono tradurre il mondo in poesia o in prosa. Instaurava naturalmente una connessione tra lei e i suoi interlocutori e stabiliva con loro un’intesa speciale, caricandosi spesso delle fatiche altrui per aiutare le persone a lei vicine con giusti e limpidi consigli, pensando a sé stessa soltanto se avanzava tempo: era sempre disponibile a prescindere dai suoi impegni, legata profondamente ai suoi affetti. Negli ultimi anni il suo pensiero era sempre volto con dedizione e sacrificio al bene della madre a cui teneva più che a sé stessa e dovette affrontare difficoltà quotidiane che il fratello non ci rivela, ma che dice di capire appieno soltanto adesso. Eppure lei “andava oltre e diceva: pensa positivo e vedrai che tutto andrà bene e, se qualcosa va storto, dai un tocco di colore vivo ed intenso alla tua giornata, dai sempre un nome alle difficoltà e se serve chiedi aiuto, non aver paura, non ti vergognare e sii sempre te stesso”.
Non è difficile immaginare come questo suo splendido spirito si rifletta nelle sue poesie, che la “leggera profondità” dei suoi versi altro non sia che il modo in cui Anna Margherita abbia affrontato la vita stessa, le sue parole lasciano trasparire una personalità prodiga e allegra di fronte alla quale è impossibile rimanere indifferenti.
“Un’amica descrivendola mi disse che le sue parole abbracciavano ed è proprio questo che provavi stando con lei. Aveva sempre un racconto da condividere, era difficile stare in silenzio per più di un attimo. E c’era sempre, diventando molto spesso l’ancora a cui aggrapparsi, il riferimento costante, l’amica franca e leale. Sapeva toccare le corde giuste dell’io interiore, i suoi consigli erano sempre sinceri, chiari da interpretare, facili da mettere in pratica. La memoria poi era il suo forte, difficilmente dimenticava un avvenimento raccontato o un ragionamento fatto insieme anche tanti anni prima”.
L’abbraccio delle sue parole è sempre evidente: le sue sono poesie che confortano senza voler consolare, che spronano, ma senza mettere fretta, a guardare il mondo con positività anche nei momenti difficili amava il prossimo e la sua opera porta con sé i valori che la hanno sempre accompagnata, l’onestà, la gentilezza e la sincerità.
Il fratello Leonardo ricorda di Margherita anche il suo coraggio, che la liberava dalla paura e che non metteva mai da parte, esponendosi e correndo i suoi rischi, sempre con l’intento di raggiungere il proprio obbiettivo e non lasciando mai nessuno dei suoi affetti indietro.
Il sogno di pubblicare le poesie viene esaudito dalla volontà del fratello che le ha raccolte e ha avuto cura di raccontare chi fosse davvero l’autrice, svelandoci quegli aspetti di lei che hanno caratterizzato la sua vita e che immancabilmente si riversano nelle sue poesie autentiche, sincere, frutto dell’empatia più che del tecnicismo: non semplici esercizi di stile, ma parole che evocano immagini spontanee e vivide, che rimangono inevitabilmente impresse nel cuore del lettore.
Margherita aveva ancora progetti da concludere, pagine bianche da riempire, perciò studiava con l’entusiasmo di una ragazza, le sue poesie “Le aveva riposte proprio in un cassetto e forse per discrezione non era riuscita ancora a fare il passo successivo”, racconta il fratello, “Le ho raccolte per lei insieme ad un racconto e messe a disposizione di tutti coloro che vorranno conoscerla un po’ più nel suo intimo, con l’intento di dar voce a quelle parole ancora non dette”.
Una voce che risuona indelebile in quest’opera, limpida e allegra come un ruscello che continua a scorrere sopra ogni ostacolo con forza e leggerezza, donando l’opportunità di poterne fruire, di poterla immaginare, anche senza aver mai avuto l’opportunità di ascoltarla; che insegna, senza dover spiegare, una lezione diversa per chiunque la interpreti, sia essa il valore della forza di volontà o la necessità dell’allegria.
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