CRV – ‘Venezia da terra 2023’: presentato il Festival della storia e delle piccole comunità
18 Maggio 2023 16:33
È stata presentata a palazzo Ferro Fini l’ottava edizione del Festival ‘Venezia da terra’, dieci eventi culturali, che interessano altrettanti Comuni dell’area berica, calendarizzati dal 6 al 28 maggio 2023, con al centro il Veneto, la sua storia e, in particolare, quella delle sue piccole comunità. Una festa aperta a tutti che vuole far conoscere e valorizzare i territori, con il corretto approccio scientifico: il patrocinio scientifico è dei Dipartimenti di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità e di Studi Linguistici e Letterari dell’Università degli Studi di Padova.
Questi i luoghi di ‘Venezia da Terra’ 2023: Agugliaro, Barchesse di Villa Trolio Pigafetta;
Albettone, Teatro parrocchiale; Alonte, Sala civica; Campiglia dei Berici, Villa Repeta Bressan; Noventa Vicentina, Villa Barbarigo; Orgiano, Chiesa di S. Maria Assunta;
Pojana Maggiore, Villa Pojana; Sossano, Villa Gazzetta; Val Liona, Borgo di Campolongo;
Villaga, Villa Piovene Porto Godi.
Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha portato i saluti istituzionali e ha sottolineato come si tratti di un “evento culturale, ‘Venezia da Terra’, giunto alla sua ottava edizione, che si pone in una maniera particolarmente interessante, sia per il modello organizzativo, sia per l’offerta proposta ai cittadini, non solo agli abitanti di un bacino di dieci Comuni, ma a tutti i veneti e ai turisti ‘foresti’ più curiosi e intraprendenti che non mancano, soprattutto grazie alla rete di piste ciclabili, sentieri, luoghi d’arte e spazi di natura incontaminata, oltre a una ottima offerta enogastronomica, che anno dopo anno attirano sempre più visitatori”.
“Innanzitutto – ha continuato il presidente del Consiglio regionale – un gruppo di amministrazioni locali che fanno squadra e assieme elaborano una proposta tesa a valorizzare un territorio, la sua identità, le sue potenzialità, attraverso una ricerca culturale rigorosa ma segnata da una straordinaria forza divulgativa. Ecco allora Campiglia dei Berici (ente capofila), Agugliaro, Albettone, Alonte, Noventa Vicentina, Orgiano, Pojana Maggiore, Sossano, Val Liona e Villaga lavorare assieme, con il patrocinio scientifico dei Dipartimenti di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità e di Studi Linguistici e Letterari dell’Università degli Studi di Padova e il coinvolgimento di artisti e studiosi di chiara fama, chiamati a raccontare in maniera inedita, coinvolgente, non banale, altamente innovativa, la storia del territorio, delle frazioni, delle ville, alla riscoperta di un contesto rurale che ha scritto pagine straordinarie della storia del nostro Veneto. Stiamo parlando di un angolo del Veneto che è tutto da scoprire e che invito a visitare e rivisitare, cogliendo l’occasione degli appuntamenti di questo Festival per ritornarci poi con calma. Ne vale la pena”.
“Voglio citare Guido Piovene, che sintetizza bene lo spirito e l’anima di questo angolo del Veneto, la sua dimensione interiore e forza – ha chiosato Ciambetti – Scriveva Piovene, pochi mesi prima di morire, nel 1974, parlando del paesaggio a lui più caro, la Riviera e i Colli Berici: ‘Nel Veneto dove sono nato la natura è specialmente dolce; eppure so che molto, e proprio quello che ci sembra più naturale, è invece artificiale, fatto dall’uomo. Nessuno pensa più che sono opere nostre quei canali che scorrono nelle campagne riflettendo con naturalezza gli alberi, i prati e il cielo’. Ecco, visitando questo angolo del Veneto, passando di Comune in Comune, troverete conferma delle parole di Piovene, perché questa parte di Veneto narra la storia di una Venezia di terraferma, dove si è sviluppata la capacità dell’uomo di convivere con la natura senza stravolgerla, anzi, valorizzando il paesaggio. Una Venezia di terraferma che ha i suoi capolavori, le sue ville, una produzione agricola che rispetta la tradizione, pagine di storia ricchissime e dunque una identità completa e profonda che arricchisce innanzitutto lo spirito. Un angolo del nostro territorio di rara intensità e bellezza”.
Il consigliere regionale Marco Zecchinato (Lega-LV) è stato il promotore dell’iniziativa e ha moderato la presentazione, ringraziando “innanzitutto gli intervenuti, i Sindaci e gli organizzatori dell’evento: Giovanni Florio (Università di Padova), Lodovico Ottoboni (Raffineria Creativa S.r.l.), Massimo Borghettini (Sindaco di Agugliaro), Francesca Rigato (Sindaco di Albettone), Luigi Tassoni (Sindaco di Alonte), Massimo Zulian (Sindaco di Campiglia dei Berici), Mattia Veronese (Sindaco di Noventa Vicentina), Barbara Candeo (Vice Sindaco di Noventa Vicentina), Marco Ongaro (Assessore di Orgiano), Paola Fortuna, (Sindaco di Pojana Maggiore), Enrico Grandis (Sindaco di Sossano), Marzio Bomitali (Assessore di Val Liona), Eugenio Gonzato (Sindaco di Villaga)”.
Zecchinato ha sottolineato che “il Festival ‘Venezia da terra’ è volto a far conoscere un territorio, quello berico, attraverso la sua storia, l’arte, la cultura e la promozione dei prodotti enogastronomici. Un Festival che testimonia il grande spirito di attaccamento alle piccole comunità locali, ma con un approccio scientifico. Vengono offerte ai cittadini iniziative culturali di notevole interesse, a iniziare dalla possibilità di visitare ville, beni culturali e itinerari suggestivi”.
“Un Festival – ha concluso Zecchinato – che copre un mese intero di attività e che di anno in anno sta crescendo, diventando quasi un brand del territorio berico, peraltro interessato da grandi progetti regionali, come la Ciclabile Treviso- Ostiglia. E mi piace sottolineare come quest’anno ricorra il 150° anniversario della morte del Manzoni: è previsto un evento ad hoc ad Orgiano, paese che è stato il teatro di vicende raccontate nel ‘Processo’ Veneziano a Paolo Orgiano, che hanno ispirato il grande scrittore”.
Massimo Zulian, Sindaco di Campiglia dei Berici, nel suo intervento, ha ricordato che “questa iniziativa è partita nel 2015 con tre Comuni, mettendo al centro la voglia di aprire a tutti le porte del nostro territorio e della sua storia, che in fondo è la vera protagonista del Festival, assieme ai Comuni dell’area berica. Un territorio che deve assurgere a centro culturale, autentico promotore di un’offerta culturale di spessore; perché la cultura è il mezzo con cui le comunità possono crescere. Il nostro obiettivo è accordare importanza proprio alle piccole comunità, che sono il fondamento stesso della società”.
Il dott. Giovanni Florio è intervenuto in rappresentanza dell’Università degli Studi di Padova, partner scientifico del Festival, “che si articola in una serie di eventi dedicati alla storia del nostro Veneto, letta da una prospettiva particolare, attraverso le piccole comunità. Si è voluto portare il racconto del territorio sul territorio, che diventa quindi protagonista di una nuova divulgazione della storia e del passato. Eventi che hanno l’ambizione di coniugare le esigenze filologiche con quelle legate all’intrattenimento culturale, perché al nostro Festival ci si diverte…”.
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