Campus Cultura: tre appuntamenti tra libri e musica in università

22 Giugno 2023 00:00

Campus Cultura: due parole per un progetto ambizioso e affascinante, che vuole avvicinare ulteriormente il Politecnico di Milano alla comunità piacentina, e viceversa. Un programma di eventi che promuove relazioni e sinergie tra le persone, le competenze, le diverse forme artistiche, culturali e sociali.

Il Campus in questione è l’ex Macello di Via Scalabrini, oggi intitolato a Giulio Ulisse Arata. I suoi padiglioni ospitano ogni giorno centinaia di studenti, docenti, ricercatori, personale tecnico, giovani collaboratori. Un ambiente ricco, dinamico e internazionale, che si è arricchito in questo giugno, tradizionalmente mese di esami e prove finali in università, di una serie di attività aperte a tutta la città.

Successo per i primi due eventi della kermesse

«Campus Cultura – spiega Dario Zaninelli, Prorettore del Politecnico di Milano con delega per il Polo Territoriale di Piacenza – è innanzitutto l’occasione perché la nostra casa sia un luogo che accoglie, anche oltre gli orari di funzionamento dell’istituzione accademica. Per tre serate, infatti, il Polo invita i cittadini a condividere un programma, ad accesso libero, pensato proprio per facilitare relazioni e dialoghi tra le competenze e le arti».

Il format è inedito: alle 19.00 incontro con un autore di libri, che dialoga con i docenti del Politecnico su temi di forte attualità e interesse generale. A seguire, dalle 21.30, le note e i suoni di un concerto con la rassegna “Poliedrica”. Per completare, un food truck offre la possibilità di una cena speciale all’interno del Campus, sotto le luci del tramonto e le molteplici sfumature color arancio dei muri dei padiglioni.

Una formula che, nonostante qualche impedimento per il maltempo, ha avuto un grande successo negli appuntamenti di martedì 13 e 20 giugno. Il terzo della serie, è invece programmato per mercoledì 28 giugno.

 Montagna e musica

Per questa prima edizione, gli organizzatori di Campus Cultura hanno deciso di affrontare una tematica centrale per il territorio: il futuro delle aree interne, tra processi di spopolamento, difficoltà di presidio, perdita di identità e dissesto idrogeologico.

Il primo ospite dell’iniziativa è stato una figura emblematica: Giuseppe Lupo. Scrittore e saggista, docente all’Università Cattolica di Milano, autore di un testo di grande interesse come “Civiltà Appennino” (Donzelli, 2020). Nel primo incontro, dialogando con Federico Di Cosmo, ha proposto una visione assolutamente inedita dell’Italia, basata su una visione “verticale”, dove la cultura e l’identità della montagna accomuna più della vicinanza geografica.

Sullo stesso solco si è mosso il dialogo della seconda serata, coordinato da Sara Protasoni (coordinatrice del corso di laurea magistrale in Sustainable Architecture and Landscape Design) con Anna Rizzo, antropologa. Il suo libro ha un titolo spiazzante, “I paesi invisibili”, (Il Saggiatore, 2022), così come lo è stata la sua visione delle piccole comunità d’Italia, meglio note come “borghi”.

Altrettanto interessanti gli appuntamenti musicali. Nel primo, il gruppo bolognese Adagio Project, aperto dal quintetto (tutto piacentino) Italiano Medium, si è esibito con interpretazioni in chiave jazz di una delle più grandi artiste della musica italiana: Mina.

Il 20 giugno, invece, il Quartetto d’archi Archimia ha proposto al pubblico una crasi musicale originale e alternativa, che unisce la disciplina classica all’estro della musica pop, le armonie del jazz americano e la poetica della lingua italiana, assolutamente in sintonia con la cifra sperimentale di Campus Cultura.

Dopo l’estate si rilancia

I tre appuntamenti di giugno rappresentano il preludio di un programma culturale ampio e ambizioso, che il Politecnico vuole sviluppare con continuità nella sua sede piacentina. Un laboratorio dove si mettono in circolo nuove modalità per fare e distribuire cultura, tra l’interno e l’esterno dell’ambiente universitario.

L’obiettivo è infatti quello di portare quell’enorme giacimento di idee chiuso dentro le aule universitarie, ai “non addetti ai lavori”, ai semplici curiosi, alla comunità tutta, senza distinzioni di età, professioni o classi sociali.

Con questo programma di eventi, il Campus Arata si apre a tutti. In una zona come via Scalabrini, che ha bisogno di cultura e partecipazione per riscattare la sua immagine nei confronti della città. In questo senso, il programma è un esperimento di inclusione e coesione: diversità e pluralità sono la base che gli eventi vogliono veicolare. Invece, il patrocinio del Comune di Piacenza agli eventi di giugno e la collaborazione con l’Ordine degli Architetti è simbolico di una rinnovata volontà di collaborazione

Dopo la pausa estiva, Campus Cultura tornerà con una serie di eventi paralleli al tradizionale workshop internazionale di progettazione Landscape Of[f] Limits, che si terrà dal 4 al 16 settembre sul tema delle “Moving Waters”.

Mercoledì 28 si parlerà di piccoli borghi e strategie per la rigenerazione

l Il tema dei borghi collinari e montani è una questione ricorrente negli ultimi anni. Un caso urbanistico e architettonico, ma anche sociale ed economico, tornato al centro dell’attenzione nel periodo della pandemia. In molti avevano ipotizzato un recupero della loro attrattività, soprattutto nel contesto appenninico. La realtà, invece, sembra aver deluso le aspettative. Tuttavia, la progettualità sui piccoli centri continua ad essere presente nell’agenda politica italiana, come dimostrano i lauti finanziamenti messi in campo dal PNRR.

Di conseguenza anche le attività di studio e ricerca sono ancora concentrate sul tema. Tra le tante pubblicazioni a riguardo, emerge un libro dal titolo provocatorio: “Contro i borghi. Il Belpaese che dimentica i paesi”. Pubblicato nel 2022 da Donzelli, propone uno sguardo critico e disincantato su passato, presente e futuro dei piccoli paesi italiani.

Filippo Barbera, uno dei tre curatori, nonché esperto di innovazione sociale, sviluppo delle aree marginali e professore presso l’Università di Torino, dialogherà con Michele Roda del Politecnico di Milano, a partire dalle 19.00. A seguire, ore 21.30, l’ultima serata di appuntamenti musicali “Poliedrica”, nella quale si esibirà il Duo De Andrè, che porterà in scena un prezioso omaggio al “Faber” nazionale, in un concerto denso di suggestioni, senza tempo ma capace di riallacciare i fili della memoria lanciando un ponte verso il futuro. Esattamente come le aspettative di rigenerazione dei borghi italiani.

L’ingresso è libero e non serve prenotazione. Per informazioni: [email protected] e www.piacenza.polimi.it.

© Copyright 2024 Editoriale Libertà