CRV – Emergenza maltempo e incendi
26 Luglio 2023 14:00
“Gli eventi meteorologici degli ultimi giorni ci restituiscono uno scenario di un’Italia spaccata in due: da una parte le regioni del Nord, in particolare Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, colpite da violentissime grandinate e nubifragi, dall’altra quelle del Sud, tra Sicilia, Sardegna, Puglia e Calabria, in cui le alte temperature e i forti venti hanno causato incendi estesi. In entrambi i casi i danni sono incalcolabili e non sono purtroppo mancati anche i morti: in qualità di coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative esprimo la mia solidarietà e il mio cordoglio per chi è stato colpito direttamente o indirettamente da queste calamità naturali e ringrazio Vigili del Fuoco, Protezione Civile e quanti hanno prestato il proprio aiuto e continuano a impegnarsi nel cercare di riportare la situazione alla normalità il più velocemente possibile”.
Lo afferma il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti nelle vesti di Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.
“Solo in Veneto la conta dei danni ammonta a 100 mln di euro, portando alla dichiarazione di stato di calamità naturale e di emergenza: colpiti vigneti, frutteti, orti, aziende, case, auto, oltre ai danni alla rete ferroviaria. La situazione, tuttavia, è emergenziale su tutto il territorio nazionale: credo che, se è corretto ragionare sul lungo periodo in fatto di cambiamento climatico, il “qui e ora” ci costringe a mettere in atto nell’immediato interventi in grado di far fronte tempestivamente agli eventi calamitosi. Aiuti immediati, ristori a lungo termine per famiglie e imprese, soluzioni pratiche da realizzare senza indugio: la nostra capacità di resilienza e di reagire in modo flessibile sarà cruciale e l’unico modo in cui possiamo, per ora, reagire al cambiamento con intelligenza”, prosegue Ciambetti.
“Secondo uno studio pubblicato dalla Banca d’Italia, la crescita delle temperature medie in Italia di circa 2°C dall’inizio del secolo scorso ha avuto un impatto negativo sulla crescita del PIL e continuerà ad averlo se il trend rimarrà questo. Lo studio ha sottolineato anche che l’incremento nella frequenza di temperature giornaliere superiori a 28°C ha influito negativamente soprattutto sul settore dell’agricoltura ma con effetti negativi registrati anche nell’industria e nei servizi. Il cambiamento climatico è indiscutibile, così come le sue conseguenze: quello che dobbiamo fare è agire non solo a lungo termine, ma soprattutto a breve termine, imparando a reagire con prontezza e praticità ad eventi come quelli che hanno colpito l’Italia in questi giorni”, conclude Ciambetti.
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