CRV – Sesta commissione: sì per l’aula a nuova disciplina agenzie turistiche online
26 Luglio 2023 14:58
La commissione Cultura, guidata dalla presidente Francesca Scatto (Lega-Lv) e dalla vicepresidente Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo), ha licenziato per l’aula la proposta di legge n. 219 sulle agenzie turistiche online. I rappresentanti del Partito democratico si sono astenuti, segnalando l’anomalia dell’iter legislativo nei tempi e nelle procedure. Il provvedimento, presentato dalla Giunta regionale la settimana scorsa, ha già avuto il parere favorevole della commissione Bilancio e del Consiglio delle Autonomie locali, e passa ora all’esame finale del Consiglio, già nella prossima seduta di martedì 1° agosto. Nel dettaglio, apporta due modifiche alla legge quadro sul turismo (lr 11/2013) esonerando le agenzie di viaggio che esercitano la loro attività online e che hanno sede legale nel Veneto dall’obbligo di avere un ufficio aperto al pubblico con destinazione d’uso direzionale o commerciale. Affida inoltre al Comune in cui ha sede legale l’agenzia che vende viaggi e pacchetti turistici esclusivamente online i compiti di vigilanza ed eventuale sanzione.
“Il Veneto – spiega la presidente Scatto, che sarà relatrice in aula del provvedimento – sta registrando una sensibile diminuzione del numero di agenzie di viaggio iscritte negli elenchi regionali, sceso dalle 1.175 registrate nel 2020 alle attuali 1042. Altre regioni italiane, come Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana, Puglia ed Abruzzo, hanno disciplinato l’attività delle agenzie di viaggio solo on line, senza la necessità di un ufficio aperto al pubblico, con conseguente riduzione dei costi di esercizio e di investimento. Riconoscere la possibilità di esercitare questo servizio anche solo in via telematica ci sembra un intervento utile e necessario per sostenere un settore pesantemente penalizzato dalla pandemia e ora sempre più incalzato dalla concorrenza del turismo ‘fai da te’”. Per le minoranze correlatrice del provvedimento sarà la capogruppo del Pd, Vanessa Camani.
La commissione ha poi preso atto, con l’astensione del Pd, del report sulle iniziative realizzate lo scorso anno in favore delle minoranze linguistiche e del piano di attività 2022 degli interventi di conservazione e valorizzazione dei beni culturali della Serenissima in Istria, Dalmazia e nell’area mediterranea.
Per la tutela e la promozione delle tre minoranze linguistiche presenti in Veneto – cimbri, ladini e friulani – la Regione Veneto ha erogato lo scorso anno 135 mila euro di contributi, di cui 70 mila ripartiti tra gli organismi rappresentativi dei ladini, dei cimbri e dei friulani del Portogruarese, 15 mila euro alla Provincia di Belluno per il primo convegno internazionale di toponomastica alpina, 30 mila per lo studio sociolinguistico delle comunità linguistiche e della loro evoluzione (affidato alla Società filologica friulana Graziadio Isaia Asoli di Udine) e 20 mila per 11 progetti realizzati da comuni e associazioni a supporto delle identità culturali del territorio: eventi teatrali in dialetto, ristampe di raccolte, concorsi di poesia, corsi di lingua veneta e, più in generale, iniziative a supporto dei dialetti.
Nel corso del 2022 ha trovato compimento anche l’acquisto del patrimonio bibliografico-culturale dell’Istituto Ladin de la Dolomities di Borca di Cadore, finanziato dalla Regione con 50 mila euro e ora in attesa di ricollocazione definitiva nella biblioteca storica di Vigo di Cadore.
Quanto alle iniziative per il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale veneziano sulle altre sponde dell’Adriatico, previste da un’apposita legge regionale, nel corso del 2022 la Regione Veneto ha finanziato 17 progetti per complessivi 245.427 euro, presentati da enti locali, associazioni, istituzioni culturali. Tra i restauri finanziati (per 91.368 euro) spiccano le decorazioni della porta Badoer di Lesina, il portale del Palazzo Bradamante a Dignano e l’interno della chiesa di San Barnaba Apostolo, a Visinada d’Istria. I contributi in spesa corrente (154.059 euro) hanno invece sostenuto iniziative editoriali, la ricoperta di antiche tradizioni culturali e l’attività dei centri culturali di lingua italiana nell’area istriana, dalmata e mediterranea.
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