“Superuomo e umanità nuova”, il pensiero filosofico che sonda le profondità dell’esistenza
28 Luglio 2023 13:48
Superuomo e umanità nuova” (Europa Edizioni, ottobre 2022) è un saggio filosofico che, in quanto tale, spinge innanzitutto alla riflessione autonoma dei temi trattati.
L’interessante e senza dubbio impegnativa sfida che l’autore Umberto Petrongari si è proposto la si può individuare proprio nei temi che propone e analizza, offrendoli ai suoi lettori con l’esperienza di numerosi anni di studi filosofici accademici e individuali, articolati anche nell’approfondimento dell’opera di Julius Evola, da cui trae l’idea di superuomo (che concettualmente differisce dal superuomo di Nietzsche): l’obbiettivo di questo saggio sembra essere quello di interrogare la realtà stessa fin dai suoi aspetti basilari, rispettando così il ruolo a cui la filosofia dovrebbe sempre essere votata.
È compito della filosofia porre domande a cui neanche la scienza sappia rispondere. A differenza della scienza, poi, non è scopo della filosofia fornire le risposte. Porre la domanda è il passo fondamentale per intraprendere il percorso di riflessione filosofica, non è necessario giungere a una risposta universalmente valida, e spesso non è neanche possibile: ciò che è importante è spingere alla riflessione, invogliare i fruitori della propria opera filosofica a porsi le giuste domande per potergli consentire di interrogare autonomamente la realtà circostante e trarne dei risultati personali.
Filosofo è colui che abbraccia questa linea di pensiero e, approfondendo le opere di chi prima di lui ha questionato e inquadrato in un sistema filosofico il pensiero collettivo dei suoi tempi, crea nuove teorie e strutture ideologiche, indispensabili poiché la società, e di conseguenza il pensiero collettivo, è in constante evoluzione.
In “Superuomo e umanità nuova” dunque, il pensiero che filtra e interroga la realtà è quello di un vero e proprio filosofo, Umberto Petrongari, laureto in filosofia all’Università degli studi dell’Aquila, ha poi approfondito gli studi con il corso di perfezionamento in Modelli di filosofia contemporanea all’università Tor Vergata di Roma; già autore di numerosi saggi prima di “Superuomo e umanità nuova”, quest’opera rappresenta il coronamento dei suoi studi decennali che hanno contribuito a formare una voce autoriale raffinata e affascinante: è un saggio che non consente di farsi leggere con superficialità, perché suscita immediato interesse, stimolando fin dalle prime frasi al piacere della riflessione.
L’autore propone il suo pensiero ai lettori avvalendosi dell’antico insegnamento socratico per il quale, prima di costruire, è necessario distruggere preconcetti e sovrastrutture, per poter edificare nuovi pensieri che si basino su premesse “pulite”, non inquinate quindi da giudizi estranei o aprioristici: premette che la volontà che dà origine al pensiero filosofico esposto nella sua opera è la contestazione di ogni miticità e religiosità, nella convinzione che solo la demolizione di queste strutture possa consentire di accedere alla conoscenza pura.
“Si tratta, insomma, di non aver più (però davvero e letteralmente!) fede in nulla, di non avere più la benché minima rassicurazione”, spiega l’autore: “La vera, autentica, scienza andrà allora a coincidere con il più puro (con un assoluto!) nichilismo, il quale, tuttavia, sarà – perlomeno in larga misura – inaccessibile da parte della mente, della psiche umana, in quanto essa mente a se stessa, sia in buona fede, ma anche essendo in – una tuttavia necessaria, obbligata, imprescindibile – malafede. (…) faccio un esempio; dal momento che il nulla è assolutamente inconcepibile (impensabile), ogni uomo che sia in buona fede non potrà mai rinunciare al fatto di credere che la sua anima continuerà – ed eternamente, ovviamente – a vivere (anche) in seguito al suo decesso”.
Ciò che chiede l’autore ai suoi lettori è di rispettare la regola non scritta su cui si basano molte linee di pensiero filosofico: ricominciare da zero, abbandonare il fardello dei concetti rassicuranti e confortevoli con cui cerchiamo di cullare e tenere a bada l’inquietudine che si prova contemplando l’esistenza (e di conseguenza l’idea della non esistenza e della morte). Solo in tal modo è possibile cominciare a sperimentare il potere offerto dalla filosofia: l’esercizio del dubbio e del pensiero critico, la costituzione di un pensiero analitico capace di interrogare e discernere, rendendoci così in grado di contemplare i dettagli, i vari aspetti della realtà, di seguire il percorso del pensiero di Umberto Petrongari che ci conduce attraverso l’approfondimento delle idee di Julius Evola, Immanuel Kant, Karl Marx, Thomas Hobbes, Martin Heidegger e altri illustri filosofi, per arrivare fino a oggi, esercitando la sua filosofia nell’osservazione della società attuale e nella teorizzazione di possibili alternative al capitalismo.
“Superuomo e umanità nuova” è un’opera attuale che risponde al bisogno dell’odierna filosofia, creando un ponte tra la tradizione e il rinnovamento: per giungere alla conoscenza, alla comprensione, è necessario ricordare che il ruolo della riflessione filosofica è di spingersi oltre i confini imposti dal pensiero tradizionale.
Un saggio dunque ricco di spunti di riflessione, che stimola la curiosità e a momenti sembra risvegliare domande già esistenti ma sopite nella mente del suo lettore, vivace nel suo procedere lungo i suoi binari che gradualmente si rivelano durante lo svolgimento dei temi in analisi, non pretende una pregressa conoscenza specifica della filosofia ma accompagna alla lettura con spiegazioni esaustive e approfondimenti interessanti: chiede soltanto attenzione, senza pretenderla ma stimolandola con esperienza e padronanza di esposizione. “Superuomo e umanità nuova” ha il duplice valore di incuriosire e spiegare, non vuole imporre un insegnamento, ma instradare verso un percorso di riflessione che si rivelerà imprescindibile alle menti curiose che ne fruiranno.
Politica, società, umanità ed esistenza, la lente di ingrandimento di Umberto Petrongari passa sopra ognuno di questi temi rivelandone gli aspetti nascosti (o in certi casi volutamente ignorati), mettendo sotto nuova luce le caratteristiche note e analizzandone i concetti.
“Un bue può allora decidere di trasportare un aratro, oppure può rifiutarsi, in modo contingente, di compiere una tale operazione. L’uomo invece (si è detto) si auto-addomestica: fa ciò, o per (anche previdente) paura (dalla quale sorge anche l’etica), o per vergogna (ovviamente, sempre e solo sociale); auto-addomesticandosi, non obbedisce più – in qualsivoglia occasione – ai suoi impulsi. Come può, allora, l’uomo d’immediatezza (l’uomo che si è mantenuto nichilista) iniziare ad esercitare il suo libero arbitrio? Ma osservando il comportamento dell’uomo domestico e civile: può cioè imitare quest’ultimo, potendo in tal modo anche agire – però gratuitamente – secondo dunque il più puro Sol Ora, è proprio grazie all’esercizio del libero arbitrio che si può de-realizzare, ossia distruggere, dissolvere, l’intera realtà: obbedire o disobbedire ad una qualsiasi nostra pulsione (nell’indifferenza dell’una o dell’altra scelta o opzione), distrugge anche (fra ogni altra cosa) il conformismo sociale”.
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