Terza Commissione: via libera al Bilancio Consolidato
13 Settembre 2023 17:46
La Terza Commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Marco Andreoli (Lega-LV), e dalla vice presidente Cristina Guarda (EV) nel corso della seduta odierna, ha espresso a maggioranza dei voti, parere alla Prima Commissione consiliare, relativamente alla Proposta di deliberazione amministrativa n. 69 “Approvazione del Bilancio Consolidato 2022 – Proposta per il Consiglio regionale. Nel dettaglio, il Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118, definisce le regole di contabilità pubblica e prevede la redazione ed approvazione annuale del Bilancio Consolidato, contenente i dati contabili consolidati dell’ente Regione con i propri enti organismi e società partecipate, Il Bilancio Consolidato del Gruppo Regione del Veneto, è un documento contabile consuntivo che si esprime con la redazione di uno Stato Patrimoniale e di un Conto Economico e dalla Relazione sulla Gestione che comprende la Nota Integrativa. Alcuni dati di sintesi: attivo patrimoniale 12.135.714.887,75 euro, un patrimonio netto di 2.965.233.672,84 euro e un risultato economico d’esercizio positivo pari a 119.302.297,99 euro.
A seguire, la Terza Commissione ha dato il via libera a maggioranza, al Parere alla Giunta regionale n. 305 “Aggiornamento del Piano di classifica degli immobili del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta. Deliberazione della Giunta regionale 27 gennaio 2011, n. 79. Nello specifico, il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta è stato costituito con legge regionale nel 2009 con l’accorpamento dei Consorzi di bonifica Zerpano Adige Gua, Riviera Berica e Medio Astico Bacchiglione. Il consorzio si estende per complessivi 172.953 ettari, che va a coprire 96 Comuni, distribuiti nelle Provincie di Verona, Vicenza e Padova. Tra l’altro la rete di manutenzione ricomprende 78 km di corsi d’acqua affidati dalla Regione del Veneto. Il Consorzio di bonica Alta Pianura Veneta, ha portato all’aggiornamento del vigente Piano di Classifica al fine di revisionare l’attuale perimetro di contribuenza. Il nuovo perimetro di contribuenza prevede 5 Unità Territoriali Omogenee (UTO), in precedenza erano 17: UTO A “Lessinia”; UTO B “Sinistra Adige”; UTO C “Agno Retrone”; UTO D “Pianura Berica”; UTO E “Pedemontana”.
Successivamente, la Terza Commissione ha provveduto ad illustrare il Progetto di legge regionale n. 220 primo firmatario il consigliere Dolfin (Lega-LV) ed altri “Modifica alla legge regionale 12 luglio 2007, n. 15 “Interventi per la tutela, la promozione e lo sviluppo della zona costiera del Veneto e per la creazione di zone di tutela biologica marina””. La Regione del Veneto, grazie alla sua posizione geografica privilegiata, vanta una vasta e preziosa zona costiera che si affaccia sul Mar Adriatico. Un territorio, quello regionale, caratterizzato da un patrimonio ambientale unico e da una varietà di ecosistemi costieri di grande valore. Al fine di proteggere, promuovere e sviluppare questa risorsa vitale, salvaguardando in particolare le risorse ittiche, è stata istituita nel 2007 la Legge Regionale n. 15 “Interventi per la tutela, la promozione e lo sviluppo della zona costiera del Veneto”. Tuttavia, lo scorrere del tempo, il rapido sviluppo industriale del paese e l’emergere di nuove problematiche quali l’inquinamento e i cambiamenti climatici, impongono oggi di ripensare a nuove soluzioni. Infatti, sono proprio le aziende che operano nel settore della pesca e dell’acquacoltura a subire in prima istanza le conseguenze di un ambiente marino non valorizzato e protetto. Le modifiche proposte nel progetto di legge regionale mirano a valorizzazione delle zone a tutela biologica, nonché il sostegno alle imprese e all’attività produttiva del comparto pesca.
Infine, la Terza Commissione ha esaminato alcune modifiche ed integrazioni con una riscrittura al testo del Progetto di legge regionale n. 169 di iniziativa del consigliere regionale Marco Andreoli “Blue Economy, uso razionale delle risorse connesse al sistema idrico regionale, formazione e lavoro per lo sviluppo sostenibile e l’economia circolare”. Come ampiamente riportato nelle precedenti sedute, la Blue Economy è un innovativo modello di sviluppo economico, che punta a rilanciare alcune attività produttive e a ridurre le emissioni inquinanti. La proposta di legge interessa la Blue Economy nella sua accezione più ampia, intesa come valorizzazione di tutte quelle risorse ed attività che dipendono dal mare, dai laghi, dai fiumi, dalle falde, dai canali irrigui che insistono nel territorio veneto. Nella stesura della proposta di legge, si è tenuto conto delle molteplici declinazioni che interessano la Blue Economy: dalla formazione al lavoro, dalla ricerca alla tutela dell’ambiente, all’informazione e al coinvolgimento degli stakeholders ad essa attinenti.
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