“Fino al primo respiro”, le sfide di un mondo distopico oltre l’umano
29 Settembre 2023 18:08
In un universo privo di certezze, in cui il progresso ha reso la Terra un luogo ostile, la natura offre la prova raccapricciante di quanto l’umano si sia allontanato da sé stesso.
Nascono i Vuoti: bambini vivi, ma senza respiro. Subito dopo di loro compaiono i Freddi, dalle membra e dal fiato gelidi, il cuo respiro è destinato a svanire. Rimangono i Caldi, ma sono sempre di meno: è per questo che il potere inizia a concentrarsi nelle loro mani. Il respiro diventa poco a poco il fulcro della vita e dell’autorità, al punto che emergeranno delle organizzazioni segrete che cercano di manipolare la situazione a proprio vantaggio. La variabile che nessuno aveva previsto però ha un nome, ed è destinata a cambiare le sorti del suo mondo: Nemesi ha la capacità di donare il respiro a coloro che lo hanno perso o che non lo hanno mai avuto.
Una delle caratteristiche più affascinanti di “Fino al primo respiro” (Gruppo Albatros il Filo, febbraio 2023) è la creazione di un mondo distopico, senza confini definiti, ma ugualmente capace di parlare chiaramente al nostro tempo presente. Nel suo romanzo d’esordio, l’autrice Lucia Maraldi permette ai lettori di proiettare la storia nella propria stessa realtà. Questa scelta offre uno specchio oscuro di fronte al quale riflettere sulla società contemporanea, con le sue divisioni e le sue paure.
La prosa di Maraldi si distingue per essere accattivante e strutturata, ricca di simboli e richiami. I nomi dei personaggi richiamano la mitologia greca, come anche la numerazione dei capitoli utilizza l’alfabeto greco, suggerendo un ciclo senza fine, un destino ineluttabile che scorre pervasivo lungo tutta la storia. Il lessico è altrettanto ricco, capace di delineare con esattezza le emozioni e i sentimenti dei personaggi, rendendoli vividi e concreti agli occhi dei lettori.
Uno dei temi portanti del libro è la lotta per la giustizia e la resistenzacontro l’oppressione. In un mondo in cui il potere è concentrato nelle mani di pochi, capaci di stringere nel giogo della paura e della manipolazione la più ampia parte del popolo, emergono due forze contrapposte: la squadra segreta chiamata Agenzia e l’Organizzazione, l’oscura coalizione dei Caldi. L’Agenzia rappresenta la speranza per il cambiamento: Questo gruppo clandestino cerca di opporsi al sistema di controllo dei Caldi per ripristinare l’equità nella società. Al contrario, i Caldi sono disposti a tutto pur di conservare il loro potere. Nutrendosi dell’odio e della paura, cercano di annientare qualsiasi minaccia al loro dominio. In questa lotta per la giustizia, Nemesi verrà arruolata dall’Agenzia, affinché il suo dono straordinario possa essere sfruttato per il bene comune.
Per quanto le vicende narrate nel libro possano appartenere alla distopia, alla fantascienza, allo stesso tempo suonano drammaticamente familiari. La rappresentazione dei Caldi come oppressori è un richiamo diretto alle dinamiche di potere che si possono riscontrare in molte società contemporanee. Al contrario, l’Agenzia rappresenta la ribellione contro il sistema e l’aspirazione a un mondo migiore. Maraldi sfida quindi il lettore a considerare le conseguenze della passività di fronte all’ingiustizia e l’importanza della resistenza.
La vita all’interno dell’Agenzia, tuttavia, non sarà semplice: la missione viene prima di qualsiasi cosa, gli interessi personali vengono abbattuti, l’unica cosa che conta è il bene dell’obiettivo finale. La narrazione di Maraldi è densa, a tratti febbrile, quando la guerra incalza e nessuno può più considerarsi al sicuro. Ma è proprio quando servirebbe mantenere maggiore sangue freddo e lucidità che subentra prepotente la sfera emotiva dei personaggi, tra ricordi dolorosi e affetti perduti che affiorano crepando la corazza di sicurezze di ciascuno di loro.
L’elemento romantico presente nella storia aggiunge ulteriore struttura ai personaggi: le relazioni che nascono e si sviluppano tra i protagonisti, intenti nel frattempo a lottare per la sopravvivenza in un mondo ostile, sono toccanti e disperate, frutto di un sentimento che si dona completamente fino alla distruzione, come se il futuro non esistesse. Amore, passione, ma allo stesso tempo dolore e tradimenti si susseguono tra le pagine senza sosta, sentimenti quasi tribali ai quali aggrapparsi per non lasciarsi sopraffare dall’orrore.
Sono momenti di quiete, quelli in cui i protagonisti, quasi sussurrando, si lasciano andare all’emozione: gli amori si consumano in un tempo privo di coordinate, dove per un istante niente più esiste, se non tra gli innamorati. Dopotutto è stato proprio l’amore per Mimesis a svelare il potere guaritore di Nemesis: l’uomo, nato Vuoto, grazie al suo tocco riesce per primo a recuperare il respiro. Non mancano poi le visioni del passato spensierato dei protagonisti, nel quale esistevano soltanto i loro sogni e desideri. Il personaggio di Cassandra sarà poi straordinariamente potente, per la sua capacità non soltanto di leggere un passato che ormai non esiste più, ma anche di addentrarsi fra le paure e interpretare un futuro in continuo mutamento.
La guerra porta con sé non soltanto gli orrori della violenza, ma lascia che vengano alla luce gli aspetti più oscuri dell’animo umano. Alcuni personaggi, anche i più insospettabili, dubiteranno del proprio ruolo e della fazione alla quale appartengono, talvolta fino a tradire. La natura dell’uomo è fragile e la ferocia di un conflitto di potere tanto acceso non può che far vacillare. Starà al coraggio dei personaggi di saper scegliere con consapevolezza di combattere per il bene, senza lasciarsi piegare dagli eventi.
L’opera si conclude con una porta socchiusa, che ci lascia immaginare una prosecuzione delle avventure degli eroi ai quali ci siamo già affezionati. La vita è molto diversa da quella che conoscevano all’inizio delle loro avventure, ma il loro animo adesso è più forte, la loro consapevolezza più strutturata. Si sono lasciati qualcosa alle spalle, ma non è il momento di arrendersi: una fioca luce di speranza lascia supporre che le fatiche sopportate fino a quel momento non saranno vane, nonostante tutto.
La speranza, proprio come nel vaso di Pandora, rimane lì, sul fondo, dopo che tutto il male ne sia fuoriuscito. Seppure un lato oscuro faccia parte della nostra indole umana, prendendo talvolta il sopravvento, è in essa che è necessario riporre fiducia, perché tutto torni a muoversi nella direzione giusta. Sarà questo lo strumento che permetterà ai nostri protagonisti di andare fino in fondo senza mai arrendersi, fino a raggiungere il proprio obiettivo.
L’umanità che emerge tra le pagine di “Fino al primo respiro” offre una riflessione profonda e a volte disillusa sulle nostre dinamiche sociali e interpersonali. Sebbene l’artificio dell’ambientazione distopica possa lasciarci credere, in prima battuta, che si parli di qualcosa di distante da noi e alla nostra realtà, è evidente sin da subito che la sua essenza sia intrinsecamente legata alle divisioni, alle logiche, alle asperità che ogni giorno il nostro mondo ci propone. L’abilità di Maraldi sta proprio nel riuscire a veicolare il suo messaggio con forza prorompente, creando una realtà credibile ed evocativa che non tralascia alcun livello narrativo. Nel pieno godimento delle scene narrate, l’autrice ci guida a riflettere sul ruolo delle nostre azioni e del modo in cui esse plasmano la nostra società, trasportando la distopia dal libro al nostro mondo.
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