“L’arto fantasma e le mie paure” e “Birillo, il gatto sempre brillo!”
14 Novembre 2023 16:26
Presentati questa mattina a Venezia, nella sede dell’assemblea legislativa veneta, dalla Consigliera regionale Silvia Cestaro (Lega-LV), i libri ‘L’arto fantasma e le mie paure’ e ‘Birillo, il gatto sempre brillo!’ scritti rispettivamente da Moreno Pesce e dalla figlia Elisa, accompagnati dalla mamma e compagna dell’autore Antonella Filippini, pubblicati da Michael Edizioni e da Alba Edizioni.
Moreno Pesce è nato a Noale nel 1975, ha vissuto a Maerne e ora abita ad Auronzo. Ha subito l’amputazione di una gamba a seguito di un incidente motociclistico, ma non ha perso la volontà di tornare alla passione coltivata fin dall’infanzia con i genitori: la montagna. “Attraverso il libro – ha ricordato l’autore, premiato come miglior paralimpico italian 2020 di alpinismo dalla Gazzetta dello Sport – sono riuscito a raccogliere e a riordinare tutte le mie esperienze: ho raccontato dell’incidente, del risveglio sul letto d’ospedale affiancato da mio padre che mi ha rivelato l’avvenuta amputazione e della grande sfida nata con la mia guida, Lio De Nes, che mi ha portato ad affrontare di nuovo i sentieri montani più semplici fino alle gare di vertical e alle corse in salita in montagna fino all’alpinismo e alla conquista, ad esempio, della Grande di Lavaredo, e oltre: arrivare in cima a vette come quella del Monte Rosa ha rappresentato un’autentica sfida, e una vittoria. La mia attività è nata e si è evoluta anche grazie ai social attraverso i quali ho documentato ciò che si poteva fare in montagna: è stato entusiasmante non solo ottenere quei risultati, quindi, ma anche osservare che la mia attività veniva seguita attraverso quei canali che mi hanno offerto l’opportunità di fornire informazioni con i video e i post, strumenti che mi consentivano di mostrare ciò che può essere utilizzato per percorrere i sentieri di montagna, attrezzature che possono essere usate anche in altri contesti, in particolare quelli più consueti, solo per fare un esempio, in un giardino pubblico. L’obiettivo è stato raggiunto e ora spero che tante altre persone lascino il salotto di casa, la propria comfort zone, cercandola all’esterno”.
“Questo libro – ha concluso Moreno – rappresenta anche una sorta di esperimento, nato nel periodo del covid, attraverso il quale ho cercato di trasmettere me stesso a mia figlia che non ha vissuto ciò che io fatto quando lei era piccola. E in maniera analoga, il libro di Elisa è nato come un gioco tra mia figlia, quando aveva cinque anni, e la mamma Antonella: assieme, prima di andare a dormire, al posto di leggere le classiche storie della ‘buona notte’, hanno pensato di inventare delle storie nuove, che fossero divertenti e rilassanti, in seguito trasferite nero su bianco”.
Il libro di Elisa, quinta elementare (“E una grande passione sportiva – ha ricordato mamma Antonella – il pattinaggio agonistico di velocità, a rotelle e su ghiaccio, vissuta con grande determinazione”, oltre a quella per la pasticceria, ricordata dalla stessa giovane autrice), illustrato da Matteo Corazza e rivolto ai lettori più giovani a partire dai cinque anni, narra la vicenda del gatto Birillo, un gatto simpatico e impacciato, accusato di essere sempre brillo a causa della sua bevanda preferita, all’apparenza birra, mentre in realtà si tratta di succo di mela: un equivoco che si conclude con una gran bevuta e la nascita di un’amicizia tra Birillo, l’ape Mia e l’asino Anacleto. “Ho già pronte altre 14 storie perché Birillo in realtà ha molti amici tra gli animali – ha ricordato Elisa – e si tratta di storie che hanno un insegnamento: questa in particolare vuole affermare che non si deve credere sempre a quello che dicono gli altri senza aprire gli occhi e ad affrontare le avversità della vita in maniera un po’ più furba”.
“La storia e le esperienze vissute da Moreno e dalla sua famiglia, sotto le insegne della grinta e della passione – ha evidenziato la Consigliera Cestaro – rappresentano uno stimolo e un esempio per tutti. In particolare, le Olimpiadi e la Paraolimpiadi rappresentano per la Regione del Veneto un punto di partenza importantissimo perché hanno consentito di recuperare una serie di iniziative che si erano già affermate ai tempi di Mondiali, ma che avevano bisogno di un nuovo focus: ad esempio, la messa a norma delle strutture alberghiere, oppure l’accessibilità dei percorsi di montagna. La montagna – un passaggio che deve coinvolgere anche gli amministratori locali – può andare di pari passo con l’accessibilità che non è solo legata alla disabilità, ma anche a situazioni contingenti, come possono essere le conseguenze di un incidente domestico oppure a fattori legati all’avanzare dell’età o ad altri aspetti della vita di ciascuno di noi, come lo stato interessante di una donna o la fruibilità della montagna da parte dei bambini o dei genitori di bambini piccolissimi. Le Olimpiadi e le Paralimpiadi daranno una visibilità a livello mondiale a tutta la montagna veneta: un’opportunità, ma anche un grande volano economico, che darà grande visibilità a Cortina, perla e capitale delle Dolomiti”.
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