‘Il treno visita Venezia, tra calli, rii e campielli…’
15 Febbraio 2024 15:07
È stato presentato oggi a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il libro di Paolino Fabris “Il treno visita Venezia, tra calli, rii e campielli…”, Cleup Editrice, pagine 192.
Ha moderato la presentazione la consigliera regionale Elisa Venturini (FI), promotrice dell’evento, che ha fortemente voluto “ospitare qui, in Consiglio regionale, la Casa di tutti i Veneti, una sede istituzionale prestigiosa. E credo che un libro che racconti Venezia debba essere presentato in questa splendida città. Persone come Paolino che, attraverso pubblicazioni, storie, aneddoti e racconti della realtà, contribuiscono a far conoscere e a valorizzare le nostre città, i nostri territori, dimostrano tutto il loro amore per il Veneto e la sua storia”.
“L’autore è un raffinato conoscitore di Venezia – ha aggiunto la consigliera – e oggi presenta il frutto del suo lavoro. Fabris ci parla della città ma anche di sé stesso: la sua vita, la sua storia, la sua anima. Paolino è stato molto bravo nell’organizzare ed esporre i concetti che animano la sua pubblicazione. È anche un grande piacere, per me, ospitare la casa editrice padovana Cleup, che ha contribuito a realizzare il libro, sempre pronta ad appoggiare prodotti letterari di assoluto valore: questo è garanzia di poter apprezzare contenuti ottimi e stili di scrittura ricercati”.
L’autore, Paolino Fabris, ha confidato di “essere onorato per poter presentare il mio libro in questo bellissimo palazzo: ringrazio dunque il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, la consigliera Venturini e la casa editrice Cleup. Provo davvero un’emozione enorme. Ho coronato un mio grande sogno. Sono sempre stato una persona curiosa e questo mi ha consentito di potermi avvicinare a vari ambiti, tra cui l’arte, la poesia e i viaggi. E ora anche alla letteratura”.
“Ideare la storia attraverso la quale si dipana il mio libro non è stato semplice, ma credo di esserci riuscito – ha spiegato Fabris – La mia grande conoscenza di Venezia è nata nel momento in cui mi sono letteralmente innamorato di questa città e ho iniziato a frequentarla, a viverla. Del resto, i miei genitori erano veneziani, così come i primi amori… Così, ho iniziato a scoprire aspetti e realtà di cui prima avevo appreso solo grazie ai libri. Ho indagato, investigato, cercando di parlare con persone di una certa età, in possesso quindi di una approfondita conoscenza della città. Sono sempre stato mosso solo dalla curiosità per il sapere, approfondendo ogni aspetto. Fino ad accumulare molte pagine di appunti. Ho quindi cercato un sistema originale di raccontare Venezia, che non fosse una semplice e scontata guida turistica”.
“Ho scelto che a parlare per me fosse il treno, in quanto esso è un mezzo che può ospitare tantissime persone. Un treno di vetro perché, grazie alla sua trasparenza, permette ai viaggiatori di poter scoprire innumerevoli cose. E poi il treno è libero, può andare dove vuole.
Dopo due anni di faticosa gestazione, sono contento che il libro abbia finalmente visto la luce”.
Aldo Rossi, Direttore della Cleup, ha ricordato la storia della Casa Editrice “nata come cooperativa libraria sessant’anni fa. All’inizio, operavamo nell’ambito delle pubblicazioni didattiche universitarie; successivamente, abbiamo esteso il nostro raggio d’azione abbracciando il campo della pubblicistica e dell’editoria di divulgazione culturale. Siamo presenti in ambito nazionale ma prediligiamo il Triveneto, in quanto vogliamo dare una mano per far conoscere le caratteristiche del nostro territorio che, da sempre, dimostra di avere capacità e risorse notevoli. Faccio solo un esempio: tragedie enormi come lo sono state il Vajont e Vaia hanno messo a dura prova le zone colpite e i loro abitanti, ma abbiamo conosciuto una capacità di resilienza e di ripresa davvero uniche. Ci siamo pertanto adoperati per pubblicare libri di divulgazione proprio su questi eventi”.
“E abbiamo deciso di pubblicare il libro di Paolino Fabris – ha spiegato Aldo Rossi – in quanto siamo stati colpiti dall’idea originale che sta alla base dell’opera: il treno. Abbiamo voluto premiare le caratteristiche uniche di un racconto onirico su Venezia, perché il treno si fermerà sempre alla Stazione di Santa Lucia e non potrà mai andare oltre. E poi Venezia è una città storica, in cui si sovrappongono eventi, costruzioni e stili di epoche diverse, senza soluzione di continuità: questo aspetto è ben rappresentato nel libro, che ci offre una nuova visione della città lagunare. Ci farebbe piacere che l’opera di Paolino Fabris fungesse da stimolo per altri autori, incoraggiandoli a seguire il suo esempio e a raccontare altre città venete, piene di storia e monumenti. In questo modo, daremo anche una grande spinta al nostro turismo”.
Il libro propone un viaggio fantastico ‘a pelo d’acqua’ e a ‘volo d’uccello’ a bordo di un immaginario treno di cristallo che si fa voce narrante di fatti, intrighi, curiosità e leggende per scoprire una città unica, raccontata con parole intrise di sentimento, memoria e un pizzico di nostalgia.
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