“Gli amiconi della risaia”, un’emozionante favola sull’amicizia e sul rispetto per tutte le vite
29 Marzo 2024 15:23
Quando si parla di libri per l’infanzia, è importante considerare quanto forte sia l’impatto che le storie, il loro sviluppo e i loro personaggi avranno per la crescita dei più piccoli. Sono infatti uno strumento importante, sia per i genitori che per gli educatori, per comunicare con i bambini su un livello più profondo, emotivo, senza mai rinunciare al gioco e al divertimento. Le storie, spesso accompagnate da illustrazioni, puntano a sviluppare la curiosità e l’inventiva, cercando di trasmettere i valori più importanti in maniera semplice, accessibile. Con il suo primo libro per bambini, Milena Moriconi vuole indirizzare l’attenzione dei suoi piccoli lettori sui temi dell’amore, della tolleranza e del rispetto nei confronti di qualsiasi forma di vita, attraverso una favola che, pur ispirandosi alla grande tradizione classica, riesce a lanciare un messaggio profondamente attuale e moderno.
Tra le pagine del libro “Gli amiconi della risaia”, pubblicato per Europa Edizioni, Milena Moriconi ha voluto porre al centro della sua riflessione l’amicizia, in tutte le sue forme. L’autrice genovese, dopo una carriera come analista e programmatrice a Milano, una volta in pensione inizia a dedicare tempo alla scrittura di brevi racconti per l’infanzia, che guardano alle sfide e alle emozioni che riconosce nei suoi nipoti e che cerca di interpretare alla luce della propria esperienza. La sua fonte di ispirazione è il luogo in cui ha scelto di trasferirsi, dopo aver lasciato il caos urbano capoluogo lombardo: Gravellona Lomellina, paese in cui fra risaie, nebbia e aironi ha preso vita l’idea del libro.
Nella scrittura di Moriconi il mondo animale si trasforma in un palcoscenico vibrante e vivo, dove le emozioni umane si incarnano nei personaggi e si intrecciano con le storie di solidarietà, amicizia e rispetto. Si affronta il tema tolleranza, raccontato attraverso la convivenza tra creature di specie diverse, ma il libro vuole mettere in luce specialmente la bellezza delle relazioni che superano ogni barriera, incluso il confine tra l’animale e l’uomo.
La trama ruota attorno a un incontro casuale: le protagoniste sono la rana Mariangela e una maestosa femmina di airone, chiamata Ginevra. Mariangela ha sempre vissuto in mezzo alle risaie della Lomellina, davanti ai suoi occhi si sono succedute tante stagioni, animali e uomini con i fucili, ma lei sa di non doverli temere, perché gli uomini, di solito, non danno la caccia alle rane. La situazione, tuttavia, prende una piega inaspettata e dopo attimi di tensione arriva il colpo di scena: l’airone Ginevra salverà la rana dal pericolo, sottraendola all’ingordigia degli uomini con l’aiuto dei propri simili. Nasce così un’amicizia speciale e indistruttibile, destinata a durare per sempre.
Le due protagoniste non potrebbero essere più diverse, tanto è piccola la rana, quanto è grande e maestosa la femmina di airone, ma c’è un altro dettaglio che non deve passare inosservato: gli aironi si nutrono di rane e girini, ma Ginevra ha scelto volontariamente di non farlo, diventando il primo volatile vegano al mondo. La sua decisione è un esempio eloquente di come un singolo individuo possa fare la differenza attraverso le proprie scelte e azioni, temi che è importante trasmettere ai bambini sin dalla più tenera età.
La risaia è popolata, oltre che da aironi e rane, anche da tanti altri animali diversi che giocheranno un ruolo fondamentale nella seconda parte del racconto, quando sarà Ginevra ad avere bisogno di aiuto. È arrivato l’inverno, infatti, e il volatile sta covando le sue uova, che presto si schiuderanno. Mariangela visita spesso l’amica e si informa sull’andamento della cova, solo che un giorno, nel bel mezzo di una tormenta di neve, Ginevra tarderà a raggiungere il nido. Preoccupata, Mariangela farà di tutto per proteggere le uova, giovandosi dell’aiuto di una nutria, di un vecchio asino, di un’anatra e di un piccolo passerotto. Ciascuno di loro giocherà un ruolo fondamentale, uniranno le forze e riusciranno a compiere l’impresa. La diversità dei personaggi che popolano la risaia arricchisce la trama del libro e offre ai piccoli lettori la possibilità di esplorare le diverse esperienze e prospettive che ognuno porta con sé. Attraverso la collaborazione e il sostegno reciproco tra creature di specie diverse, ciascuna con differenti abilità e strumenti a disposizione, il libro ci insegna che le differenze non devono essere motivo di separazione, ma possono invece diventare un’opportunità per imparare e crescere insieme.
L’elemento più interessante del racconto di Moriconi è il modo semplice, ma efficace in cui dipinge un mondo dove la solidarietà e il supporto reciproco vanno oltre le differenze. I caratteri dei protagonisti incarnano facilmente le diverse caratteristiche che ogni giorno riconosciamo negli altri, che ci permettono di entrare in contatto diretto con i nostri limiti e punti di forza. Un libro come “Gli amiconi della risaia” stimola infatti il dialogo tra bambini e adulti, così che i primi possano sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e aprirsi al rispetto e alla valorizzazione delle differenze, mentre gli adulti potranno, dal canto loro, sciogliere alcune delle sovrastrutture e dei pregiudizi che nutrono la nostra società, per apprendere dai bambini la bellezza e la leggerezza del rapporto con l’altro.
Il rapporto con la natura è centrale nella narrazione di Moriconi: i luoghi che lei racconta sono incontaminati, privi di inquinamento, ancora in grado di ospitare una fauna ricca e variegata. La presenza degli uomini è breve e funzionale al racconto, ma emblematica soprattutto nella prima parte perché, nel personaggio del cacciatore, l’autrice incarna ciò che nella nostra società è negativo e viziato dalla violenza e dalla brama di potere. Al contrario, è come se il mondo degli animali raccontato dall’autrice fosse specchio dell’età infantile, la quale, priva dei condizionamenti che si radicano nel percorso di crescita, ha ancora una tensione innata alla solidarietà, ai legami di amicizia e al mutuo aiuto. Tuttavia la visione dell’autrice mantiene comunque una nota di ottimismo: compaiono tra i personaggi anche la veterinaria, la maestra del paese, le persone intente a vivere la propria quotidianità in armonia con la natura, a rappresentare un’alleanza davvero possibile tra gli esseri umani e l’ambiente che li circonda.
La prosa di Milena Moriconi è essenziale, ma dalla grande forza espressiva. Tra le pagine risuona la voce dolce e accogliente di una nonna intenta a intrattenere i suoi nipotini, si percepisce tutta l’esperienza di chi, forte dell’impianto valoriale acquisito sin dall’infanzia, ha adesso l’opportunità di condividerlo con le generazioni future, affinché non vada perduto e, al contrario, possa trovare la sua declinazione al tempo presente. Il legame profondo dell’autrice con i piccoli lettori si manifesta anche in copertina e nelle illustrazioni al libro, realizzate dai suoi nipotini. La reinterpretazione della storia attraverso la loro sensibilità è un elemento prezioso, perché rende ancora più accessibile e vicina ai lettori più piccoli questa tenera storia.
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