‘Sembrava un Paradiso’, l’ultima fatica letteraria del prof. Montecchio
01 Luglio 2024 19:09
Il consigliere regionale Giuseppe Pan (Lega- LV) ha presentato oggi a palazzo Ferro Fini il libro di Lucio Montecchio, Professore ordinario all’Università degli Studi di Padova, ‘Sembrava un Paradiso’, Ronzani Editore, anno 2024,104 pagine, collana ‘VentoVeneto’.
“Il libro ha il grande pregio di aiutarci a riflettere sul fatto che il nostro Veneto è di per sé un paradiso: non occorre andare tanto lontano, seguendo il turismo di massa. Basta guardarci attorno e possiamo trovare tutto il paradiso che cerchiamo da sempre. Godiamoci quindi e apprezziamo di più le nostre tante ed eterogenee bellezze: dalle montagne alle colline, dal mare ai laghi, dall’alta alla bassa pianura, fino alle lagune”.
Ha esordito così Giuseppe Pan, che ha confidato di “ospitare sempre volentieri, qui a palazzo Ferro Fini, il professor universitario Lucio Montecchio, un caro amico che oggi presenta la sua ultima fatica letteraria. Conosco l’autore da circa quarant’anni, da quando frequentavamo la Facoltà di Agraria all’Università degli Studi di Padova, seguendo il corso di Scienze Forestali. Allora, perseguivamo un obiettivo comune: quando non si parlava ancora molto di ambiente, avevamo l’ambizione di riuscire a gestire, preservare e incrementare il nostro patrimonio boschivo. Lucio Montecchio ha continuato in questa lodevole attività, diventando docente universitario di patologia vegetale. Studia le principali malattie legate al patrimonio forestale, e non solo. E ricopre importanti incarichi, come la responsabilità dei giardini che rientrano nel patrimonio della Presidenza della Repubblica. Credo che sia fondamentale avvalersi del grande patrimonio di conoscenze del professore e dei suoi collaboratori di livello universitario. Affermo questo pensando, in particolare, a quanti danni ha fatto ai nostri territori il bostrico, peggio di Vaia: è quindi molto utile conoscere il ciclo biologico degli insetti, solo per fare un esempio”.
Il prof. Lucio Montecchio ha spiegato che il “libro è incentrato su un dato di fatto: tutti noi abitiamo in un paradiso, soprattutto chi ha la fortuna di vivere nel nostro Veneto…Per il semplice fatto che un giorno abbiamo scelto di fermarci proprio nel posto in cui viviamo, ritenendolo, appunto, un paradiso. Solo che poi non ci accontentiamo, facciamo troppo, diamo per scontato quello che abbiamo e iniziamo a rovinare l’ambiente che ci ospita. Abusiamo del territorio e dello spazio e, alla fine, non sapendo più cosa erodere, consumiamo il tempo, che allo spazio è matematicamente legato sul fronte della velocità, facendoci prendere dall’ansia. Conduciamo una vita frenetica, logorante, che ci porta a sottovalutare ciò che possediamo, le bellezze che ci circondano. Questa è la mia terza pubblicazione, in cui ho cercato di scendere ancora di più nei dettagli su aspetti, diciamo sacrali, legati al fatto che aneliamo sempre a un nuovo paradiso senza accorgerci che un paradiso ce lo abbiamo già…Dobbiamo cambiare prospettiva: fermarci un attimo, uscire dalla routine in cui siamo intrappolati, fare meno e riappropriarci del piacere che scaturisce dalle cose che possediamo”.
“Un esempio di quanto ho affermato: il libro parla molto di acqua, un bene preziosissimo ma che diamo per scontato, e così non lo gestiamo nel modo corretto – ha aggiunto l’autore – Mi rivolgo a un pubblico non anziano, che sia capace di fare una attenta riflessione e che possa e voglia ancora cambiare l’approccio verso il mondo che ci circonda: dobbiamo prendere coscienza che noi stessi siamo parte dell’ambiente e impegnarci di più per preservarlo. Ma lo dobbiamo fare per noi stessi, non tanto per le future generazioni: solo così saremo sufficientemente motivati. Iniziando con l’introdurre la cultura del rispetto per ciò che ci circonda”.
Il volume è una raccolta di racconti, parabole, sogni e speranze che contengono il confronto con l’infinita promessa, con la presenza di un afflato spirituale e di una sacralità laica che si rinnova nel quotidiano. Nell’opera, l’autore racchiude un testamento umano, dentro e fuori la natura che ci circonda, troppo spesso data per scontata. Nella consapevolezza che ognuno di noi è solo una parte del tutto.
Ricordiamo che il professor Montecchio è stato autore delle raccolte narrative ‘Germogli’ (Cleup, 2020) e ‘Pane e Noci’ (Ronzani, 2022).
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