Consiglio Veneto: in aula il provvedimento ordinamentale in materia di sanità e sociale
30 Luglio 2024 17:44
Con la relazione della presidente della commissione Sanità Sonia Brescacin (Lega-Lv) e la controrelazione della vicepresidente di minoranza Annamaria Bigon (Pd), il Consiglio regionale del Veneto ha iniziato l’esame del provvedimento ordinamentale in materia di politiche sanitarie e sociali. La discussione e il voto dei 18 articoli e dei relativi emendamenti depositati dalle opposizioni proseguirà nella seduta di domani. Pochi minuti prima delle 17, il presidente dell’assemblea Roberto Ciambetti ha comunicato la sospensione dei lavori, come concordato con i capigruppo consiliari. Domani l’assemblea veneta riaprirà i lavori (ore 10.30) con la presa d’atto delle dimissioni del consigliere Daniele Polato, capogruppo di Fratelli d’Italia eletto europarlamentare, e la surroga con il primo dei non eletti nella circoscrizione veronese, Stefano Casali. I lavori dell’ultima seduta consiliare prima della pausa d’agosto proseguiranno poi con il disegno di legge ordinamentale in materia di sanità e sociale,
Il provvedimento in discussione riguarda limiti e durata dei mandati del direttore generale delle Ulss e delle terne di dirigenza (direttore sanitario, direttore amministrativo e direttore dei servizi sociali) e innalza da 65 a 68 anni il limite di età anagrafica per essere iscritti negli appositi elenchi dai quali è possibile scegliere e nominare le figura prescelte. Tra le ulteriori novità contenute nel provvedimento di revisione ordinamentale ci sono anche l’estensione della possibilità per le aziende sanitarie di acquisire prestazioni aggiuntive dal personale dipendente del comparto sanitario per fronteggiare le emergenze anche per profili diversi da quelli dei dirigenti medici e sanitari. Si prevede inoltre che le aziende e gli enti del servizio sanitario regionale possano acquisire personale a tempo determinato, con contratti di somministrazione di lavoro o con convenzioni ovvero con contratti di collaborazione coordinata a e continuativa per assicurare le attività di emergenza e urgenza o il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza. Infine, il disegno di legge chiarisce che il computo dei 5 anni di permanenza nelle strutture del territorio regionale richiesti ai medici specialisti che usufruiscono della borsa di studio regionale ricomprendono anche i periodi di lavoro a contratto determinato che gli specializzandi del 4° e 5° anno hanno svolto nei reparti e servizi in virtù delle possibilità di assunzione introdotte con la legge di bilancio 2019. Il ddl introduce poi aggiornamenti normativi per adeguare la normativa regionale al Piano nazionale di governo delle liste d’attesa. In materia di politiche sociali, tra le novità normative contenute nel Ddl ordinamentale c’è l’innalzamento da 60 a 66 posti della capienza massima degli asili nido e dei servizi per la prima infanzia da 0 a 6 anni. Le opposizioni hanno già annunciato ampio dibattito e depositato una quarantina di emendamenti.
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