“La forza di rinascere”, un emozionante viaggio dalla Polonia all’Italia alla ricerca della felicità
31 Luglio 2024 10:27
Scrivere di sé è un atto di generosità e coraggio che non ha pari, soprattutto quando la storia che si è chiamati a raccontare è particolarmente dolorosa. Il dono risiede nella condivisione del proprio vissuto senza edulcorare o nascondere nulla, nella capacità di
mostrare le cicatrici di una vita che tanto ha saputo togliere, ma che poi altrettanto è stata in grado di ripagare.
Cascia Galoppi sceglie di mettersi a nudo e raccontare la storia di una donna che ha avuto enormi difficoltà fin dalla più giovane età, ma che dopo infinite cadute e delusioni è stata in grado di costruirsi una nuova famiglia, una nuova casa, non nel legame di sangue, ma in quello costruito con affetto e amore.
“La forza per rinascere”, pubblicato per la collana Chronos di Europa Edizioni
, è il commovente racconto autobiografico di Cascia Galoppi, nata come Katarzyna in un piccolo paese della Polonia degli anni Ottanta, ancora segnata dalle difficoltà del blocco sovietico. La sua infanzia trascorre in una condizione di povertà assoluta
che la costringe a crescere troppo in fretta: fin da giovanissima, infatti, Cascia si trova a dover provvedere a sé stessa e ai suoi numerosi fratelli, dovendosi scontrare spesso con pericoli e situazioni al limite. L’autrice non descrive soltanto le difficoltà materiali, ma anche le implicazioni emotive e psicologiche di un’infanzia tanto dura: il sentimento di responsabilità precoce, la mancanza di una vera infanzia e l’assenza di supporto adulto lasciano cicatrici profonde, ma anche una determinazione incrollabile a cercare una vita migliore.
Il punto di svolta della vita di Cascia arriva quando lei e uno dei suoi fratelli minori vengono adottati da una famiglia italiana. Il dolore di lasciare la propria famiglia d’origine e gli altri fratelli e sorelle è una nuova ferita che si aggiunge a quelle già collezionate dall’autrice, che all’epoca doveva ancora compiere undici anni, ma allo stesso tempo rappresenta il primo passo significativo verso la rinascita. Cascia si ritrova catapultata in un mondo completamente nuovo, con una lingua, una cultura e delle abitudini radicalmente diverse da quelle a cui era abituata. Un episodio molto emozionante è quello in cui l’autrice racconta la festa del suo undicesimo compleanno, circondata da un amore che mai aveva conosciuto fino a quel momento: “Quando compii undici anni, mi sembrò che fino a quel momento mi fossi persa le emozioni più belle che una bambina potesse vivere. Furono invitati tutti, i nonni materni e la nonna paterna, le zie e le cugine. Ognuno di loro faceva a gara per festeggiarmi, per stringermi e stamparmi un sonoro bacio sulla guancia. L’iniziale sentimento di disagio che avevo provato al pensiero di trovarmi al cospetto di una decina di sconosciuti svanì, soppiantato da un’atmosfera così incredibilmente festosa che finii per essere felice e godere senza alcuna remora, riconoscente di potermi lasciare invadere da tanto affetto sincero”.
Il periodo dell’adolescenza è senza dubbio uno dei più travagliati per l’autrice: l’infanzia l’aveva costretta a sviluppare un senso di responsabilità notevolmente superiore rispetto ai suoi coetanei, pertanto le regole, la disciplina e le limitazioni imposte dalla famiglia e dalla scuola in Italia le risultavano quanto più incomprensibili, difficili da accettare. Sentirsi diversa, sia per le sue origini che per le esperienze passate, la porta a confrontarsi con l’inadeguatezza e la solitudine, ma ancora una volta saranno fondamentali per permetterle di riscoprire la propria forza interiore, che la spingerà a non arrendersi.
Il tratto più significativo dell’opera autobiografica di Cascia Galoppi è lo spirito combattivo con il quale affronta tutti i momenti più bui e difficili della sua vita. Forse per indole, forse per necessità, affronta le circostanze un giorno per volta, con la piena certezza che il futuro le garantirà giorni migliori, a patto che lei tenga duro e non si arrenda. Sembra quasi un tacito accordo con il destino: tante disavventure e tanto dolore non possono che meritare, in cambio, un futuro luminoso. Al lettore spetta la responsabilità di lasciarsi guidare dalla sorprendente tenacia dell’autrice, dalla schiettezza delle sue parole che non manca mai di uno slancio di dolcezza, di un afflato di cura.
Raggiunta la maturità, Cascia Galoppi racconta di aver scelto di riunire i due lembi della propria vita, alla ricerca di un nuovo senso, manifestando il desiderio di visitare la Polonia e andare a trovare la famiglia d’origine. L’incontro è sorprendente e non mancano i risvolti inaspettati, che riempiranno di emozione il cuore dell’autrice. Allo stesso tempo non possiamo che provare un velo di malinconia, davanti alla difficoltà della donna a comunicare in una lingua che ormai non pratica da troppo tempo, tanto da renderle faticosa l’interazione con i familiari. Il tratto più doloroso è però l’impossibilità di un ricongiungimento completo, dal momento che di alcuni dei suoi fratelli si sono ormai perse le tracce. Il ritorno in Polonia e l’incontro con la famiglia d’origine sono la chiusura di un cerchio, l’accettazione di un’identità complessa e ricca di sfumature
, così da vedere la propria storia da una prospettiva più ampia e comprendere meglio sé stessa e le esperienze vissute fino a quel momento.
Ogni passo della vita di Cascia si nutre del suo desiderio di amore, del sogno di una famiglia unita e serena. Saranno queste le basi che porrà nel suo rapporto con Manuel, l’uomo che diventerà suo marito e il padre dei suoi figli. Non mancheranno le difficoltà e i momenti bui anche in seno alla relazione, ma il desiderio di non arrendersi è più forte di ogni sfida. In un clima di amore, ascolto e supporto, trova finalmente la stabilità che aveva sempre cercato.
La serenità, l’amore, la famiglia: sono tanti i sogni che l’autrice ha realizzato con grande fatica, ma c’è di più. La più grande passione di Cascia Galoppi erano sempre stati gli animali, ma non sempre, soprattutto durante l’infanzia, aveva avuto gli strumenti adatti per prendersene cura. Se da bambina gli animali rappresentavano per lei una compagnia e una fonte di conforto, oggi se ne prende cura con dedizione e senso di protezione, quasi fossero anche loro membri della famiglia. Con coraggio e spirito d’iniziativa riesce a coronare anche il sogno di possedere dei cavalli, che oggi scorrazzano felici insieme ad altri animali domestici nel giardino di casa.
“La forza di rinascere” è un viaggio emotivo e personale, da compiere insieme alla voce sincera e appassionata di chi ha vissuto sulla propria pelle le asperità della vita. è la dimostrazione che il dolore si può trasformare in forza, che è possibile scorgere la luce anche nei momenti più bui dell’esistenza. Adatto ai lettori di tutte le età, è un libro che infonde la speranza e la fiducia nel futuro, perché se affrontato con il giusto spirito, potranno regalare grandi sorprese e soddisfazioni. Il romanzo autobiografico di Cascia Galoppi, una pagina dopo l’altra, ci emoziona e ci ricorda che la vera forza non risiede nell’assenza di cadute, ma nella capacità di rialzarsi ogni volta più forti e determinati.
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