«Tante feste e sagre estive, chiediamo che non si penalizzino bar e ristoranti»
31 Luglio 2024 12:10
L’arrivo dell’estate, con la conseguente voglia di uscire ed evadere dalla routine quotidiana, ha sempre rappresentato per il settore dei pubblici esercizi e della ristorazione un momento di intenso lavoro. In tal senso tanti i locali sempre aperti anche nella settimana di Ferragosto.
Negli ultimi anni, però, il lavoro di bar e ristoranti è stato fortemente ridotto e penalizzato dal continuo ed esasperato aumento di nuove feste e momenti di aggregazione organizzati un po’ da chiunque.
«È per questi motivi – interviene Fabrizio Samuelli, direttore di Confesercenti Piacenza – che abbiamo scritto, a nome del sindacato di categoria e dell’intera Associazione, a tutte le Amministrazioni e Istituzioni locali del territorio, e per conoscenza a parlamentari e consiglieri regionali della nostra provincia. Una lettera aperta, un grido di forte e doloroso allarme per sensibilizzare tutti al fine di garantire, e nello stesso tempo pretendere, identiche e paritarie condizioni, obblighi e conseguenti verifiche».
L’ambito risulta essere molto ampio. Dalle norme sulla regolarizzazione della forza lavoro impiegata, alla parte fiscale legata alla puntuale e reale trasmissione dei corrispettivi; dalle norme igienico sanitarie (in particolare in tema di contaminazione crociata, tracciabilità, catena del freddo, lotta agli infestanti) a quelle sulle tariffe Tari sino alle modalità di pagamento dei diritti d’autore e rispetto delle norme sull’inquinamento acustico.
«La nostra – conclude Samuelli – non vuole essere una campagna o peggio ancora una crociata contro feste, sagre e manifestazioni di vario genere. Solamente ricondurre il tutto in un più ortodosso ambito che porti a valorizzare il territorio tramite tradizioni e peculiarità e non solamente per il richiamo spesso preponderante di somministrazione alimenti e bevande collegato ad attività di pubblico spettacolo».
«I bar e i ristoranti sono una risorsa per il territorio e possono e devono essere coinvolti attivamente per le attività per le quali esistono. Senza rischiare indirettamente che tutte quelle manifestazioni (feste di Paese, feste e ritrovi di società sportive e parrocchie) possano rischiare di compromettere irrimediabilmente quel patrimonio imprenditoriale con pesanti ricadute sul territorio per la loro insostituibile azione a livello sociale e di contributo occupazionale e per la fiscalità sia nazionale che locale che garantiscono».
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