“Ri-nascere, sempre”, un romanzo che sfida la sorte ed esalta l’arte di rinascere nelle avversità
30 Agosto 2024 12:52
Una nuova vita che nasce porta con sé un universo intero: mondi di aspettative e mari di paure, sogni tanto grandi da toccare il cielo e l’opportunità di cambiare l’ordine delle cose, piccole o grandi che siano.
La forza straordinaria e travolgente della vita è al centro del romanzo autobiografico di Emanuela Gosti, “Ri-nascere, sempre”. Un libro che, nonostante gli ostacoli e le pietre d’inciampo disseminati lungo il cammino dal tempo, dimostra come la vita offra sempre una strada per ricominciare, più forti di prima, rinascendo dalle proprie stesse ceneri.
“Ri-nascere, sempre” pubblicato per la collana Chronos di Europa Edizioni, attraversa le stagioni della vita di Emanuela Gosti, ripercorrendo tutte le difficoltà e i punti di svolta che ha attraversato, senza mai arrendersi e conquistando un traguardo dopo l’altro. È nella capacità di non dare mai niente per scontato che individuiamo il punto di forza della narrazione. Pur immersa in un mondo in cui tutto sembra ordinario e nulla sorprende più, l’autrice riesce a cogliere con sguardo quasi poetico i più remoti angoli di luce, a dar loro spazio e valorizzarli con un entusiasmo pervasivo, contagioso anche per il lettore più esigente.
La sorpresa e l’imprevisto sono centrali nella vita di Emanuela, e di conseguenza nel suo libro. Potremmo dire che la sua stessa esistenza sia cominciata con una sorpresa: i genitori, infatti, si aspettavano un maschietto. Questo piccolo dettaglio diventa il simbolo di una vita segnata da cambiamenti inattesi, passando anche per un incidente
che, durante il parto, compromette le funzionalità del suo bracco destro. Piuttosto che lasciarsi abbattere da queste difficoltà, la famiglia di Emanuela e lei stessa hanno imparato a conviverci, creando nuovi equilibri.
Il tema della diversità emerge nel libro di Gosti con forza e delicatezza insieme. Si tratta sì di una condizione fisica, ma anche di una dimensione esistenziale che permea ogni aspetto della sua vita. L’autrice racconta di essersi interfacciata per la prima volta con la diversità durante i primi anni di scuola, scoprendo quanto i suoi compagni di classe fossero differenti l’uno dall’altro, e al tempo stesso quanto singolare fosse anche lei. Con il passare degli anni, tuttavia, questo tema mostra anche il suo aspetto più doloroso, declinandosi in episodi di emarginazione fino a veri e propri atti di bullismo. La sua testimonianza è una finestra sulla crudezza con cui la società spesso si rivolge a chi si discosta dalla norma, specialmente in un contesto come quello scolastico, dove aderire agli standard sembra imprescindibile per essere accettati dal gruppo. Ma la diversità, per Emanuela, non è soltanto un peso. È anche una risorsa, una lente attraverso la quale sviluppare una comprensione più profonda del mondo attorno a lei. L’attenzione che Gosti pone su questo tema solleva importanti questioni sul ruolo della scuola e della società per proteggere i più vulnerabili: promuovere un contesto più inclusivo e accogliente è fondamentale perché ciascuno possa sentirsi valorizzato e rispettato per ciò che è, al di là delle diverse sfumature che lo caratterizzano.
Il filo rosso che si snoda lungo tutta l’esistenza dell’autrice è l’amore, immancabile compagno che la guida nelle sue rinascite. Il suo primo grande amore arriva durante l’ultimo anno delle scuole superiori. È un legame intenso, colmo di quei sentimenti densi e travolgenti che l’adolescenza porta con sé. È un periodo che segna a tutti gli effetti l’ingresso della giovane nell’età adulta, perché, alla fine dell’anno scolastico, non soltanto sosterrà gli esami di maturità, ma darà anche alla luce la sua prima figlia. La famiglia di Emanuela cresce con l’arrivo del secondo figlio, ma anche in questo caso non mancheranno turbolenze che romperanno gli equilibri precostituiti, spingendola a prendere il coraggio a due mani e a dare una svolta alla sua vita. Un nuovo amore, più maturo e profondo, le donerà un’altra figlia e suggellerà la costruzione di una nuova famiglia, unita e affiatata.
La musica riveste un ruolo centrale nella vita di Emanuela Gosti, tanto da permeare profondamente sia la sua esistenza quotidiana, sia la sua opera. È una relazione complessa e sfaccettata, una connessione che le permette di trovare conforto, forza e, in un certo senso, una forma di espressione che trascende le parole. Dalla danza nel piccolo laboratorio casalingo ricavato da un balcone, alla passione per le canzoni che ascoltava e ballava insieme a sua figlia, ogni gesto accompagnato dalla musica è un vero e proprio rito di connessione emotiva, dove la musica rappresenta un ponte tra lei e il mondo, tra il suo cuore e quello delle persone. La musica è anche un elemento che struttura la narrazione del libro: ogni capitolo comincia con dei versi, attraverso cui comprendere l’intensità emotiva delle vicende narrate. Anche la musica, dunque, è uno strumento catartico che permette all’autrice di guardare dentro sé stessa in maniera più consapevole, per mettersi in gioco ogni giorno, con grinta e carattere.
Rinascere è una necessità, una costante nella vita dell’autrice, un simbolo che rappresenta il suo continuo processo di trasformazione. Nessuna di queste tappe è mai stata un punto di arrivo, al contrario: ogni rinascita rappresenta una ripartenza, una fase di evoluzione in cui a ogni caduta segue una risalita, a ogni perdita una nuova speranza. Nel capitolo “I più grandi terremoti della mia vita”, l’autrice parla delle crisi più profonde che ha attraversato, tra le malattie che colpiscono i suoi cari, abbandoni e delusioni. Il motto che condivide con la figlia Giada, “Ciò che non uccide fortifica”, sintetizza perfettamente il rinnovato sforzo che deve animare ogni difficoltà, affinché il dolore e la sofferenza possano rendere l’anima più robusta, come un tronco in mezzo alla tempesta che si piega, ma non si spezza. È un ciclo infinito, un perpetuo rinnovamento che attraversa la vita dell’autrice: per Emanuela Gosti, rinascere significa accettare le proprie fragilità, ma anche trovare in esse la forza per rialzarsi, reinventarsi e continuare a vivere con dignità e coraggio.
Con il suo romanzo autobiografico “Ri-nascere, sempre”, Emanuela Gosti parla al cuore di ogni lettore con parole semplici e potenti, capaci di trasmettere emozioni vibranti e di toccare le corde più profonde dell’anima. Attraverso il racconto di una vita segnata da sfide continue e trasformazioni profonde, Gosti ci invita a non arrenderci mai, a trovare la forza anche nelle avversità e a riscoprire la bellezza della vita, nonostante tutto. È un libro, questo, destinato a chiunque abbia vissuto momenti di difficoltà, a chi ha dovuto affrontare perdite, sofferenze e ingiustizie e cerca un’ispirazione per andare avanti. “Ri-nascere, sempre” è un viaggio emotivo che ci ricorda quanto sia potente la nostra capacità di resistere e di trovare nuova luce anche nelle tenebre più fitte. In fondo, la vita ci offre sempre una nuova possibilità per rinascere, perché la vera forza non sta nell’evitare le tempeste, ma nel saperle affrontare.
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