AI in clinical practice – A guide to Artificial Intelligence and Digital Medicine

12 Settembre 2024 15:58

È stato presentato oggi, a palazzo Ferro Fini, il libro ‘AI in clinical practice – A guide to Artificial Intelligence and Digital Medicine’, del dott. Giampaolo Collecchia e del dott. Riccardo De Gobbi.

La presentazione è stata voluta e promossa dalla consigliera regionale di Forza Italia Elisa Venturini, che ha sottolineato come “è doveroso presentare presso questa prestigiosa sede istituzionale la pubblicazione del dott. Riccardo De Gobbi e del dott. Giampaolo Collecchia, che affronta, con un taglio medico- scientifico, il tema di estrema attualità dell’Intelligenza Artificiale. Ancora poco sappiamo dell’I.A. e credo che sia molto utile approfondire questo settore, soprattutto in ambito sanitario, per cercare di comprendere come l’Intelligenza Artificiale possa cambiare in meglio la qualità delle nostre vite, ma anche per saper gestire eventuali problematiche ed evitare che queste possano avere risultanze negative”.

“Il dott. De Gobbi, medico padovano il cui lavoro è conosciuto e apprezzato a livello internazionale, può vantare un prestigioso curriculum, è una persona stimata non solo dagli addetti ai lavori in campo medico, ma anche dai cittadini, perché per tutta la vita professionale si è dedicata alla salute e al benessere dei suoi pazienti – ha sottolineato Venturini – Un professionista dotato anche di grande empatia, che con il suo lavoro dà lustro al nostro Veneto, la cui sanità è sempre di eccellenza”.

Il dott. De Gobbi ha illustrato i principali vantaggi dell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale in medicina, “a partire dalla capacità di fare diagnosi, soprattutto in radiologia, in particolare quando non ci siano evidenze di malattie, a supporto della medicina di laboratorio, individuando i valori in difetto o in eccesso, nella diagnostica precoce, anche se sussiste il pericolo della sovra diagnosi, ma anche nelle terapie, consigliando quelle più adeguate per risolvere una determinata problematica, soprattutto nella cura di pazienti multiproblematici e anziani, evitando dannose interazioni tra farmaci, nella riabilitazione, con l’uso di protesi, e nelle cure palliative, ricorrendo ai farmaci più efficaci per far soffrire il meno possibile i pazienti. L’Intelligenza Artificiale, inoltre, può aiutare a comprendere chi non può più parlare, conosce interessanti applicazioni in psicologia e psichiatria, in particolare per supportare le sindromi depressive e ansiogene, anche grazie alla grande capacità di profilazione dei soggetti, in cardiologia, nella valutazione dei parametri, nelle leucemie e anemie, nell’ambito della medicina territoriale, preparando le dimissioni e consentendo tele-visite, tele- consulti, tele-assistenze”.

“I risultati del mio lavoro sono anche frutto del contesto in cui opero – ha rimarcato il dott. De Gobbi – grazie all’impegno per la ricerca e al lavoro continuo che fa parte della cultura del nostro territorio. Purtroppo, l’Intelligenza Artificiale è ancora largamente sottovalutata e in Italia accusiamo un ritardo culturale che va colmato perché si tratta di un settore affascinante, ma delicato. Importante è avere una progettualità alle spalle, una gestione consapevole e partecipata, che coinvolga cittadini, professionisti sanitari e finanziatori”.

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