CRV – Presidente Ciambetti: “Con Consulta Veneti nel Mondo si dia vita a Commonwealth veneto”

17 Ottobre 2024 19:15

“La Consulta dei Veneti nel Mondo, organismo istituito dalla Legge Regionale n.2/2003, è ospite oggi a Palazzo Ferro Fini che, come amo sottolineare sempre, è la casa di tutti i Veneti, anche dei Veneti della diaspora, che risiedono lontani, ma che sono a tutti gli effetti cittadini veneti: nel nostro passaporto del cuore campeggia e ci unisce assieme il simbolo di San Marco con il suo saluto di Pace, Pax Tibi, Pace a Te, messaggio quanto mai di attualità che l’intera comunità veneta lancia al mondo. Io credo che sia giunto il momento per la nostra Consulta di guardare al domani dall’alto di una grande storia e proprio perché abbiamo una grande storia alle spalle possiamo vedere lontano”. Lo ha detto il Presidente del consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti accogliendo a Palazzo Ferro Fini i rappresentanti della Consulta dei Veneti nel mondo, convocata a Venezia dal 17 al 19 ottobre, secondo quanto previsto dal Programma annuale degli interventi a favore dei Vento nel mondo. “Credetemi, la storia dell’emigrazione veneta nel mondo, la storia della nostra diaspora, è una grande pagina di storia, fatta di sicuro da sofferenze, dolori, non poche tragedie e tanti sacrifici che oggi non accetteremmo. Ma i nostri emigranti furono più forti di ogni avversità e seppero dare un contributo fondamentale allo sviluppo di intere nazioni: dalla Germania alla Francia e al Belgio del secondo dopoguerra fino all’Australia e al Canada per non parlare di Argentina, Uruguay, Venezuela e mi sia permesso qui un pensiero di vicinanza ai veneti-venezuelani che vivono una situazione di grande difficoltà, e Brasile che ha celebrato il 21 febbraio scorso il «Dia nacional do imigrante italiano» festeggiando i 150 anni dell’emigrazione veneta idealmente nei primi mesi del 1874 in ricordo dei primi 388 emigranti veneto-trentini che sbarcarono nel porto di Vitória nello Stato di Espírito Santo. Risale al 1872 invece la fondazione in Argentina della città in origine chiamata Villa Libertad, oggi, Chajari, la più antica colonia italiana nella provincia di Entre Rios e in assoluto una delle prime in Argentina fondata da coloni in maggioranza veneti, famiglie in prevalenza appartenenti ai comuni vicentini di Laghi (14 famiglie), Arsiero (7 famiglie), Posina (5) e Cismon (3) sommate a lombarde, trentine, più una famiglia ligure e un’altra emiliana”, ha proseguito Ciambetti. “Un pensiero carissimo vada poi ai veneti di Chipilo in Messico, città fondata nel 1882 da 532 immigrati quasi tutti veneti prevenienti da Segusino, Valdobbiadene-San Pietro di Barbozza, Cornuda, Maser, Pederobba, Miane e Selva di Volpago nel Trevigiano. A Chipilo il 25 gennaio 1917 poche centinaia di veneto-messicani guidati da Giacomo Berra Zancaner, trinceratisi nella collina sovrastante il borgo, tennero testa a 4 mila rivoluzionari di Emiliano Zapata sconfiggendoli: quella collina fu chiamata, e ancor oggi si chiama, Monte Grappa mentre a Chipilo si parla una variante linguistica veneta conosciuta come “Véneto chipileño” ancor oggi come dicevo vivo e parlato. Lancio qui oggi una proposta: dalla grande storia che abbiamo guardiamo al domani, iniziamo a dare vita a una specie di Commonwealth veneto, che unisca con rapporti economici oltre che con scambi socio – culturali e politici le nostre realtà: scopriremo di essere forti. Molto più forti di quanto non pensiamo, forti e in grado di contare. Nel mondo globalizzato la nostra unità può esser un grande punto di forza e vantaggio per le nostre comunità e per il benessere dei nostri figli e nipoti. Con lo stesso spirito con cui i nostri trisavoli, bisnonni, nonni, affrontarono l‘ignoto dando vita a paesi, città e nazioni, affrontiamo il domani assieme per essere per sempre Veneti cittadini del mondo con San Marco nel cuore”, ha concluso il Presidente.

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