Psyche e Bennu, perché sono gli asteroidi più famosi del 2021
20 Agosto 2021 06:00
In breve:
- L’asteroide Psyche potrebbe essere il nucleo di un vecchio pianeta, gli scienziati sperano di poterlo studiare
- La Nasa ha ritoccato al rialzo le probabilità che l’asteroide Bennu possa colpire la Terra, ma il rischio è comunque molto basso
- La classifica degli asteroidi più grandi mai avvistati dall’uomo
Psyche e Bennu, così simili eppure così diversi. Due asteroidi che orbitano nello spazio senza soluzione di continuità. Uno, Psyche, che potrebbe costituire la prova dell’esistenza di un nucleo metallico all’interno dei pianeti. L’altro, Bennu, un minaccioso corpo celeste che nella sua orbita potrebbe incrociare il nostro pianeta Terra. Ecco la loro storia.
Un viaggio alla ricerca dell’asteroide più speciale
La Nasa sta organizzando una missione per analizzare “sul campo” un asteroide costituito interamente da metalli. Si chiama Psyche e orbita attorno al Sole tra le traiettorie di Marte e di Giove. Detto questo, perché l’agenzia spaziale degli Stati uniti dovrebbe perdere tempo e denaro per raggiungere un simile oggetto tanto lontano? Ebbene, è la stessa Nasa a spiegarlo: “Ciò che rende unico Psyche è che sembra si tratti del nucleo di ferro e nickel di un vecchio pianeta, una delle pietre fondanti del nostro sistema solare”. Insomma ciò che resta di un anziano pianeta ormai totalmente eroso e “consumato” dal tempo, del quale è rimasto soltanto il nucleo centrale metallico. La missione avrà inizio il primo agosto del 2022, tra meno di un anno, e prevedrà il lancio di una sonda destinata ad orbitare attorno all’asteroide per circa 21 mesi.
“Un video sul canale della Nasa riguardo la missione che dovrebbe portare una sonda vicino all’asteroide Psyche”
Una occasione unica per analizzare il nucleo di un ex-pianeta
Se davvero questo asteroide dovesse essere ciò che resta di un vecchio pianeta, gli scienziati potrebbero avere di fronte a sé la prova della teoria dominante riguardo la conformazione dei pianeti: la presenza di un nucleo al centro formato da metalli e altre sostanze ad alto peso specifico. “Gli scienziati ipotizzano che nel profondo dei pianeti rocciosi e terrestri – inclusa la Terra – siano presenti dei nuclei metallici, ma questi sono irraggiungibili a causa della profondità, trovandosi decisamente al di sotto rispetto a mantelli e crosta terrestre. Dato che non possiamo vedere o misurare direttamente il nucleo della Terra, Psyche ci offre una finestra unica”, scrive la Nasa.
Poi c’è Bennu, un asteroide decisamente meno amichevole
Tra i tanti corpi celesti che la Nasa sta osservando c’è anche Bennu, un asteroide dal diametro medio di 0,492 chilometri scoperto nel 1999. Questo asteroide è decisamente meno amichevole rispetto a Psyche, perché per la scienza non rappresenta una opportunità, quanto più una minaccia. L’orbita di questo oggetto infatti non permette di escludere un suo possibile impatto sul pianeta Terra. Da qui a farsi prendere dal panico però ce ne passa. Con un’altra missione, Osiris-Rex, la Nasa ha seguito da vicino l’orbita di Bennu per oltre due anni, raffinando le previsioni riguardo una possibile collisione con il nostro pianeta. Stando alle stime c’è una possibilità su 1.750 che l’asteroide possa impattare la Terra da qui all’anno 2300. Si tratta di numeri più pessimistici rispetto a quelli che si erano presi in considerazione prima della missione (una possibilità su 2.700 da qui al 2200), tuttavia bisogna considerare il fattore “incertezza”. Ora la probabilità che questo asteroide colpisca la Terra è relativamente più elevata, ma anche più sicura e certa agli occhi degli esperti, e comunque pari allo 0,000085% dei casi.
Non un grande asteroide, ma comunque un asteroide pericoloso
Bennu non è un asteroide da record per quanto riguarda le dimensioni ma un suo impatto sulla Terra non sarebbe certo privo di conseguenze. Secondo Lindley Johnson, esperto della Nasa, l’impatto di Bennu sulla Terra creerebbe un cratere dalle dimensioni dalle dieci alle venti volte più estese rispetto alle sue, causando una devastazione per un’area che potrebbe raggiungere anche cento volte le dimensioni del cratere. Davide Franocchia, autore dello studio che ha stimato la traiettoria del corpo celeste, ha dichiarato che “I dati di Osiris-Rex ci danno informazioni molto più precise, possiamo testare i limiti dei nostri modelli e calcolare la traiettoria futura di Bennu con un altissimo grado di certezza fino al 2135, Non abbiamo mai modellato la traiettoria di un asteroide con questa precisione prima d’ora”.
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