Da Bruce Willis alla piccola sonda Dart, il piano della Nasa per l’armageddon
25 Novembre 2021 06:00
Se un asteroide si dovesse trovare in rotta in collisione con la Terra la Nasa si affiderà ad una sonda autonoma e non ad una improbabile squadra di trivellatori capitanata da Bruce Willis. Non che questa seconda opzione sia mai stata vicina al concretizzarsi realmente, sia chiaro.
Mercoledì 24 novembre la Nasa ha lanciato nello spazio la sonda chiamata a salvare il mondo. O meglio, a salvare il mondo in caso di presenza di una seria minaccia proveniente dallo spazio profondo, come un asteroide. Meglio chiarirlo subito: nessun asteroide è al momento in rotta di collisione con il pianeta Terra. Quello della Nasa è più che altro un esperimento per testare uno strumento in grado di deviare il corso degli asteroidi più “minacciosi”, proteggendo il mondo. Nessuna esplosione in stile “Armageddon”, quindi, ma uno schianto controllato di una piccola sonda di metallo.
Sembra la trama di Armageddon
La sonda si chiama Dart (Double asteroid redirection test), ovvero doppio test per deviare gli asteroidi. È stata lanciata alle 7:20 italiane dalla base Californiana di Vandenberg grazie ad un razzo Falcon 9 ed è ora chiamata a percorrere circa 10 milioni di chilometri verso l’asteroide Didymos, l’ignaro obiettivo designato dalla Nasa per l’esperimento. Ci vorrà un bel po’ di tempo: l’arrivo è previsto per la fine di settembre 2022. Una volta raggiunto questo corpo astrale il piano è in realtà piuttosto semplice, ovvero deviare l’orbita di una delle piccole lune di Dydimos, Dimorphos.
“La diretta del lancio della sonda nello spazio”
A differenza di Armageddon, dove Bruce Willis, Ben Affleck e compagni trivellavano un asteroide di grandi dimensioni per far esplodere delle testate nucleari nel sottosuolo, Dart è progettato per eseguire una azione ben più semplice: schiantarsi a tutta velocità contro il piccolo asteroide preso di mira, nel tentativo di allontanarlo dalla sua traiettoria originaria.
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Un “piccolo” asteroide che non preoccupa
Come anticipato, l’asteroide preso di mira dalla Nasa non è in rotta di collisione con la Terra. Semplicemente si è ritenuto che fosse l’oggetto migliore per questo tipo di esperimento. Didymos ha un diametro di 780 metri (e in caso di impatto provocherebbe gravissimi danni a livello globale), ma è di una categoria di peso eccessiva per Dart. La sonda della Nasa si limita ad una dimensione di 19 metri e se la prenderà con qualcuno “della sua taglia”, ovvero Dimorphos, cui diametro si ferma a 163 metri. Nei piani della Nasa Dart lo colpirà ad una velocità di 6,6 chilometri al secondo, ovvero 23.760 chilometri l’ora. Una velocità impressionante, eppure sufficiente solo a spostare il piccolo asteroide di poche frazioni di millimetri: una variazione marginale che, però, potrebbe significare molto in termini di orbita. Come ad esempio spostare la traiettoria e il mirino dalla Terra. In caso di minaccia alla sicurezza mondiale, significherebbe la salvezza del genere umano.
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Alla missione partecipa anche l’Italia
Insieme a Dart c’è anche un micro satellite realizzato dalla Argotec di Torino in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana. Il suo nome è LiciaCube e a dieci giorni dall’impatto previsto si staccherà da Dart per filmare autonomamente l’impatto della sonda e, di fatto, comunicare alla Nasa se il piano si sarà compiuto oppure no. Come ha dichiarato all’Ansa il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia “Il suo ruolo sarà molto importante per la riuscita dell’intera missione e sono state molte le sfide tecnologiche da affrontare anche perché il micro satellite dovrà gestire in modo indipendente le fasi operative e le varie possibili situazioni che si troverà davanti
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