Clima, l’Italia dovrà tagliare i consumi di energia del 25% in meno di dieci anni
07 Dicembre 2021 06:00
Se l’Italia vorrà azzerare le emissioni di gas serra entro la metà del secolo dovrà cominciare con un taglio dei consumi di energia elettrica di un quarto entro il 2030: cosa dicono i piani di Italy for climate e perché sono particolarmente stringenti.
Lo scorso 2 dicembre si è tenuta la Conferenza nazionale sul clima, durante la quale Italy for climate ha presentato il proprio piano per il raggiungimento della neutralità climatica. Una serie di obiettivi parecchio stringenti richiesti all’Italia per azzerare le emissioni nette di anidride carbonica entro il 2050. Traguardo per nulla scontato e, anzi, decisamente complicato da raggiungere.
Fonti rinnovabili a go-go
Nel percorso dell’Italia verso la neutralità climatica è compreso anche un taglio netto nel consumo di energia elettrica. Le elaborazioni di Italy for climate prevedono che la quantità di energia elettrica utilizzata dall’Italia nel 2030 sarà di circa il 25% inferiore a quella registrata nel 2019. Per la precisione il consumo in milioni di “tonnellate equivalenti di petrolio” dovrebbe passare da 113 a 97 milioni. Non sarà però sufficiente ridurre il consumo di energia elettrica. Dovrà avvenire anche un netto passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili. Se nel 2010 i consumi elettrici da rinnovabili e le rinnovabili non elettriche ammontavano a circa il 12% del totale e nel 2019 questa quota è salita al 19,5%, nel 2030 la quota dei consumi dovrà provenire per ben il 43% da fonti rinnovabili. Un salto non indifferente: “A ridursi saranno soprattutto i combustibili fossili”, scrive Italy for climate. Le percentuali parlano da sole: -33% nel gas e –44% nel petrolifero. Un cambio di paradigma ambizioso e non scontato da raggiungere.
Una accelerazione repentina verso le emissioni zero
Tra i tanti dati spiccano gli obiettivi relativi ai tagli delle emissioni di gas serra nei prossimi decenni. Tra il 1990 e il 2019 l’Italia ha complessivamente ridotto le emissioni del 19%. Con i nuovi obiettivi la riduzione dovrà aumentare a –55% entro il 2030, a –80% nel 2040 per poi raggiungere il tanto agognato –100% nel 2050. Nel giro di dieci anni bisognerà insomma fare ciò che non si è riusciti a fare nei trent’anni precedenti.
Ogni settore ha obiettivi differenti
Italy for climate attribuisce all’industria un ruolo chiave nella realizzazione di fonti di energia rinnovabile (+109% da qui al 2030). Nulla a che vedere tuttavia con l’aumento chiesto al settore dei trasporti (+241%) e a quello dell’agricoltura (+197%), chiamati ad una pesante riconversione nel prossimo decennio. Per quanto riguarda i consumi di energia gli obiettivi segnalati sono piuttosto in linea, con un -11% da parte dell’industria, un -15% per gli edifici, un -14% per i trasporti e un -22% per l’agricoltura.
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