Ecco perché l’energia in Polonia costa meno della metà rispetto all’Italia
24 Dicembre 2021 06:00
Colpa del meccanismo dell’asta marginale che, in questa fase, premia le centrali a carbone e penalizza particolarmente quelle alimentate a gas naturale, il cui prezzo è ai massimi storici
Come si forma il prezzo dell’energia elettrica? Perché in ogni Paese si leggono cifre diverse? Perché la Polonia paga meno della Francia nonostante la seconda abbia molte più centrali nucleari? Ecco un articolo per (provare a) sciogliere tutti questi dubbi.
Tutta questione delle aste marginali
Il mercato dell’energia elettrica si basa sulle aste marginali. Per comprenderne il meccanismo è utile considerare un esempio: quattro acquirenti interessati ciascuno ad una cassa di mele. Il problema è che le casse disponibili sono soltanto tre, così si organizza un’asta per spartirle.
Ciascuna offerente interessato avanza un proprio prezzo a cui sarebbe disposto ad acquistare la cassa di mele. Essendo solo tre, le casse vanno ai tre migliori offerenti, ovvero Sempronio, Mevio e Tizio. Caio resta a bocca asciutta, perché la sua offerta non è stata sufficientemente elevata. La domanda è: che prezzo pagheranno i tre acquirenti che si sono aggiudicati le casse? Nel caso dell’asta marginale, tutti pagheranno 8 euro, ovvero l’offerta più elevata registrata durante l’asta. È bene ribadirlo: anche Sempronio che aveva offerto 5 euro e Mevio che aveva offerto 6 euro pagheranno 8 euro.
Se invece l’asta fosse stata di tipo competitivo, ciascun offerente si sarebbe portato a casa la cassa di mele pagando il prezzo che avevano dichiarato di voler spendere.
Cosa c’entra con i mercati dell’energia?
I mercati dell’energia elettrica funzionano più o meno allo stesso modo, ovvero con l’asta marginale. Le utilities, le aziende che forniscono la corrente a famiglie e imprese, contrattano continuamente la fornitura di energia generata dai produttori. Lo fanno sulla base della domanda di energia richiesta da un determinato Paese, che varia a seconda dell’orario. Di notte infatti i consumi di corrente sono inferiori (tanto che in bolletta sono inseriti in una fascia dal costo più basso) mentre nel pomeriggio la fame energetica è ai massimi livelli. Nell’esempio qui riportato, del tutto arbitrario, viene mostrato come il gas naturale sia necessario per soddisfare la domanda di energia elettrica del sistema descritta con la linea blu. Senza il gas naturale la linea blu sarebbe superiore alla barra verde (che potrebbe simboleggiare l’energia prodotta con le rinnovabili) e si verificherebbe un immediato blackout sulla rete.
Chi compra l’energia elettrica deve tenerne conto, cercando di assicurarsi all’asta anche la fornitura di energia prodotta tramite gas naturale. Per farlo deve avanzare una offerta cospicua, evitando di correre il rischio di Caio, che è rimasto senza cassa di mele per una offerta troppo risicata. Trattandosi però di un’asta marginale, il prezzo finale dell’energia elettrica viene determinato proprio dalle offerte più elevate, in questo caso quelle della luce generata con la combustione di gas naturale. Nel caso italiano, non molto distante dall’esempio stereotipato, è insomma il prezzo del gas naturale a condizionare fortemente il prezzo dell’energia elettrica.
Diverso è il caso, ad esempio, della Polonia che può vantare ancora una grossa capacità di produzione di corrente tramite carbone, un combustibile altamente inquinante ma dal costo decisamente inferiore a quello del gas naturale. La Polonia riesce così a soddisfare per un arco importante della giornata tutto il fabbisogno ad un prezzo inferiore (gli acquirenti non devono spingere i prezzi per accaparrarsi anche la quota di energia prodotta tramite gas, perché non è necessaria). Diverso ancora è il caso della Francia che, nonostante l’importante capacità di produzione tramite nucleare (più economico del gas) ha bisogno delle centrali a metano per soddisfare il fabbisogno energetico del Paese. Nonostante la diversa tecnologia, quindi, gli acquirenti sono costretti ad alzare le offerte per potersi assicurare anche la fornitura di energia prodotta tramite gas naturale.
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