L’energia nucleare è una fonte sostenibile, dice la Commissione europea
03 Gennaio 2022 06:00
In un comunicato diramato il primo gennaio, la Commissione europea ha confermato che classificherà gas naturale e nucleare tra le fonti sostenibili, sotto alcune condizioni
Le voci circolavano ormai da mesi e le dichiarazioni ufficiali di Bruxelles le hanno confermate. La Commissione europea ha deciso di includere all’interno delle risorse ritenute come “sostenibili” anche il nucleare e il gas naturale. Una scelta chiave per la politica energetica dei prossimi decenni (e quindi anche in chiave geopolitica, oltre che economica e ambientale).
Le parole della Commissione europea
“Prendendo in considerazione i consigli della comunità scientifica e l’attuale progresso tecnologico, così come le sfide legate alla transizione tra i Paesi membri, la Commissione europea ritiene che vi sia un ruolo per il gas naturale e il nucleare come mezzi per facilitare la transizione verso un futuro guidato dalle risorse rinnovabili”. Questa l’affermazione contenuta all’interno del comunicato pubblicato lo scorso primo gennaio, con la quale la Commissione europea ha di fatto affermato che inserirà sia il gas naturale che la fissione nucleare all’interno della lista delle fonti “sostenibili”.
Il via libera ufficiale
In documenti raccolti da importanti testate internazionali (come Financial Times e Politico) la Commissione europea avrebbe inoltre precisato che le centrali nucleari per essere ritenute “sostenibili” dovranno ricevere una rassicurazione da parte degli Stati membri. Gli impianti saranno accettati se verrà garantito che non “provocheranno danni significativi” all’ambiente, specialmente per quanto riguarda la gestione dei rifiuti radioattivi. È quindi plausibile che la Commissione europea inserirà una serie di criteri e protocolli da rispettare affinché le centrali nucleari possano ricevere il nulla osta definitivo.
Un tetto per le centrali a gas
Sul fronte del gas naturale invece dovrebbe essere imposto un criterio già ben definito da parte delle autorità. Le centrali dovranno operare producendo energia elettrica emettendo meno di 270 grammi di anidride carbonica per kilowatt. Un tetto sotto al quale le centrali termoelettriche saranno accettate e non colpite da eventuali penalità o normative in favore della transizione “green”.
Nel mentre la Germania spegne altre centrali
Il primo gennaio, giorno in cui la Commissione europea ha aperto le porte alla scissione dell’atomo, la Germania ha spento definitivamente tre delle sei centrali nucleari ancora attive sul proprio territorio. Berlino continua sulla propria strada, che prevede un mix energetico basato in primis sulle fonti rinnovabili, supportate dal gas naturale (entra anche in quest’ottica la creazione del North Stream 2, sebbene ora sia bloccato per questioni legali). La Germania punta infatti a soddisfare circa l’80% della domanda di energia grazie alle fonti rinnovabili entro il 2030. Secondo i dati raccolti da Reuters, i sei impianti nucleari tedeschi nel 2021 hanno generato circa il 12% del totale dell’energia, contro il 28% del carbone, il 41% delle fonti rinnovabili e il 15% di gas naturale.
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