Stoccaggi, rinnovabili e nucleare: il decalogo per smarcarsi dal gas della Russia

04 Marzo 2022 05:15

L’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) ha presentato un decalogo con le indicazioni utili a tagliare in modo netto, da parte dell’Unione europea, le importazioni di gas russo entro un anno, vista la crisi innescata dall’invasione militare dell’Ucraina.
Prima del conflitto la “bolletta” europea a Gazprom arrivava anche a 8 miliardi di euro all’anno.

IL DECALOGO
1) Nessun nuovo contratto con la Russia, né di gas tradizionale, né di gnl, il gas naturale liquefatto;

2) Sostituire le forniture russe con fonti alternative di gas, in particolare con il gnl, grazie ad accordi con operatori di altri Paesi;

3) Maggiore ricorso agli stoccaggi, riempiendo i depositi almeno al 90%, in modo da avere riserve adeguate in caso di aumento della domanda o di nuove tensioni geopolitiche che mettano a rischio le forniture o provochino l’aumento dei prezzi;

4) Incentivare l’aumento delle rinnovabili, in particolare solare ed eolico, ma anche fotovoltaico;

5) Massimizzare l’attuale capacità di nucleare e bioenergie, a cominciare dalla riapertura dei reattori chiusi per manutenzione nel corso del 2021 e rinviando le chiusure temporanee programmate per il 2022. E spingere anche la produzione da bioenergie;

6) Coprire i rincari in bolletta di famiglie e imprese tassando agli extra profitti delle società energetiche, che potrebbero arrivare a 200 miliardi di euro per i produttori di gas, carbone, nucleare, idroelettrico e rinnovabili in generale;

7) Rimpiazzare le caldaie a gas con pompe di calore;

8) Aumentare l’efficienza energetica di immobili e industria;

9) Tenere sotto controllo le temperature nelle case: abbassarle di un solo grado (attualmente la media europea è di 22), abbatterebbe i consumi di gas di 10 miliardi di metri cubi;

10) Rendere il sistema elettrico più flessibile, ad esempio con una maggiore connessione tra gas ed energia elettrica.

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