I veicoli elettrici non inquinano, produrli e ricaricarli invece sì
07 Marzo 2022 05:00
La domanda di auto elettriche arriverà a superare quella di ogni altro tipo di alimentazione entro il 2025, nel 2030 rappresenterà il 50% e nel 2050 quasi l’80%.
Lo rivela un report realizzato da Motus-E e Quintegia, che ha una premessa chiara: le sole autovetture sono responsabili del 12% delle emissioni di Co2 a livello europeo, tenendo conto di tutti i veicoli si arriva al 30%.
Un tema, quello della tutela ambientale e della riduzione dello smog, a cui gli italiani si dimostrano molto sensibili, ma che nasconde anche enormi paradossi, di cui ovviamente non sono responsabili coloro che acquistano e vendono veicoli elettrici: la produzione dell’energia indispensabile per ricaricarle e l’inquinamento “nascosto” che c’è dietro alla realizzazione delle vetture stesse.
I veicoli possono essere ritenuti “puliti” in proporzione a quanto lo sia l’energia utilizzata per fare il pieno delle batterie. In parole povere: un’auto elettrica non rilascia direttamente emissioni nocive nell’aria, ma utilizza molta elettricità, che viene prodotta attraverso centrali che, invece, hanno processi inquinanti.
In uno studio americano dell’Union of Concerned Scientists, pubblicato dal magazine specializzato GreenCarReports, si ribadisce la contraddizione sempre più marcata fra il progresso delle automobili elettriche e quello della produzione di energia. Al riguardo vengono citati gli esempi di alcuni Paesi europei, come Grecia, Polonia ed Estonia, che sono penalizzati da forti emissioni nella generazione di energia a causa dell’uso del carbone, tornato recentemente di attualità anche in Italia.
Nel migliore dei casi, secondo lo stesso studio, un veicolo elettrico potrebbe paragonarsi, dal punto di vista delle emissioni equivalenti, a un’auto a benzina da 2,7 litri per 100 chilometri.
Secondo Volvo, che ha ipotizzato un ciclo di vita di 225mila chilometri, la produzione e la raffinazione dei materiali, la costruzione dei moduli batteria e la fabbricazione dell’auto presso Volvo Cars “comportano per una C40 Recarge quasi il 70% in più di emissioni di gas serra rispetto a una XC40 ICE con motore a benzina alimentato con E5”.
Proprio il tema della costruzione di un’auto elettrica è rilevante dal punto di vista dell’inquinamento. Oltre al normale processo negli stabilimenti, c’è il grande tema delle batterie, realizzate con minerali rari (cobalto, nichel, manganese, grafite e altri) la cui estrazione è molto inquinante e che al momento sono difficilmente riciclabili e smaltibili. Senza considerare poi, ad esempio, deforestazione e trasporti.
Una ricerca dello Swedish Environmental Research Institute, un centro di ricerca di Stoccolma rivela che, considerando tutti i fattori, la realizzazione di una batteria per auto comporta un’emissione complessiva di anidride carbonica diretta ed equivalente compresa tra i 150 e i 200 chili per ogni kWh di potenza.
L’Unione europea sta lavorando a una direttiva che obblighi tutti i grandi produttori delle e-car a garantire il riciclaggio totale delle batterie. Per ora la quota è solo del 5%.
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