Emiliana Conserve pubblica il suo primo bilancio di sostenibilità
11 Marzo 2022 05:00
Etichettatura responsabile, filiera tutta italiana e tracciabile, elevati standard di qualità garantiti, rallentamento delle emissioni, investimenti per ridurre l’impatto ambientale generale.
Si muove su questi binari il primo bilancio di sostenibilità pubblicato da Emiliana Conserve, una delle più grandi aziende private del nord Italia nella produzione di derivati di pomodoro conto terzi, che ha un importante stabilimento a San Polo di Podenzano.
Il bilancio di sostenibilità contiene le valutazioni in merito all’impatto economico, ambientale e sociale di un’impresa, per il momento non è ancora obbligatorio, sta diventando sempre più un criterio di selezione dei fornitori da parte di investitori, banche e grandi aziende.
Il documento di Emiliana Conserve è disponibile nel sito web dell’azienda ed è relativo all’esercizio 2021 (dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021). È stato approvato dal consiglio di amministrazione il 22 dicembre 2021 ed è stato sottoposto a revisione da parte di Deloitte.
“Sulla base degli standard definiti dalla Global reporting initiative (GRI), ampiamente adottati a livello internazionale – spiega l’azienda – la metodologia di rendicontazione prende il via da un’analisi di materialità che ha permesso di individuare gli aspetti più rilevanti per Emiliana Conserve e i suoi stakeholder. Tra di essi, innanzitutto, tutela dei consumatori ed etichettatura responsabile. La filosofia di Emiliana Conserve prevede di produrre pomodoro 100% italiano, rispettando il Disciplinare di produzione integrata della Regione Emilia Romagna e le norme contenute nella certificazione “Servizio di controllo della filiera del pomodoro italiano sostenibile”. Nel 2021 (quindi successivamente al periodo di rendicontazione del primo report di sostenibilità) quest’ultima si è evoluta nel sistema “Filiera sostenibile certificata emiliana 5.0″, composto da cinque certificazioni Iso, a garanzia di alti standard di qualità e sostenibilità in tutta la filiera”.
Per quanto riguarda la politica ambientale, le emissioni dirette dell’esercizio 2021 sono state pari a 19.797 tonnellate di anidride carbonica (Co2), con un aumento di circa il 22% rispetto all’esercizio 2020 (segnato dalla prima ondata di pandemia e dal lockdown), proporzionalmente inferiore rispetto all’incremento della produzione, grazie all’adozione di tecnologie ad alta efficienza energetica.
Stabili le emissioni indirette legate al consumo di energia elettrica, pari a 4.225 tonnellate di Co2. “Nei prossimi esercizi – chiarisce Emiliana Conserve – l’impatto climatico dell’azienda è destinato a calare in modo netto, grazie agli investimenti già deliberati per dotare entrambi gli stabilimenti (San Polo e Busseto) di nuovi impianti di concentrazione che non consumano gas naturale”.
IL COMMENTO DELL’AD GIAN MARIO BOSONI
“Questo bilancio di sostenibilità è la prima tappa del percorso con cui ci impegniamo a comunicare le nostre iniziative legate alle tematiche ambientali, sociali e di governance. Scattare questa fotografia dell’esercizio 2021, che potremmo ritenere come il momento zero, è fondamentale per poter rendicontare in modo dettagliato i risultati che raggiungeremo nel tempo, anche in virtù di importanti investimenti già approvati dal CDA. Si colloca all’interno di questa strategia la recente emissione del prestito obbligazionario del valore di 8 milioni di euro, sottoscritto da Unicredit, che prevede il rispetto sia di covenants economico-finanziari, sia di parametri legati alla sostenibilità”.
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