Quasi ottomila piacentini vivono in zone ad alto rischio frane I DATI PROVINCIALI

28 Marzo 2022 04:55

Il 17,6% della provincia di Piacenza è esposto a un rischio elevato e molto elevato di essere colpito da una frana, identificato secondo i parametri dei Piani di assetto idrogeologico (Pai).
Lo rivela l’ultimo rapporto di Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che ha reso noto il report “Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio”.
Dei 2.586 chilometri quadrati di superficie complessiva, poco più di 100 sono a pericolosità molto elevata e altri 353 a pericolosità elevata. A questi si aggiungono altri 4,8 chilometri quadrati a rischio medio.
La popolazione a rischio
Secondo la stima Ispra, basata sui dati Istat relativi alla popolazione residente, sono 7.727 i piacentini esporti a pericolosità elevata o molto elevata da frana. In sostanza, il 2,7% dei cittadini. Tra questi, più della metà (55%) appartiene alla fascia adulta, l’8% a quella giovanile e quasi il 37% a quella anziana, una percentuale record in Italia (solo Alessandria e Pavia superano il 30%).
Gli edifici in pericolo
Un altro importante capitolo del rapporto redatto da Ispra riguarda gli edifici a rischio in aree a pericolosità da frane. Quelli complessivamente censiti sono poco meno di 90mila, dei quali 9.538 (il 10,7%) sono situati in zone con pericolo molto elevato (1.279) o elevato (8.259), a cui se ne aggiungono 682 in fascia media.
Imprese e beni culturali minacciati
Un aspetto connesso è quello delle unità locali delle imprese: a Piacenza, secondo gli ultimi dati, sono 25.917. Il 2,3%, pari a 596 unità, sono in aree ad elevata (505) o molto elevata (91) pericolosità.
Ma a essere minacciati dai possibili effetti delle frane ci sono anche i beni architettonici, monumentali e archeologici. Nel nostro territorio ne risultano 2.251, il 6% dei quali, 135, si trova in zone a pericolosità elevata (sono 8), media (102) e media (25).


Le frane nel nostro territorio
Le frane censite sul territorio piacentino dall’Inventario dei fenomeni franosi in Italia (Iffi) sono complessivamente 7.714, tenendo conto ovviamente di tutta la serie storica registrata. Quelle attualmente monitorate sono 16, secondo quanto riporta il portale https://idrogeo.isprambiente.it.
Si trovano nei comuni di Gazzola, Pianello, Bobbio (due), Cerignale, Ottone, Ferriere, Farini (ben quattro), Bettola, Morfasso, Lugagnano, Vernasca (due).
Proprio a Farini spetta il poco invidiabile primato del comune più minacciato: 60 chilometri quadrati rientrano in aree classificate a pericolosità elevata e molto elevata secondo i parametri del Piano di assetto idrogeologico. Ciò significa il 53% della superficie complessiva. I residenti esposti sono 619, quindi in 42,5% della popolazione, peraltro suddivisa in paese e in quasi tutte le frazioni.
Il secondo posto per territorio dichiarato a rischio elevato e molto elevato spetta alla vicina Bettola: 43,5% della superficie totale, in cui vive il 31,6% dei cittadini.
Percentuali molto elevate, di poco sotto il 40% del territorio, riguardano Morfasso, Pianello e Alta Val Tidone.
Non sempre, però, si accompagna una corrispondente esposizione dei residenti al pericolo-frane. Il caso più rilevante è quello di Cerignale, dove la porzione di superficie comunale esposta al pericolo di frane e smottamenti è relativamente bassa per un comune montano: 25,7%. Ma la popolazione considerata a rischio è del 76,7%, evidentemente perché le abitazioni e le poche attività sono state costruite in uno spazio ridotto, proprio a valle di quello che, successivamente, si è rivelata essere una zona franosa.
Discorso simile anche per Coli, Ferriere, Morfasso, Ottone, Travo e Zerba: in tutti questi comuni la percentuale di territorio a rischio è inferiore (seppure in alcuni casi elevata) a quella dei residenti esposti a pericoli.

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