Sfilate, vendite immobiliari, giochi e matrimoni: gli italiani scoprono il metaverso
05 Aprile 2022 13:53
Sfilate di moda, investimenti immobiliari, giochi, servizi per la pubblica amministrazione, matrimoni.
A qualche mese dal lancio del solo concetto di metaverso (la realtà virtuale a cui si accede con i visori 3D) da parte di Meta, l’azienda madre di Facebook, a cui sono seguiti annunci simili da parte di altri colossi del settore, questa nuova dimensione comincia a prendere forma.
E l’argomento non è estraneo nemmeno agli italiani: uno su quattro, infatti, sa già di cosa si tratta e si aspetta che cambi il modo di accedere alla rete.
Marchi grandi e piccoli stanno scommettendo su questo trend tecnologico di cui vedremo gli effetti, secondo gli esperti, tra 5-10 anni.
La moda, che vive prettamente di fisicità, ha organizzato la prima Fashion Week della storia su Decentraland, una delle piattaforme sulle quali si sta costruendo la nuova dimensione tecnologica, coinvolgendo brand come Dolce&Gabbana, Etro, Tommy Hilfiger. L’obiettivo? Presentare le collezioni ma anche fare cassa, vendendo i capi sotto forma di opere digitali in Nft, da acquistare con criptovalute.
Sempre su Decentraland, il casino virtuale Ice Poker ha visto oltre seimila utenti spendere 7,5 miliardi di dollari in tre mesi.
Mentre 85 milioni di dollari sono stati spesi in beni immobiliari virtuali sulle quattro principali piattaforme di metaverso (Sandbox, Decentraland, Cryptovoxels e Somnium). Secondo gli esperti, l’arrivo in uffici e servizi della pubblica amministrazione è solo questione di tempo. Come dimostra la sperimentazione di Seul, che prevede entro il 2023 di rilasciare documenti ai cittadini negli ambienti 3D.
E si sono già celebrati matrimoni sul metaverso con degli avatar.
Meta, che per prima si è lanciata nella corsa al metaverso, ha raggiunto quota 300mila iscritti su Horizon Worlds, un’anteprima del nuovo mondo virtuale, accessibile ad oggi solo dagli Stati Uniti e dal Canada, usando un paio di visori Oculus Quest 2, di proprietà della stessa Meta.
E i visori – quelli già in commercio o che arriveranno come quelli di Apple – sono un altro settore trainato dal metaverso: secondo gli analisti di International Data Group, la spesa di dispositivi varrà 542,8 milioni di dollari entro il 2025.
Non è un caso, quindi, se il boom del metaverso ha portato compagnie del calibro di Microsoft ad acquisire un big dei videogame come Activision, per cominciare a capire come le esperienze videoludiche possano fondersi in un ecosistema globale.
Proprio Microsoft, però, ha avvisato dei rischi che si corrono quando ogni colosso pensa a crearsi il proprio recinto, senza collaborazione. Mentre la vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, ha puntualizzato che sul metaverso si prospetta un accurato esame da parte dell’Antitrust europeo.
L’argomento non è estraneo nemmeno agli italiani. Il 25% di quelli intervistati dalla società Sensemakers sa cos’è anche solo per sentito dire. Il 62% si dichiara interessato, con picchi più evidenti per i più giovani. Per il 56% le aziende faranno bene ad investire. Critiche le valutazioni sugli impatti sociali del metaverso: ben il 43% ritiene che aumenterà il potere delle società tecnologiche mentre secondo il 30% amplificherà le diseguaglianze economiche e sociali. Uno dei rischi maggiori, infine, viene ritenuta la “fuga dalla realtà” e la perdita del contatto umano: l’80% degli italiani lo immagina come possibile “sottrattore” di tempo e attenzioni alla quotidianità.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE