Non solo auto elettriche: nel futuro della galassia Agnelli-Exor uranio e nucleare
14 Aprile 2022 14:00
Non c’è solo una forte spinta verso le auto elettriche nel futuro della galassia Agnelli-Elkann-Exor.
Secondo il presidente John Elkann, l’energia nucleare sarà fondamentale per affrontare “la triplice sfida di ridurre la scarsità energetica, elettrificare le applicazioni industriali e sostituire i combustibili fossili”.
Sono passaggi chiave della tradizionale lettera che ha scritto agli azionisti di Exor, la holding della famiglia Agnelli, che controlla anche Cnh Industrial, Iveco Group, Gedi e la Juventus.
L’INVESTIMENTO NEL NUCLEARE
Elkann ricorda che Exor è azionista di due dei principali produttori di uranio al mondo, le canadesi Cameco e NexGen Energy: “Gli impianti nucleari – osserva – forniscono energia affidabile e carbon-free, sono il complemento ideale a fonti di energia rinnovabile intermittenti come il solare e l’eolico. Nell’ultimo anno, le crescenti preoccupazioni delle società di produzione di energia elettrica per la sicurezza delle forniture future e una notevole attività da parte degli investitori finanziari hanno fatto sì che i prezzi dell’uranio siano quasi raddoppiati”.
Cameco è la più grande società di uranio quotata indipendente al mondo: Exor ad oggi ne possiede il 2,4%, una partecipazione che vale circa 200 milioni di dollari. Non si conosce invece il valore della quota detenuta in NexGen, società che, dice Elkann, “sta sviluppando il più grande progetto di uranio a basso costo a livello globale”.
LA STRATEGIA PER I VEICOLI ELETTRICI
La rivoluzione dell’elettrico per l’auto procede in modo spedito. “Solo nel 2021 – chiarisce ancora il presidente Exor – sono stati effettuati undici significativi collocamenti in borsa di costruttori puri di auto elettriche. Le 10 più grandi società che producono esclusivamente veicoli elettrici, che insieme hanno venduto circa l’1% del totale delle auto immatricolate e un terzo di quelle elettriche, valevano a fine anno un totale di oltre 1.500 miliardi di dollari. Di contro i 10 più grandi gruppi automobilistici tradizionali, che hanno venduto la maggior parte del restante 99% delle nuove auto immatricolate, valevano 1.000 miliardi”.
LUSSO, TECNOLOGIA E SALUTE
Auto, ma non solo. Exor, il cui valore è cresciuto del 29,7% nel 2021, punterà per i nuovi investimenti su lusso, tecnologie e salute, con grande attenzione alle start up più promettenti. “Invito qualsiasi imprenditore o leader che stia lavorando per realizzare un grande sogno e che cerchi aiuto per realizzarlo, a mettersi in contatto con noi”, aggiunge Elkann.
Agli azionisti ricorda anche che “marzo 2022 ha segnato il quinto anniversario dell’attività di investimento di Exor in titoli quotati”: il portafoglio ha conseguito un rendimento lordo complessivo del 207,1% in cinque anni.
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