Sono 607 i vaccini in corso di sviluppo. “Ogni anno salvano 5 milioni di vite nel mondo”

06 Maggio 2022 14:01

Oggi sono 258 i vaccini in sviluppo nel mondo, a cui si aggiungono i 349 contro il Covid-19 per un totale di 607.
“C’è uno sforzo costante da parte delle imprese per sviluppare nuove associazioni o modalità di somministrazione”, ha detto il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, in occasione della settimana mondiale dell’immunizzazione, ricordandone il valore nel salvare ogni anni milioni di vite umane.
“La pandemia – sottolinea – è stata affrontata grazie alla scoperta in tempi record del vaccino e alla produzione globale di oltre 13 miliardi di dosi”.
Anche a prescindere dal Covid, “i vaccini sono uno strumento essenziale per la prevenzione, per la tutela della salute dei cittadini e per la sostenibilità dei sistemi sanitari”. Dal morbillo alla polio, infatti, “tutte le altre vaccinazioni disponibili, salvano tra i 4 e i 5 milioni di vite ogni anno”.
Proprio i vaccini, inoltre, aggiunge, “sono indispensabili nella lotta alla resistenza antimicrobica perché prevengono malattie, sia batteriche sia virali, e riducono l’uso inappropriato di antibiotici, salvaguardandone l’efficacia. E possono contribuire a prevenire ogni anno in Europa più di un milione di tumori causati proprio da virus e batteri”.
GLI ANTIBIOTICI RIDUCONO L’EFFICACIA DEI VACCINI PEDIATRICI
I bambini che hanno ricevuto trattamenti con antibiotici hanno una peggiore risposta ai vaccini dell’infanzia, secondo uno studio condotto da ricercatori del Rochester General Hospital Research Institute e pubblicato sulla rivista Pediatrics.
La ricerca ha coinvolto 560 bambini tra i sei mesi e i due anni vaccinati tra il 2006 e il 2016 e ha confrontato i livelli di anticorpi tra quelli che avevano ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici al tempo della vaccinazione e quelli che non avevano mai assunto farmaci antibatterici.
“Quello che abbiamo visto è che l’esposizione agli antibiotici sembra avere un effetto negativo sui livelli di anticorpi sviluppati in risposta al vaccino”, spiega il coordinatore della ricerca Michael Pichichero. “Inoltre, l’effetto sembra cumulativo: perciò a ogni ciclo di antibiotici si osserva una piccola riduzione nei livelli di anticorpi di una quota del 6-10% prima del booster. Dopo il booster, l’effetto cumulativo è invece più grande e la riduzione degli anticorpi è del 10-20% per ogni ciclo di antibiotici”.
Nel dettaglio, i ricercatori hanno rilevato che, se misurati prima dell’esecuzione della dose booster, per ogni ciclo di antibiotici si registrava una riduzione del 5,8% dei livelli di anticorpi contro difterite, tetano e pertosse; del 6,8% contro l’Haemophilus influenzae di tipo b, dell’11,3% contro la polio, del 10,4% contro lo pneumococco.
Dopo il booster, la riduzione era rispettivamente del 18,1%, del 21,3%, del 18,9% e del 12,2%.
Secondo Pichichero il legame tra anticorpi e risposta alla vaccinazione in termini di produzione di anticorpi è da approfondire, ma in precedenti studi “si era visto che gli antibiotici hanno effetti negativi sul microbioma dell’intestino, che modula una risposta immunitaria positiva”.

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