Grazie a celle fotovoltaiche biologiche computer alimentato con le alghe
18 Maggio 2022 05:00
Sono pronte le prime celle fotovoltaiche biologiche, alimentate con batteri che producono energia tramite la fotosintesi, in quantità sufficiente a ricaricare piccoli dispositivi, come smartwatch e sensori di temperatura.
Le ha realizzate il gruppo di ricerca guidato dall’italiano Paolo Bombelli, università di Cambridge e università di Milano, che ne ha già testato l’efficienza alimentando un microprocessore per oltre un anno, utilizzando nient’altro che luce e acqua.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Energy & Environmental Science, apre le porte ad un nuovo modo affidabile e sostenibile per alimentare la crescente domanda di energia dell’Internet delle cose.
“Il sistema è ancora attivo dopo un anno, anche se non più collegato al microprocessore – spiega Bombelli – attualmente si trova nel nostro laboratorio, dove continuiamo a registrare l’energia che produce, ma senza usarlo per far funzionare altri dispositivi. Inizialmente pensavamo che si sarebbe fermato dopo alcune settimane, invece ha continuato a funzionare”.
Il sistema, di dimensioni simili a quelle di una normale pila, contiene un genere di cianobatteri chiamati Synechocystis, spesso impropriamente detti “alghe blu”, in grado di sopravvivere anche tramite fotosintesi. I ricercatori hanno utilizzato materiali molto comuni, economici e riciclabili, rendendo queste celle fotovoltaiche biologiche facili da produrre su scala industriale.
I batteri, inoltre, continuano a lavorare e a generare elettricità anche in assenza di luce, anche se in misura minore. “Questo perché parte degli elettroni sono generati attraverso vie alternative alla fotosintesi – conclude Bombelli – ma lasciando il sistema in assenza di luce in modo costante e prolungato, la produzione si esaurirebbe”.
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