Gli Nft sbarcano su Spotify, Instagram e Facebook.
Ma il mercato globale crolla
19 Maggio 2022 14:00
Non si ferma la corsa al mercato degli Nft, le opere digitali accompagnate da un certificato di autenticità che insieme al metaverso sono il trend tecnologico del momento.
Volendo unire il mondo dell’arte con quello della musica, la piattaforma di streaming Spotify ha confermato l’avvio della fase di test del progetto che permetterà agli artisti di mostrare i loro Nft in accompagnamento a brani e album.
I primi ad essere coinvolti sono Steve Aoki e The Wombats, produttore e dj il primo, gruppo musicale indie rock di Liverpool il secondo.
Nelle scorse settimane anche Mark Zuckerberg ha confermato che gli Nft sarebbero presto arrivati su Intagram e Facebook, con la prima piattaforma che sta già sperimentando la novità sul mercato statunitense.
Anche per quanto riguarda Spotify, il test è disponibile per alcuni utenti su Android negli Stati Uniti e attualmente include Nft da acquistare con un rimando al negozio digitale di OpenSea.
“Conduciamo regolarmente una serie di test nel tentativo di migliorare le esperienze di artisti e fan. Alcuni di questi finiscono per aprire la strada a un’esperienza più ampia e altri servono solo come un apprendimento importante”, ha spiegato l’azienda.
La galleria Nft si trova sotto l’intestazione dell’artista e l’elenco dei brani.
Facendo clic, viene visualizzata una raccolta di opere da scorrere. Selezionandone una, se ne vedrà una versione ingrandita, oltre a una breve descrizione. Tramite il pulsante “Vedi altro”, si atterra sulla relativa pagina di OpenSea.
Se da una parte le iniziative tecnologiche in questo senso si moltiplicano, il mercato collegato non sembra decollare. Secondo un recente report del Wall Street Journal, infatti, le vendite giornaliere di Nft sono calate del 92% a livello globale, dalle 225.000 di settembre dello scorso anno alle 19.000 di inizio maggio.
In discesa anche il numero di portafogli Nft attivi, ossia degli “album” personali dove visualizzare le opere in possesso: dai circa 119.000 di novembre ai 14.000 di fine aprile.
COS’È UN NFT?
È la sigla di “Non fungible token”, che in italiano è traducibile con “gettoni non sostituibili”.
In parole povere gli Nft sono oggetti digitali unici certificati con la tecnologia blockchain, la stessa su cui vengono scambiate le criptovalute come i Bitcoin.
Ma con le criptovalute, gli Nft hanno ben poco a che fare.
Mentre le prime sono “monete” digitali presenti in copie di identico valore in grande quantità (il numero di Bitcoin tende a 21 milioni di gettoni), ciascun Nft rappresenta un oggetto a sé, unico o di estrema rarità, che non è possibile sostituire con uno differente.
Per comprenderlo meglio si potrebbe paragonare dieci bitcoin a dieci identiche monete da un euro (in realtà il loro valore è decisamente più elevato): utilizzare una di quelle dieci piuttosto che le altre nove non fa alcuna differenza.
Dieci Nft unici invece corrispondono a dieci figurine dei calciatori diverse ed estremamente rare: ciascuna di loro è un oggetto a sé, raffigurante un diverso sportivo e, magari, riportante il numero della serie limitata.
Quindi possono essere collezionati e il loro valore salire, al pari di quello di un’opera d’arte.
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