Dal 2024 in Europa caricabatterie unico
per cellulari e computer
08 Giugno 2022 14:00
Smartphone, fotocamere, altoparlanti, cuffie, consolle per videogiochi e computer portatili si alimenteranno con un unico tipo di caricatore.
A partire dall’autunno 2024 il caricabatterie universale metterà fine alla giungla di cavi nelle case dei cittadini europei e alle tonnellate di rifiuti elettronici che si accumulano ogni anno in discarica.
Tutto questo sarà possibile grazie all’intesa del 7 giugno tra i co-legislatori del Parlamento e del Consiglio dell’Unione europea sulla revisione della direttiva sulle apparecchiature radio.
Il requisito di base sarà la porta di ricarica Usb-C , che diventerà l’unica possibile per tutti i dispositivi di piccole dimensioni che compaiono nella lista di 15 prodotti su cui si è concentrato il trilogo (il negoziato inter-istituzionale a livello comunitario).
Dopo l’intesa generale, eurodeputati e ministri dei 27 Paesi membri dovranno confermare l’accordo – atteso entro questo autunno – e la revisione della direttiva entrerà in vigore entro 24 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale (40 per i computer portatili).
L’integrazione dei laptop è la vera novità, dal momento in cui la proposta della Commissione UE inizialmente non li includeva: “Sono stati inseriti su richiesta del Parlamento, è un grande successo”, ha sottolineato con forza il relatore per l’Eurocamera, Alex Agius Saliba (S&D).
A proposito di novità, per i dispositivi che supportano la ricarica rapida sarà armonizzata la velocità sul lato della porta Usb-C Pd (che sfrutta la stessa porta dell’Usb-C), assicurando agli utenti una ricarica rapida alla stessa velocità con qualsiasi caricabatterie.
Altra introduzione rilevante è la possibilità per i consumatori di scegliere se acquistare un nuovo dispositivo elettronico con o senza il caricatore , indipendentemente dal produttore. Questo obbligo è legato sia alla volontà di far risparmiare “fino a 250 milioni di euro all’anno sull’acquisto di caricabatterie non necessari”, sia all’obiettivo di abbattere lo spreco di cavi e apparecchiature tecnologiche, che ogni anno è stimato sulle undicimila tonnellate di rifiuti elettronici.
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