Il robot che ti dà le pillole,
la chat che ti dice come stai: decolla la medicina high tech
02 Luglio 2022 05:00
Uno spazzolino da denti che misura il glucosio, lo smartphone che grazie all’app riconosce i segni della lebbra e Pillo, il piccolo robot che dà le pillole giuste al momento giusto.
Sono alcuni esempi di come intelligenza artificiale e Big data possono aiutare a tutelare la salute.
Sono stati presentati a Bruxelles, nell’ambito del convegno sul Libro Bianco sulle nuove tecnologie al servizio della salute.
L’app che riconosce le lesioni tipiche della lebbra è stata messa a punto in Brasile: il primo passo è stato raccogliere un grande numero di immagini sui segni della malattia, grazie alla collaborazione dei pazienti, e su questa base un sistema di intelligenza artificiale è stato addestrato a riconoscere le immagini segno della malattia. “E’ stato istruito un algoritmo di intelligenza artificiale per cui chiunque può inquadrare le lesioni e l’app le legge”, ha detto il coordinatore del libro bianco Andrea Pescino, esperto di trasformazione digitale.
Un altro esempio è lo spazzolino da denti smart messo a punto da una startup italiana. Impugnandolo si possono attivare due misuratori: il primo rileva i livelli del glucosio, sostituendo così l’analisi del sangue con il pungidito; il secondo registra il tremore della mano, aiutando in questo modo a riconoscere i segnali di un’eventuale insorgenza precoce del Parkinson.
Sempre in Italia, un’altra startup ha messo a punto un robot, chiamato Pillo, che dà la medicina giusta al momento giusto. Sebbene la startup sia nata dall’Università di Genova, il piccolo robot non parla italiano: il complesso sistema di regolamentazioni italiano ne ha reso impossibile la sperimentazione nel nostro Paese, così dal 2019 Pillo è sul mercato degli Stati Uniti.
Un altro esempio arriva dal Rwanda, dove gli esperti europei hanno aiutato il Paese a collaborare con un’azienda britannica specializzata in robotica per la messa a punto di un sistema intelligente che fa triage in chat, integrato con il servizio sanitario.
“E’ stato particolarmente utile durante la pandemia – ha osservato Pescino – perché il robot parla in modo comprensibile anche nelle aree rurali del Paese, dove il lockdown era impensabile in quando è necessario uscire di casa anche per rifornirsi di acqua. Grazie a questo sistema di intelligenza artificiale è stato possibile suggerire di volta in volta i comportamenti più opportuni da adottare”.
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