Imballaggi sostenibili, Piacentina Srl all’avanguardia nella logistica integrata
12 Agosto 2022 06:00
La sede di Piacentina Srl a San Polo
Tra pochi mesi (nel 2023 per la precisione) Piacentina Srl spegnerà venti candeline: un periodo di attività considerevole, e denso di progetti, successi, iniziative portate a termine con soddisfazione.
Ma non è per questa celebrazione che il nome dell’azienda guidata da Cristina Dodici è recentemente rimbalzato nelle cronache di molti media nazionali.
L’occasione è l’inaugurazione di un nuovo, innovativo impianto per il confezionamento con materiali riciclati e sostenibili.
Un passo importante, denso di significato per Piacentina Srl, azienda leader nella logistica integrata, per i tanti clienti che da anni si affidano a questa realtà, e per il futuro del settore.
La presidente di Piacentina Srl Cristina Dodici
Cristina, nella sede di Piacentina Srl avete scelto di installare un impianto per imballaggi sostenibili: un passo decisamente importante.
«Per noi lo è stato, certo, e ne siamo orgogliosi. L’investimento da circa due milioni di euro per la realizzazione del nuovo impianto trova fondamento in una precisa scelta a livello produttivo, oltre che nella nostra convinzione della necessità di azioni concrete per affrontare l’emergenza ambientale. Diverse aziende alimentari hanno posto maggiore attenzione sulla sostenibilità del confezionamento, anche alla luce della maggiore consapevolezza mostrata dai clienti finali rispetto all’emergenza climatica. Molte attività hanno già deciso di utilizzare il cartone e ora si sta facendo strada la plastica riciclata, che avendo un diverso grado di elasticità rispetto al materiale nuovo, può essere lavorata solo con trattamenti specifici. Il nostro impianto è in grado di eseguirli, i macchinari di vecchia generazione no».
Plastica riciclata: un tema oggi importante sotto molti aspetti.
«Infatti è importante anche focalizzarsi su questo argomento. Puntare sulla plastica riciclata oggi è fondamentale: con l’arrivo della Plastic Tax i costi della materia prima, già alle stelle a causa del Covid e della guerra, saliranno ancora e la plastica diventerà introvabile. Trovare “fonti” alternative diventa quindi essenziale, e molte aziende, in particolare proprio nella logistica, si stanno muovendo in questo senso, offrendo soluzioni all’avanguardia».
È un impianto “personalizzato”, visto che avete scelto i singoli macchinari e costruito autonomamente la linea, invece di affidarvi a soluzioni già esistenti. Davvero un unicum nel settore: come vi siete attivati per raggiungere questo obiettivo?
«Alla base della realizzazione del nuovo impianto c’è una ricerca approfondita per individuare i macchinari migliori per svolgere ogni passaggio e, soprattutto, ci sono tutta l’esperienza e le competenze accumulate in anni di lavoro sul campo. A selezionare ogni macchinario sono stati i nostri tecnici, professionisti che conoscono alla perfezione ogni aspetto delle lavorazioni e si sono quindi impegnati nel mettere a punto una linea che fosse il più possibile rispondente alle nostre esigenze. Proprio per questo possiamo affermare che non ne esistono di uguali al mondo».
Un’immagine dell’impianto nella sede di Piacentina Srl
È stato un investimento importante a livello economico, e che punta anche a svolgere le attività migliorando la produttività: siete soddisfatti del risultato? Avete avuto feedback positivi dai vostri clienti?
«La nuova linea è partita da poche settimane e ancora ne stiamo testando le potenzialità, la produzione a pieno regime potrà avvenire solo tra un mese circa, ma siamo già molto soddisfatti dei risultati ottenuti. Abbiamo avuto conferma di aver scelto le giuste macchine e iniziamo ad avere i feedback sperati. Ai nostri clienti proporremo le nostre opportunità di imballaggio in fase di rinnovo degli accordi e non appena avremo terminato i test necessari per avere certezza della fattibilità e della qualità finale».
Piacentina Srl è un punto di riferimento nell’ambito della logistica integrata: significa che vi occupate, nello stesso sito, di diverse fasi di confezionamento e produzione. Minore movimentazione di merci quindi: un altro impegno importante in termini di sostenibilità.
«Anche questa è stata una scelta compiuta all’inizio del nostro percorso. Nel nostro stabilimento possiamo occuparci per conto dell’azienda cliente di tutte le fasi del confezionamento secondario e della spedizione del prodotto finito, limitando quindi spostamenti non necessari tra diversi stabilimenti. Il confezionamento secondario nel settore alimentare nasce per “alleggerire” le società della parte finale di un processo che spesso inizia direttamente nei campi, con la coltivazione e la raccolta delle materie prime. Affidare a noi l’ultima fase di questo processo, quella che non prevede il contatto diretto con il prodotto, consente loro di non dover togliere forza lavoro e spazi alle fasi precedenti e di non investire nei macchinari necessari a questa fase del lavoro. Proprio per questo per noi è fondamentale offrire un servizio che sia il più completo possibile e per farlo abbiamo bisogno di efficientare al massimo i processi di produzione».
Oltre al nuovo impianto, avete scelto di ridurre il vostro impatto ambientale anche in altri modi: parliamo per esempio del vostro impianto fotovoltaico, installato nel 2010. Il futuro dell’azienda continuerà su questa linea?
«Sì, abbiamo appena definito un nuovo investimento importante, la sostenibilità sarà ancora al centro delle nostre scelte. A settembre inizieranno i lavori per istallare un ulteriore impianto fotovoltaico da 800 chilowatt, che si aggiungerà a quello da 300 chilowatt già attivo. Quando sarà a regime, entro novembre 2022, arriveremo a circa 1 mega e 100 e ciò ci consentirà di andare in autoconsumo completo per buona parte dell’anno».
Un altro investimento importante.
«Certo, ma è stata una scelta dettata da diversi fattori. Oltre alla volontà di rendere l’azienda meno inquinante, inevitabilmente sulla decisione di procedere ad un investimento così importante ha influito anche la forte instabilità a livello internazionale. Il costo dell’energia è aumentato moltissimo a causa della guerra e non solo. Ad oggi è difficile pensare che possa tornare a breve ai livelli precedenti, perciò la scelta di utilizzare fonti di energia rinnovabili diventa ancora meno procrastinabile».
Un percorso sia a breve che a lungo termine, quindi.
«Sono progetti ai quali prestiamo particolare attenzione. Parallelamente inoltre stiamo redigendo il nostro primo bilancio di sostenibilità, per meglio inquadrare quali potranno essere le aree in cui concentrare maggiormente la nostra attenzione nel prossimo periodo».
E dal punto di vista personale e professionale, come si pone rispetto ai problemi ambientali?
«Penso che ognuno di noi possa avere un ruolo determinante nell’affrontare i problemi ambientali, nessuno escluso. È indispensabile che la svolta e il cambio di trend partano dalle aziende che hanno più possibilità di imporre un andamento nuovo e sostenibile. Se diventerà la moda utilizzare materiali ecologici, sarà inevitabile: tutti si conformeranno a queste scelte. Anche a livello produttivo essere come noi innovatori non vuol dire voler rimanere unici, ma solo essere gli apripista».
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