Ricerche on line, Google lancia l’algoritmo contro
la disinformazione
31 Agosto 2022 05:00
Contenuti più utili, pertinenti e di qualità.
È la novità che promette Google sul suo motore di ricerca grazie al nuovo algoritmo che entra in azione in queste ore, prima per la versione in lingua inglese, successivamente per le altre lingue.
Denominato “Helpful Content Update”, l’aggiornamento mira a penalizzare i contenuti che considera “di scarsa qualità”, soprattutto il clickbait, ovvero la pratica di realizzare post appositamente per guadagnare posizioni e click degli utenti, spesso utilizzando titoli che non rispecchiano la notizia riportata.
Al contrario, saranno premiati i link utili, educativi, quelli di intrattenimento, quelli affidabili per lo shopping online e le pagine legate alla tecnologia.
“Molti di noi hanno sperimentato la frustrazione di visitare una pagina web che sembra avere quello che stiamo cercando ,ma non è all’altezza delle nostre aspettative – spiega Google in un post ufficiale – e sappiamo che le persone non trovano utili i contenuti che sembra siano stati progettati per attirare clic anziché informare i lettori. Stiamo implementando una serie di miglioramenti alla ricerca per rendere più facile trovare contenuti utili realizzati da e per le persone”. Questo poiché diversi contenuti possono oramai essere creati anche da bot, cioè in automatico da software.
Con la novità – spiega con un esempio l’azienda di Mountain View – se si stanno cercando informazioni su un nuovo film, invece di vedere articoli che aggregano recensioni precedenti senza aggiungere alcun approfondimento, ora si vedranno più risultati “con informazioni uniche e autentiche, quindi è più probabile che si legga qualcosa di mai visto prima”.
All’aggiornamento introdotto dal nuovo algoritmo, si unisce anche una migliore classificazione dei contenuti delle recensioni dei prodotti di maggiore qualità, poiché “le recensioni possono svolgere un ruolo importante nel prendere una decisione su qualcosa da acquistare”.
In concomitanza all’aggiornamento, inoltre, Google ha anche pubblicato delle linee guida per aiutare i gestori dei siti web a “rimanere a galla” quando la novità sarà pienamente operativa.
Le novità arrivano dopo che a maggio Google ha lanciato “MuM”, acronimo di “Multitask Unified Model”, un modello che consente al sistema di intelligenza artificiale che decide come posizionare i risultati di ricerca di intrecciare la parte di testo in grassetto che compare nelle brevi descrizioni dei link, con parti del contenuto vero e proprio del sito. Tutto ciò per verificare a priori se un portale rispecchia davvero ciò che promette nell’anteprima o se è stato realizzato solo per accumulare clic.
E arriva anche dopo che Google ha firmato a fine giugno, insieme ad altri big della tecnologia, un Codice di condotta della Commissione europea contro la disinformazione in rete. Tra gli impegni previsti ci sono, tra l’altro, interventi per fermare comportamenti manipolativi come account falsi, bot o la diffusione di disinformazione e maggior fact-checking. I firmatari hanno sei mesi di tempo per attuare gli impegni presi.
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