Energia Italia: usando meglio acqua, vento, sole e rifiuti produzione quadruplicata
10 Settembre 2022 14:00
Sul fronte dell’autonomia energetica, secondo una ricerca realizzata da The European House – Ambrosetti in collaborazione con A2A e presentata nel corso del Forum di Cernobbio, l’Italia è quint’ultima nella Ue, producendo nel proprio territorio solo il 22,5% di quella consumata, a fronte di una media europea del 39,5%.
Allo stesso tempo, tuttavia, è tra i Paesi più virtuosi in termini di miglioramento, avendo aumentato il proprio livello di 9 punti percentuali tra il 2000 e il 2019. L’incremento dell’Italia è pari a oltre due volte quello della Francia e oltre quattro volte quello della Spagna.
Una crescita che ha consentito all’Italia di diventare seconda in Ue per disponibilità di fonti energetiche rinnovabili.
Il pieno sfruttamento delle fonti autoctone, quali acqua, vento, sole e rifiuti, permetterebbe di triplicare l’indipendenza italiana dall’approvvigionamento energetico estero.
“Un incremento di quasi quattro volte rispetto a quello rilevato negli ultimi 20 anni, a vantaggio di cittadini e imprese”, spiega Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A.
Oltre alle potenzialità che generano l’eolico, l’idroelettrico e il fotovoltaico, assume un grande rilievo anche la gestione del ciclo dei rifiuti, che consente di abbattere il ricorso alle discariche e di accrescere la produzione nazionale di energia di oltre 7 TWh, pari a circa il 2% dell’attuale fabbisogno annuale.
Sono già stati compiuti “passi avanti in termini di sviluppo di produzione energetica da fonti rinnovabili. La possibilità di ottimizzare ulteriormente la produzione a seconda delle peculiarità delle singole regioni italiane consentirebbe di attivare il pieno potenziale dell’Italia”, afferma Marco Patuano, presidente di A2A.
Con la gestione del ciclo dei rifiuti si possono inoltre creare le condizioni per produrre circa 6,3 miliardi di metri cubi di biometano, circa il doppio della produzione nazionale di gas. La valorizzazione di acqua, vento, sole e rifiuti può “aumentare la nostra autonomia energetica di quasi 36 punti percentuali”, sostiene Valerio De Molli, ceo di The European House – Ambrosetti.
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