Attive 92 start up innovative, il 4,6% delle nuove imprese: Piacenza al top in regione
25 Settembre 2022 05:00
Piacenza può essere considerata a pieno titolo una delle capitali regionali in tema di start up innovative.
Secondo gli ultimi dati pubblicati dal ministero dello Sviluppo economico, quelle attive nel nostro territorio sono 92. Un numero sicuramente buono, ma non elevatissimo. A fare la differenza, però, è un altro valore: la percentuale di start up innovative sul totale delle nuove società di capitali registrate alla Camera di commercio provinciale è del 4,63%.
Un dato che mette Piacenza nella Top-20 nazionale e che premia gli sforzi, pubblici e privati, portati avanti da anni in tema di innovazione e trasferimento tecnologico in tutti i settori dell’economia e delle imprese del territorio.
A livello nazionale, al termine del secondo trimestre 2022, il numero di start up innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese (ai sensi del decreto-legge 179/2012) è pari a 14.621, in aumento di 259 unità (+1,8%) rispetto al trimestre precedente.
Possono ottenere lo status di start up innovativa le società di capitali costituite da meno di cinque anni, con fatturato annuo inferiore a cinque milioni di euro, non quotate e in possesso di determinati indicatori relativi all’innovazione tecnologica previsti dalla normativa.
Tra le oltre 387mila società di capitali costituite in Italia negli ultimi cinque anni e ancora in stato attivo, il 3,7% risultava registrata come start up innovativa.
Piacenza è dunque di un punto percentuale sopra la media nazionale.
Quella regionale, invece, è del 4%, tenendo contro delle 1.094 start up innovative censite in Emilia Romagna al 30 giugno 2022.
La classifica regionale
La Lombardia rimane la regione in cui è localizzato il maggior numero di queste imprese: 3.904, pari al 26,7% del totale nazionale. Seguono il Lazio con 1.774, la Campania con 1.350 e il Veneto con 1.096. In coda figurano la Basilicata con 152 start up, il Molise con 83 e la Valle d’Aosta con 23.Il Trentino Alto Adige è la regione con la più elevata incidenza di start up innovative in rapporto al totale delle società di capitali con meno di cinque anni e cinque milioni di fatturato annuo: circa il 5,5%. Seguono in graduatoria la Lombardia (5,1%) e il Friuli Venezia Giulia (5,3%).
Chiudono la classifica la Sicilia, la Sardegna e la Puglia (tutte con poco più del 2,5%).
La classifica provinciale
Milano è di gran lunga la provincia in cui è localizzato il numero più elevato di start up innovative: alla fine del secondo trimestre 2022 erano 2.737, il 18,7% del totale nazionale.
Al secondo posto compare Roma, unica altra provincia oltre quota mille (1.599 start up, 10,9% del totale nazionale).
Tutte le altre province maggiori sono molto staccate. Nella top-5 figurano, nell’ordine, Napoli (675), Torino (532 start up) e Bari (362). La graduatoria è completata da Bologna, Padova, Salerno, Bergamo e Brescia. In ciascuna delle prime 20 province in graduatoria sono localizzate più di 160 start up.
Per contro, le ultime 10 province della classifica presentano meno di 17 start up. A Vibo Valentia e Vercelli sono localizzate rispettivamente solo 6 e 4 start up innovative.S
e si considera la densità, al primo posto si posiziona Trento (circa il 7,6%); seguono Milano (6,5%), Terni (5,9%), Potenza (5,8%), Udine (5,8%) e Pordenone (5,5%).All’estremo opposto, la provincia con la minore incidenza di start up sul totale delle nuove società di capitali è Vercelli: poco più dello 0,7%.
L’identikit
l Il 76% delle start up innovative italiane fornisce servizi alle imprese (in particolare produzione di software e consulenza informatica, attività di Ricerca&sviluppo e i servizi d’informazione, 8,6%), il 15,7% opera nel manifatturiero (su tutti: fabbricazione di macchinari, computer e prodotti elettronici e ottici), mentre il 3% opera nel commercio.
È una start up innovativa il 10% di tutte le nuove società che operano nel comparto dei servizi alle imprese, mentre per il manifatturiero la percentuale è del 6,7%.
Guardando alla composizione delle compagini sociali, le start up innovative con una prevalenza femminile sono 1.962, il 13,4% del totale, a fronte del 20,6% delle neo società di capitali.
Le start up innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 6.352, il 43,4% del totale: una quota anch’essa inferiore a quella fatta registrare dalle altre nuove società di capitali (44,3%).
Le start up innovative a prevalenza giovanile (under 35) sono 2.544, il 17,4% del totale. Si tratta di un dato di tre punti percentuali superiore rispetto a quello riscontrato tra le nuove aziende non innovative (14,3%).
Le start up innovative con una compagine sociale a prevalenza straniera sono 537, il 3,7% del totale, una quota tuttavia inferiore a quella osservata tra le altre nuove società di capitali (10,2%).
Per contro, le start up innovative in cui è presente almeno un cittadino non italiano sono il 14,8% (2.166), percentuale abbastanza simile a quella riscontrata tra le società di capitali (16,3%).
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE