Crescono le critpovalute in Italia: +23%. Google accetterà pagamenti in Bitcoin

25 Ottobre 2022 05:00

L’uso delle criptovalute in Italia è aumentato nell’ultimo anno del 23%, una crescita che pone l’Italia come sesto mercato più rilevante in Europa e 51esimo a livello globale. Sono alcuni dei dati del nuovo rapporto Global Crypto Adoption Index, pubblicato periodicamente dalla società Semea, che misura l’adozione e gli investimenti fatti in criptovalute, una ampia serie di monete digitali le cui transazioni sono generalmente protette da protocolli blockchain.
Il nuovo rapporto conferma l’importanza dell’Europa nell’intero settore degli investimenti nelle monete digitali con oltre 1,3 trilioni di dollari scambiati in criptovalute da luglio 2021 a giugno 2022.
La sola Europa occidentale contiene 6 dei 40 più grandi utilizzatori di criptovaluta: Regno Unito (17), Germania (21), Francia (32), Spagna (34), Portogallo (38), mentre l’Italia si posizione al 51esimo posto al mondo, sesto mercato della regione e una crescita del 23% nell’ultimo anno, inferiore solo a Germania e Spagna.
“Questi dati – ha commentato Nicola Buonanno, direttore regionale di Semea – testimoniano la crescita costante dell’adozione delle criptovalute in Italia e confermano l’opportunità che blockchain e criptovalute offrono alle imprese per migliorare l’inclusione finanziaria, creare nuove possibilità commerciali e supportare il progresso dell’economia digitale”.
Per l’Italia un aspetto rilevante è quello più specifico degli investimenti in criptovalute nel settore del gaming e degli Nft, che occupano ben il 30% del traffico di moneta virtuale: “La popolarità del metaverso e del settore blockchain-based gaming riflette il forte interesse del mercato italiano verso gli Nft. I due settori – ha proseguito Buonanno – hanno comportamenti correlati perché gran parte dei casi d’uso correlati al mondo del gaming attualmente coinvolge la vendita di asset NFT in-game”.

Google accetterà Bitcoin
Google ha annunciato un nuovo accordo con Coinbase che consentirà ad un gruppo selezionato di clienti di pagare i suoi servizi cloud utilizzando valute digitali come Bitcoin ed Ether. L’accordo entrerà in vigore all’inizio del prossimo anno. Col tempo, il servizio sarà offerto ad un numero maggiore di clienti.
Il gigante tecnologico intende integrare Coinbase Prime, un servizio di custodia per la detenzione e il trading di criptovalute. Coinbase otterrà una percentuale sulle transazioni che gestirà, come già previsto in altri accordi analoghi.
Contestualmente, Coinbase ha annunciato che migrerà alcune delle sue applicazioni relative ai dati, precedentemente archiviate su Amazon Web Services, su Google Cloud.
Anche BNY Mellon, la più antica banca americana, ha aperto ai correntisti i depositi in cripto, che custodirà insieme a quelli tradizionali.
Eppure i due annunci, arrivati a poche ore di distanza l’uno dall’altro, non sono bastati a risollevare la quotazione del Bitcoin, caduta del 70% dai massimi storici toccati all’inizio dell’anno e penalizzata dalla fuga degli investitori dal settore tecnologico e dai beni di investimento più rischiosi.

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