Italiani popolo di inventori, ma solamente un brevetto
su sette è di una donna
09 Novembre 2022 14:00
Negli ultimi anni in Italia sono aumentate le donne “inventrici”, ossia quelle che hanno presentato domande di brevetto. Ma resta ancora forte la disparità di genere, visto che rappresentano solo il 14,3% del totale.
Secondo una ricerca pubblicata da European Patent Office (Epo), in Italia solo un inventore ogni sette tra coloro che hanno richiesto un brevetto è di genere femminile. Con questa quota, l’Italia si posiziona sedicesima tra gli Stati membri Epo, leggermente al di sopra della media europea che è al 13,2%.
All’interno del territorio italiano, si evidenziano grandi differenze per regione.
La Sardegna, ad esempio, vanta un tasso di inventrici del 27,9%, posizionandosi al primo posto nella classifica delle regioni italiane e al quinto posto in Europa.
A Bolzano, questa quota scende al 4,3%.
Secondo il l Presidente di Epo, Antonio Campinos, “questo studio punta i riflettori sul contributo delle donne all’innovazione tecnologica e sulle lacune che devono essere colmate per realizzare il pieno potenziale delle inventrici in Europa. Sebbene negli ultimi decenni siano stati compiuti alcuni progressi, è necessario fare di più per rafforzare l’inclusività nel campo dei brevetti. La promozione delle donne nella scienza e nell’innovazione rimane una sfida importante per l’Europa, e costituisce un fattore chiave per la nostra futura sostenibilità e competitività”.
Lo studio Epo mostra, inoltre, che in particolare in Italia le università svolgono un ruolo chiave nelle attività brevettuali da parte delle donne.
Lo dimostra anche una quota del 50% di donne tra i dottorandi italiani in Stem (Scienze, tecnologia, ingegneria, matematica), quota superiore a quella francese (47%) o tedesca (44%).
Nella classifica delle imprese e degli enti di ricerca italiani per quota di inventrici, infatti, sono due le università che escono in testa, classificandosi al numero 1 e al numero 3: rispettivamente, l’Università di Genova vanta una percentuale di inventori donne del 37,8%, e La Sapienza di Roma una percentuale del 35,1%.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), al secondo posto, ha una quota del 35,3%. Questi primi 3 sono seguiti da LyondellBasell (34,9%) e Chiesi Pharmaceuticals (26,3%). Inoltre, il rapporto rivela che è più probabile che le donne si trovino nei team di inventori che non tra gli inventori indipendenti, sebbene abbiano posizioni meno senior rispetto agli uomini presenti.
La chimica si distingue come il settore tecnologico con la quota più alta di inventrici (22,4% nel 2010-19 in tutta Europa, 27,3% in Italia), mentre l’ingegneria meccanica (5,2% in tutta Europa e in Italia) ha la quota più bassa. Nel settore della chimica, le domande di brevetto nelle biotecnologie e nei prodotti farmaceutici hanno percentuali di oltre il 30% di donne tra gli inventori europei.
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