Il mondo produce troppi dati, nascono le unità di misura ronnabyte e quettabyte
24 Novembre 2022 14:00
Ronnabyte e quettabyte.
Sono i due nuovi nomi aggiunti al Sistema internazionale di unità di misura (Si) per descrivere le quantità gigantesche di dati che saranno presto prodotte nell’era dei Big Data.
Dopo lo yottabyte, che sta per 10 alla 24esima byte, una quantità di dati che richiederebbe una pila di dvd alti fino a Marte, avremo ora il ronnabyte (10 alla 27esima) ed il quettabyte (10 alla 30esima), come si legge in un’analisi online sul sito della rivista Nature.
Per simmetria, all’altra estremità della scala sono stati introdotti anche due nuovi prefissi per descrivere quantità estremamente piccole: ronto e quecto, che stanno rispettivamente per 10 alla -27esima e 10 alla -30esima.
I quattro nuovi prefissi sono stati votati il 18 novembre scorso da rappresentanti dei governi di tutto il mondo, riuniti alla Conferenza generale sui pesi e sulle misure tenutasi fuori Parigi.
Si tratta del primo aggiornamento del sistema dei prefissi dal 1991, quando l’aggiunta fu però resa necessaria per il campo della chimica, che aveva bisogno di poter esprimere numeri molto più piccoli.
La proposta di modifica, presentata da Richard Brown del Laboratorio nazionale di fisica del Regno Unito dopo un lavoro di cinque anni, si è resa necessaria anche perché iniziavano a circolare nomi informali per esprimere quelle quantità, come hellabyte e brontobyte. “Sono rimasto inorridito – commenta Brown – perché erano nomi del tutto non ufficiali”.
In passato, termini nati in modo informale sono poi stati adottati dal Sistema internazionale, ma stavolta ciò non è stato possibile poiché i simboli associati a questi due nomi sono già utilizzati all’interno del sistema metrico per altri prefissi o altre unità di misura.
Adesso, dice Richard Brown, non sono rimaste altre lettere dell’alfabeto disponibili per nuovi prefissi, quindi cosa accadrà quando, e se, qualche campo scientifico riuscirà a spingersi a grandezze oltre quelle attuali, rimane una questione aperta.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE