Spire nell’asfalto e wi-fi:
così la strada ricarica i veicoli elettrici che ci passano sopra

05 Dicembre 2022 05:00

La tecnologia che potrebbe rivoluzionare la mobilità elettrica e favorire il processo di decarbonizzazione del settore automotive si chiama “Dynamic wireless power transfer”, che tradotto in italiano significa: trasferimento dinamico di potenza senza fili.
Un sistema che sembra uscito da un videogioco: grazie a un sistema di spire posizionate sotto l’asfalto, qualsiasi tipo di mezzo elettrico – dalle auto agli autobus, fino ai camion – può ricaricarsi viaggiando su corsie dedicate. Il processo inizia da impianti a media tensione (come quelli fotovoltaici), connessi alla rete di distribuzione dell’energia elettrica e, all’interno di cabine, la corrente elettrica viene convertita da media a bassa tensione e da alternata a continua. Successivamente, la corrente viene riconvertita da continua ad alternata con una frequenza adatta al wireless, dal momento in cui le spire – annegate nell’asfalto a circa 12 centimetri di profondità – generano un campo magnetico che trasmette energia tramite induzione ai veicoli, quando circolando le attivano. È così che il ricevitore installato sul veicolo riceve l’energia che alimenta il motore elettrico o che viene accumulata nella batteria.
In parole povere, quando l’auto (o il camion) passa su questo asfalto speciale è come se fosse attaccata alla presa della corrente elettrica.


Su questa tecnologia si sta lavorando in laboratori di tutto il mondo, perché considerata assolutamente applicabile in breve tempo e su larga scala, a cominciare dalle strade a grande scorrimento.
Non è un caso che il progetto pilota italiano, chiamato “Arena del futuro”, coordinato da Brebemi e Aleatica, supportato dalla cooperazione di una rete di aziende e università, si stia sviluppando su una speciale pista realizzata proprio lungo l’autostrada A35.
Il lavoro è in fase molto avanzata ed è stato presentato nei giorni scorsi anche al Parlamento europeo.
“Tra i tanti vantaggi della tecnologia di ricarica ad induzione – spiegano i promotori del progetto – le ricerche stanno evidenziando una maggior efficienza energetica del veicolo grazie alla ricarica in viaggio, una riduzione del volume delle batterie nei veicoli senza impattare sulla capacità di carico merci e persone, un aumento della vita media della batteria stessa grazie al fatto che si eviterebbero picchi di ricarica perché verrebbe alimentata ad intervalli durante il giorno. Una volta a regime, il sistema potrà contribuire a migliorare la qualità del viaggio dell’utente, grazie a una riduzione dei tempi di sosta per ricarica legata alla combinazione ottimale tra diversi sistemi di ricarica”.

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